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Addio compagne

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(23 Febbraio 2010) Enzo Apicella
Il logo della campagna di tesseramento del prc 2010 è una scarpa col tacco a spillo

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Ma quale rottura con la giunta Pericu, solo una operazione di facciata

Il PRC di Genova si ritira dalla giunta ma non dalla maggioranza!

(2 Marzo 2004)

La sera del 26 febbraio 2004, il CPF della federazione di Genova ha licenziato la posizione che il PRC locale dovrà tenere nei confronti della giunta Pericu, sulla costituzione parte civile del Comune al processo dei 26 manifestanti accusati di devastazione e saccheggio.

Il verdetto finale, frutto di un’ampia discussione e di diverse posizioni, si è ridotto alla posizione ventilata nei giorni scorsi dal quotidiano La Stampa, ovvero: la maggioranza bertinottiana rompe con la giunta ritirando i due assessori e non con la maggioranza, in quanto, si dice, “l’atto amministrativo è stato portato avanti dal sindaco e non dal cartello della coalizione di centrosinistra con il PRC”.

Ai compagni che leggono questa circolare potrebbe diventare difficile capire una posizione del genere, ma questo è ciò che ha deliberato il CPF.

Quattro le posizioni che si sono “fronteggiate”:

- la prima, quella della segretaria, che appunto decideva che gli assessori ritirassero le deleghe al momento della costituzione parte civile al processo del Comune, mantenendo inalterato il rapporto con la maggioranza, in tutte le sue espressioni, presidenza di circoscrizione e consigli di amministrazione inclusi;

- la seconda, quella portata avanti da noi sinistra del PRC, che si sostanziava nella richiesta di uscire da tutto sia giunta che maggioranza, presidenze di circoscrizione e CdA. La delibera non è stato “un fulmine a ciel sereno”, è stata la continuazione degli attacchi antiproletari di cui questa giunta si è resa protagonista nel corso del suo mandato;

- la terza, quella portata avanti dall’area grassiana rappresentata da G.Bruschi insieme all’assessore W.Seggi e il capogruppo in comune R.Delogu. Questa posizione, contraria all’uscita dalla giunta degli assessori, si riteneva soddisfatta del documento di mediazione proposto dai DS, che proponeva di costituire parte civile il Comune anche per gli altri processi che riguardavano il G8 e raccoglieva la proposta avanzata da questi compagni di istituire una commissione di inchiesta sui fatti del 2001;

- la quarta posizione, portata avanti da alcuni compagni del circolo di S.Teodoro, proponeva una consultazione all’interno dei circoli prima di giungere ad una conclusione (proposta poi ritirata dagli stessi redattori dell’OdG, perché non percorribile in termini temporali) e l’uscita sia dalla maggioranza sia dalla giunta in Comune e in tutte le circoscrizioni. Quindi un OdG molto simile al nostro.

Queste quindi le posizioni che si sono confrontate. Ovviamente quella prevalente della maggioranza non fa altro che confermare le nostre supposizioni che avevamo espresso nei giorni scorsi.

Di fatto si è consumato una finta rottura, e diverso non poteva essere. Genova poteva essere un grosso scoglio sulla strada dell’accordo programmatico per le politiche 2006 (come confermato su “la Repubblica” del 26 febbraio), se di rottura vera e propria si fosse trattato.

Alessandro Borghi
(Progetto Comunista di Genova)

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