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Centomila indignati greci a Piazza Syntagma: ‘No ai sacrifici, il piano salva solo le banche straniere'

(6 Giugno 2011)

anteprima dell'articolo originale pubblicato in www.radiocittaperta.it

Centomila indignati greci a Piazza Syntagma: ‘No ai sacrifici, il piano salva solo le banche straniere'

foto: www.radiocittaperta.it

06-06-2011/14:20 --- Circa 100 miliardi di euro per ‘sostenere’ la Grecia. A tanto ammonterebbe, secondo quanto anticipato dal giornale tedesco Der Spiegel, il nuovo pacchetto di cosiddetti “aiuti” per Atene, quindi ben oltre i 60-70 miliardi stimati nei giorni scorsi.

La conferma arriverà nelle prossime settimane. La riunione dell'Eurogruppo e del Consiglio europeo, in agenda rispettivamente il prossimo 20 e 24 giugno, rappresentano la scadenza per finalizzare l'accordo. Ai primi di luglio invece dovrebbe essere finanziata la quinta tranche da 12 miliardi di euro del pacchetto da 110 miliardi concesso poco più di un anno fa e che nel frattempo ha ulteriormente indebitato il paese.

Le nuove risorse in arrivo dovranno comunque essere sostenute, in base all’accordo, da forti misure ‘lacrime e sangue’ nel Paese ellenico, stimate per circa 80 miliardi di euro. Al piano di privatizzazione da ben 50 miliardi di euro, che sarà sottoposto all'approvazione del Parlamento greco nei prossimi giorni, si affiancheranno infatti tagli per 6,8 miliardi nel 2011 e 22 miliardi entro il 2015. Tra questi, nuovi tagli salariali ai dipendenti pubblici, aumento delle imposte immobiliari e accorpamento degli uffici pubblici con conseguenti licenziamenti.

Misure che ovviamente indignano i lavoratori: i rappresentanti sindacali hanno invitato i propri iscritti a opporsi all’ennesimo piano lacrime e sangue elaborato dal governo, con un nuovo sciopero generale per il prossimo 15 giugno. Nel frattempo il centro della capitale ellenica Atene continua ad essere occupato da decine di migliaia di persone che manifestano ormai da parecchi giorni rispondendo all’appello del cosiddetto Movimento degli Indignati nato sull’esempio di quanto accade nelle principali città spagnole. Ieri sera quasi 100 mila persone hanno di nuovo affollato piazza Syntagma, sede dell’ormai odiatissimo Parlamento, contro una classe politica accusata, insieme alle istituzioni europee, di mandare il paese e alla rovina. Sempre ieri altre 5000 persone hanno partecipato a un corteo organizzato a Salonicco, seconda città del Paese, con le stesse parole d’ordine. I manifestanti hanno denunciato quello che viene presentato come un salvataggio del paese, in nome del quale il governo impone sacrifici ormai non più sopportabili, ricordando che le vere e uniche beneficiarie sono le banche estere.

Un altro pilastro su cui farà affidamento la nuova iniezione di liquidità della cosiddetta troika, tra l’altro, riguarderà le modalità di coinvolgimento delle banche creditrici. Per decenni i banchieri hanno utilizzato la politica per operazioni finanziarie di ogni genere, ed oggi il conto viene fatto pagare dal popolo greco. Fra le varie operazioni tutt’altro che limpide qualcuno ricorda ad esempio lo scandalo, di cui nessuno parla, secondo il quale nel 2001 la Goldman Sachs avrebbe prestato “di nascosto”, perché il tipo di transazioni effettuate erano sotto forma di operazioni valutarie, e non sotto forma di prestiti, miliardi di euro per permettere l'entrata in Europa della Grecia utilizzando i giochi della borsa speculativa. Anche oggi, i dati della Banca dei regolamenti internazionali con sede a Basilea, spiegano i motivi per cui il Governo Tedesco è tanto interessato ad avere piani di risanamento così duri per la Grecia.

Ovviamente, il nuovo prestito garantirà soprattutto proprio le banche estere - in particolare tedesche e britanniche - che detengono la maggior parte del debito. Le banche tedesche in particolare sono quelle più esposte al debito sovrano della Grecia con 22,7 miliardi di dollari di titoli di stato detenuti nel 2010.

Mila Pernice, Radio Città Aperta

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