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PFLP: La giornata della Nakba riafferma la centralità del diritto al ritorno

(8 Giugno 2011)

anteprima dell'articolo originale pubblicato in www.pflp.ps

L'aumento delle azioni del popolo arabo in memoria della Nakba insieme al popolo palestinese dentro e fuori la Palestina ha riaffermato l'essenza del conflitto arabo-sionista e della causa palestinese - il diritto al ritorno, il problema centrale di sviluppare un’indipendenza politica araba, la libertà dalla dipendenza, la necessità di muoversi in direzione degli obiettivi del nostro popolo per la liberazione, la dignità, la democrazia, la giustizia sociale e l’unità – ha affermato il Fronte per la Liberzione della Palestina in una dichiarazione del 16 Maggio 2011.

IL Fronte ha salutato i martiri arabi e palestinesi il cui prezioso sangue è stato versato nella terra di Palestina, nel sud del Libano e nel Golan arabo occupato, affermando che il loro esempio ancora una volta conferma che le masse arabe, con loro volontà di vincere il regime di oppressione, la tirannia e corruzione, saranno capaci di liquidare gli accordi di umiliazione, vergogna e arroganza dell'occupazione e de suoi sponsor.


Il Fronte ha lanciato un appello al nostro popolo per proteggere l'unità nazionale attraverso lo sviluppo e il mantenimento della mobilitazione e della resistenza nazionale in tutte le piazze della Palestina insieme al nostro popolo e alla nostra nazione araba, a favore del movimento dei giovani arabi e di tutte le correnti del movimento arabo di liberazione per porre il nemico di fronte alla nostra determinazione ad avanzare rapidamente verso la libertà, la democrazia e l'unità.

Il Compagno Maher al-Taher, membro dell'ufficio politico del PFLP e capo della sua sezione in esilio, ha affermato che gli attacchi sionisti sui manifestanti che celebravano il 63° anniversario della Nakba rappresentano i “crimini ed il terrorismo praticato dalle forze di occupazione israeliane che hanno commesso un enorme e terribile crimine contro il popolo palestinese nel 1948 ed hanno continuato sin da allora sulla stessa linea”.

Il compagno Taher ha affermato che questi eventi rivelano la profonda convinzione delle forze di occupazione che hanno sperato che le nuove generazioni dimenticassero la loro terra palestinese. Il compagno Taher ha afffermato che i giovani hanno dimostrato la loro dedizione alla Palestina ed il loro rifiuto ad ogni concessione che contrastasse i loro diritti, sostenendo che i giovani palestinesi hanno mandato un messaggio al mondo affermando che la Palestina è la loro terra e non accetteranno alternative.

Taher ha sottolineato che il popolo palestinese ha il diritto di liberare la propria terra e tornare nelle proprie case, ha inoltre affermato che la fermezza di Gaza nel 2009 e la vittoria nel sud del Libano nel 2006 confermano che la vittoria è inevitabile e che la Palestina sarà liberata ed i diritti del suo popolo saranno ristabiliti, non importa quanto tempo ci vorrà.

La compagna Khalida Jarrar, membro dell'ufficio politico del PFLP, ha affermato che la giornata della Nakba di quest'anno, con mobilitazioni di massa e manifestazioni pubbliche, ha messo in chiara luce che il popolo palestinese non accetterà niente meno dei loro inalienabili diritti, sopratutto il diritto al ritorno, avendo mostrato che l’unica maniera per raggiungere tali inalienabili diritti risiede nella politica e nella lotta palestinese.

La compagna Jarrar ha dichiarato in un intervista rilasciata su Al-Quds TV il 16 Maggio 2011 che c’è stata una svolta di qualità quest’anno nella commemorazione della Nakba,segnata in particolare riguardo alle manifestazioni di massa palestinesi ed arabe ai confini della Palestina,da Libano, Siria, Giordania e in tutta Gerusalemme, contro i checkpoint nella West Bank e a Gaza. Ha sottolineato quanto la grande partecipazione, in particolare dei giovani e delle donne ha mostrato come il diritto al ritorno è stato tramandato attraverso generazioni di Palestinesi.

Il Fronte ha dichiarato che le azioni congiunte di Palestinesi e arabi in questa giornata provano ancora una volta come la causa palestinese sia una questione centrale araba.

Ha condannato qualsiasi tentativo di commerciare o barattare il diritto al ritorno affermando che le mobilitazioni di massa confermano che il popolo palestinese è fermamente fedele al diritto al ritorno, essenza della causa palestinese e sta chiedendo l’attuazione di questo diritto nella pratica, non solo nei proclami. La Compagna Jarrar ha dichiarato che le azioni di ieri rappresentano un inizio simbolico dell’implementazione del diritto al ritorno e hanno messo in chiaro che le masse palestinesi ed arabe rifiutano l’occupazione sionista. Ha dichiarato inoltre che sperava che tutto ciò si sarebbe evoluto in un terza Intifada popolare per continuare la lotta.

Ha sottolineato che tali azioni hanno messo in chiaro che il popolo palestinese in Palestina ed in esilio è un popolo unito con una causa, al cui centro c’ è il diritto al ritorno; che il popolo palestinese lotterà per i propri diritti, e che il popolo arabo e il popolo palestinese sono in rivoluzione e possono ottenere un grande cambiamento nelle nostre questioni.

La Compagna Jarrar ha sottolineato che il sangue dei martiri palestinesi è stato versato insieme al sangue dei martiri arabi e ha elogiato i movimenti di massa e le proteste in Egitto contro lo stato sionista, che mostrano l’impegno del popolo egiziano per la causa palestinese e araba.

La compagna Jarrar ha lanciato un appello all’unità nazionale per far fronte all’occupazione, per porre fine all’era di Oslo, e ha sottolineato la necessità di porre fine alla repressione dei diritti e delle libertà del popolo, per terminare la cooperazione di sicurezza con l’occupante. Ha inoltre sottolineato la necessità di fermare ogni forma di negoziato con le forze di occupazione e di smettere di fare affidamento su Oslo, sollecitando invece un approccio palestinese basato su diritti e giustizia, in primo luogo il diritto al ritorno.

Ha inoltre discusso l’importanza della comunicazione e dell’azione comune con i movimenti rivoluzionari arabi, inclusa l’organizzazione di eventi congiunti e conferenze per sottolineare l’unità dei popoli arabi e di lavorare con i movimenti internazionali di solidarietà in tutto il mondo che hanno fatto sentire la propria voce nell’anniversario della Nakba.

Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina

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