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Drones su Gaza

Drones su Gaza

(21 Agosto 2011) Enzo Apicella
L'esercito sionista attacca Gaza con missili e droni. Almeno 15 i palestinesi assassinati. Decine i feriti

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    (Palestina occupata)

    Il Compagno Sa’adat: Il movimento popolare abbatterà i vecchi leader e libererà la Palestina

    (8 Giugno 2011)

    anteprima dell'articolo originale pubblicato in www.pflp.ps

    Il Segretario Generale prigioniero del Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina, il Compagno Ahmad Sa’adat ha scritto una lettera dalla sua cella in isolamento il 24 maggio 2011, sottolineando l’anniversario della Nakba e offrendo le sue condoglianze a tutto il popolo palestinese e un particolare a coloro che si trovano nella diaspora, per i martiri del ritorno che hanno dato la loro vita a Gerusalemme, nel Golan siriano occupato, in Libano e a Gaza durante le azioni che commemoravano il 63° anniversario della Nakba rivendicando il diritto al ritorno.Il Compagno Sa’adat ha presentato le sue note al suo avvocato, Buthaina Duqmaq, presidente della Fondazione Mandela per i prigionieri e i detenuti, che lo ha visitato nella sezione si isolamento nella prigione di Nafha.Ha fatto appello al popolo palestinese, affinché si mobiliti per l’unità, in direzione della lotta per raggiungere i nostri obiettivi nazionali di ritorno, liberazione, autodeterminazione.

    Il Compagno Sa’adat è imprigionato nelle celle dell’occupazione dal 14 marzo 2006, quando è stato rapito dalla prigione dell’Autorità Palestinese di Jericho, dove era imprigionato da quattro anni sotto la sorveglianza inglese e statunitense, senza nessuna accusa. E’ stato trasferito in isolamento dal marzo 2009. Sa’adat nella sua lettera ha affermato: “L’energia del 15 maggio deve essere utilizzata per guidare il nostro popolo verso una nuova direzione, attraverso l’unità nazionale e la ricostruzione della nazione palestinese – in particolare l’OLP e le sue strutture politiche e sociali e i sindacati per tutto il nostro popolo, ovunque sia, e attraverso il direzionamento della forza del nostro popolo verso la lotta per rompere il circolo storico di dipendenza dagli Stati Uniti e altre autorità. Ha poi sottolineato il bisogno di porre nettamente fine ai negoziati e di lavorare per soddisfare le aspirazioni del nostro popolo e i suoi obiettivi nazionali, affermando che i negoziati rappresentano chiaramente uno squilibrio di forze nell’interesse dell’occupante e dei suoi alleati, i paesi imperialisti. Ha affermato che il popolo palestinese potrebbe beneficiare grandemente della nuova Primavera Araba che ha messo in campo nuove energie e volontà per una nazione araba che ha acceso la scintilla delle energie e della immaginazione per la nostra nazione e il nostro popolo, e che rappresenta il potenziale per un futuro migliore per la nostra nazione lontano dal vicolo cieco della dipendenza e della sottomissione, avendo come risultato sovranità popolare, libertà, indipendenza e unità, riaprendo la strada per uno sviluppo democratico e sociale e per la prosperità economica."

    Buthaina Duqmaq ha affermato che il Compagno Sa’adat aveva il morale alto, nonostante le circostanze dell’isolamento, privato dei suoi diritti, compreso le visite dei familiari e le comunicazioni con gli altri prigionieri, e ha espresso un grande ottimismo circa i cambiamenti e le rivoluzioni nel mondo arabo e il suo potenziale per il supporto al popolo palestinese e alla sua lotta.

    Il Compagno Sa’adat ha affermato che gli avvenimenti attuali stanno ridisegnando la regione, e noi crediamo in una direzione a favore della nostra causa e del nostro popolo, e che queste circostanze ci porteranno ad aumentare il nostro livello nel confronto con l’occupante e le sue aggressioni, e il rigetto dei nostri diritti – un comune denominatore di tutti i partiti sionisti, a tutti i livelli.Ha affermato che la via d'uscita che si presenta ora al popolo palestinese è di avere fiducia nelle abilità del nostro popolo e delle masse per raggiungere ciò in cui la leadership ha fallito e di continuare la sua marcia per abbattere questa leadership. Ha fatto appello alla lotta senza restrizioni o barriere da parte di nessuna autorità nel confronto con le forze occupanti, basata su un programma di mobilitazione di massa e lotta che rifletta gli interessi del nostro popolo.Inoltre, ha affermato dalla sua cella d’isolamento che sta avendo luogo un tentativo di minare il morale, l'orgoglio e lo spirito dei prigionieri palestinesi: ciò vien fatto per vendetta e non certamente per “ragioni di sicurezza”. Ha descritto l' isolamento dei prigionieri dagli altri detenuti e dal mondo circostante come un tentativo di “esecuzione lenta”, uccisione “sociale, se non biologica”, affermando che questo e non altro è la vera motivazione delle amministrazioni delle prigioni israeliane.

    Comunque, il Compagno Sa’adat ha affermato, “noi continueremo a vivere, siamo coscienti delle ragioni delle loro azioni, e nelle prigioni continueremo a sfidarli e confrontarci con loro. Non permetteremo all’occupante di raggiungere i suoi scopi. Questa è una battaglia della volontà e parte della battaglia della volontà del nostro popolo che aspira al raggiungimento dei nostri diritti nazionali e storici per sconfiggere l’occupazione. Così come vuole il nostro popolo, noi otterremo la vittoria in questa battaglia, a livello totale portando avanti la volontà più forte ma anche cogliendo l'opportunità storica, nel senso che il corso e il movimento della storia e della società sono in favore della giustizia e della liberazione, nonostante la forza degli eserciti dell'oppressore”. Il Compagno Sa’adat ha concluso affermandosi soddisfatto e fiero che l’occupante non può uccidere e abbattere il nostro movimento, né in prigione, né in Palestina, né in esilio.

    “Non solo raccoglieranno il fallimento di tutti i tentativi; non ci indeboliranno”, ha affermato, “ma ci rafforzeranno”.Le manifestazioni che si sono svolte il 28 maggio a Ramallah e a Gaza, hanno fatto appello alla liberazione di tutti i prigionieri palestinesi, in particolare per il Compagno Ahmad Sa’adat, leader nazionale palestinese e Segretario Generale del Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina.

    Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina

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