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Moody's vivendi

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(18 Maggio 2010) Enzo Apicella
Dopo la guerra finanziaria guidata dall'agenzia di rating Moody's, in Grecia ha inizio il massacro di salari e pensioni

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In Grecia, il popolo ha mantenuto la mobilitazione dopo nove grandi scioperi partiti nel febbraio 2010.

(7 Giugno 2011)

anteprima dell'articolo originale pubblicato in www.comunistiuniti.it

In Grecia, il popolo ha mantenuto la mobilitazione dopo nove grandi scioperi partiti nel febbraio 2010.

foto: www.comunistiuniti.it

Mentre la disoccupazione continua a salire dal 9,7% al 12,9% della forza lavoro tra il 3 ° trimestre 2009 e il 3 ° trimestre 2010 (quasi il 34% degli under 25 sono disoccupati ), il popolo ha continuato la mobilitazione contro i piani di austerità di orientamento ultraliberale conformi al "consenso" di Washington.

Questa politica promossa dalla troika, Fondo monetario internazionale (FMI) - Commissione Europea (CE ) - Banca centrale europea (BCE), in cambio di assistenza finanziaria per far fronte al pagamento del debito pubblico, è degna di quella che ha portato l'Argentina, allievo modello del FMI, alla crisi memorabile nel 2001. I media, portavoce del capitalismo, ci nascondono il bilancio militare greco che continua a peggiorarne il deficit, bilancio che proporzionalmente, in rapporto al PIL, è il più importante dei paesi membri della NATO, dopo gli Stati Uniti, e rappresenta il 4% del PIL del 2009. Potrebbe essere che i commercianti di armi, come i proprietari di imperi mediatici, come Dassault o Lagardère, non vogliano compromettere un mercato così proficuo?

Mentre la nazione è di fronte a una diffusa distruzione delle conquiste sociali (riduzioni dei salari e delle pensioni, aumenti delle imposte indirette, l'aumento dell'età di pensionamento, la privatizzazione e aumento delle tariffe pubbliche ...) la Grecia compra armi dalla Francia (6 fregate FREMM per circa 500 milioni di euro ciascuna ed elicotteri da combattimento SAR) e dalla Germania (sottomarini). Tali acquisti di armi, in tempo di drastiche austerità, per la popolazione sono irricevibili. Il denaro rubato al popolo per acquistare equipaggiamento militare dovrà essere restituito per intero ed i responsabili consegnati alla giustizia. Secondo il SIPRI (Stockholm International Peace Research Institute), la Grecia è il paese europeo che spende più soldi per la difesa rispetto al suo prodotto interno lordo (PIL) ed è fra i 10 principali acquirenti di armi nel mondo. Questo è un comportamento odioso ed irresponsabile nei confronti della popolazione che si svena per riempire le casse dello Stato. Nel maggio del 2010, secondo il ministro francese della Difesa interrogato dal deputato Francois Cornut Gentille, "nessuna delle misure supplementari di restrizione di bilancio decise nel marzo 2010, in seguito l'intervento dell'Unione europea, dovrebbe influire, Quest'anno, sul bilancio di acquisizione del Ministero della Difesa della Grecia. (...) La procedura di acquisizione di fregate tipo FREMM (Fregate multimissione) e SAR elicottero (ricerca e soccorso), quindi resta valido. "

La Grecia ha firmato con il FMI e l'Unione europea, i nuovi prestiti mal chiamati "aiuti". Mentre si cerca di ridurre il deficit a prezzo di sacrifici incredibili, il paese dovrà ripagare il debito gravato da interessi sempre più alti, le agenzie di valutazione abbassano il rating del paese.

Nel dicembre del 2010, i deputati greci hanno approvato un nuovo pacchetto di tagli di bilancio che consiste nel ridurre i salari dei dipendenti della televisione e dei trasporti pubblici. I giornalisti greci si sono uniti alle proteste che serpeggiano per il paese e, ad Atene, l'ingresso della Banca Centrale è stato spruzzato con vernice rossa. Nel febbraio del 2011, è stato il momento per medici, farmacisti e operatori sanitari di dimostrare davanti al Parlamento contro una riduzione di 1,4 miliardi di euro di spesa sanitaria, richiesti dall'Unione Europea e dal FMI, mentre un centinaio di medici erano accampati davanti al Ministero della Salute a Atene. Le delegazioni di FMI e UE inviate sul posto, ad Atene, il 7 Febbraio 2011 attendono l'attuazione della riforma del sistema sanitario, prima di dare il via libera al pagamento della quarta tranche del prestito – per un ammontare di 15 miliardi di euro - originariamente prevista per febbraio 2011. Ogni volta, misure sempre più liberali sono richieste dalla UE e dal FMI come presupposto per il rilascio di quote successive nell'ambito del prestito di 110 miliardi effettuata nel maggio 2010.

Il governo greco al soldo della Troika FMI-CE-BCE, colpevole di omissione di soccorso a popolazioni in pericolo, ha organizzato il saccheggio del paese a favore del grande capitale

Ma, come se non bastasse, i creditori domandano una "decisa accelerazione " delle riforme strutturali per ridurre il debito e ritardano il pagamento di questa quarta rata. Nel febbraio 2011 il governo di George Papandreou alla fine ha reagito negativamente quando, ancora una volta, la troika CE-FMI- BCE ha chiesto di fare ulteriori riforme così da aumentare l' obiettivo di privatizzazione del patrimonio pubblico da cui ottenere 7 miliardi di euro di entrate, obiettivo da completare entro il 2013, per arrivare a 50 miliardi entro il 2015. Questa reazione fa sorridere vista l' evidente totale sottomissione del governo che si definisce socialista ai suoi creditori

Inoltre, ci vorranno solo pochi giorni perchè il signor Papaconstantinou, Ministro delle Finanze, si giri e dica: "l'obiettivo del piano di privatizzazione è di 50 miliardi, certamente ambizioso, ma realizzabile“, accettando così di nuovo l'ingerenza del FMI, sostenuto dalla Commissione europea che , attraverso le dichiarazioni del suo rappresentante Servaas Deroose, in un'intervista al quotidiano To Vilma, ha proposto di "vendere le spiagge per sviluppare il turismo e aprire il mercato degli immobili turistici”aggiungendo che "La Grecia potrebbe facilmente ricavare 5 miliardi di euro dalla vendita del vecchio aeroporto di Atene, che si trova in una zona costiera redditizia". Da parte sua, il capo della missione del FMI, Poul Thomsen, ha suggerito "la vendita di terreni, compreso l'ex aeroporto" e "Siamo a un punto cruciale in cui abbiamo bisogno di accelerare le riforme", avrebbe dichiarato al quotidiano Kathimerini.

La contrazione, più grave di quanto previsto dalle istituzioni, del PIL, 1,4% nel quarto trimestre del 2010, l'inflazione rampante al 5,2% del gennaio 2011, e i minori ricavi dei greci caduti del 9% nel 2010, a seguito di misure di austerità, sono solo un assaggio del misero fallimento della politica della troika FMI-CE-BCE. Secondo la Banca di Grecia, "Il potere d'acquisto dei dipendenti pubblici è sceso a un livello inferiore a quello del 2003, mentre il potere d'acquisto complessivo dell'economia è sceso ad un livello medio inferiore a quello del 2006 ".

E' anche vero che gli investitori sono incoraggiati a fare affari vista la succosa riduzione del costo del lavoro in media del 3% nel paese.

Ma non è abbastanza per calmare una popolazione già martoriata dalla crisi. Il popolo greco ha il diritto di esigere altre misure, radicalmente diverse, come la tassazione degli redditi alti e una moratoria sull'acquisto di hardware militare. Ma solo una verifica, sotto il controllo dei cittadini, dei conti pubblici dello Stato, potrà analizzare gli accordi di debito, al fine di restituire la parte illegittima o odiosa al creditore vero che rivendica la sovranità e la dignità e cioè: il popolo greco. E in questo senso, salutiamo con favore l'iniziativa della deputata Sakorafa Sophia, che nel dicembre 2010, davanti al Parlamento greco ha proposto l'istituzione di un controllo parlamentare del debito pubblico.

Traduzione a cura di Dario Gregorutti da http://solidarite-internationale-pcf.over-blog.net/

Comunisti Uniti

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