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Agenzie Fiscali: votiamo no al referendum!

(3 Marzo 2004)

Siamo oramai a pochi giorni dalla chiusura della consultazione referendaria che costituirà la possibilità di verificare l’indice di gradimento del contratto tra i lavoratori.

Come abbiamo già sottolineato nel precedente comunicato, i primi risultati provenienti dagli Uffici, se pur parziali, (la percentuale dei contrari si aggira sul 40%, cui va aggiunto oltre un 10% di astenuti) ci parlano già di una profonda insoddisfazione dei lavoratori per i contenuti della preintesa contrattuale: gli Uffici delle Dogane che hanno già effettuato la consultazione hanno chiaramente cassato la preintesa, così come anche negli Uffici delle Entrate cresce l’opposizione.

Tale risultato, se pur parziale, è per noi importante: non solo perché come Cobas siamo stati l’unica forza sindacale che, con coerenza, da subito, si è pronunciata negativamente, ma soprattutto perché dimostra che la mobilitazione che ha interessato gli Uffici nei mesi precedenti, ha accresciuto il livello di consapevolezza della categoria.

Avevamo sottolineato più volte che non ci interessava un “qualsiasi contratto”, ma che era necessario finalmente aprire una battaglia contro la dilagante privatizzazione del fisco, per aumenti salariali adeguati all’inflazione reale, per un ordinamento professionale rispondente al lavoro svolto effettivamente negli Uffici.

Su questi contenuti, decine di migliaia di lavoratori si sono mobilitati in ogni ufficio di ogni angolo del paese.

Questa mobilitazione, culminata nel riuscitissimo sciopero del 16 gennaio, è stata depotenziata e tradita da un contratto che misero economicamente, e assai pericoloso dal punto di vista normativo appare distante anni luce dalle mobilitazioni dei mesi precedenti.

I sindacati firmatari hanno ben compreso l’umore che serpeggia negli Uffici e stanno cercando di chiudere velocemente la partita contrattuale: le frettolose assemblee organizzate da CGIL CISL e UIL, i roboanti comunicati delle RdB tutti protesi ad accaparrarsi il merito (?) del contratto, e a giustificare con alchimie linguistiche la loro smania firmaiola, evidenziano chiaramente una difficoltà e una distanza sempre maggiore dai bisogni reali dei lavoratori.

E’ importante negli Uffici continuare a votare NO alla preintesa contrattuale, non solo come semplice testimonianza del dissenso, ma soprattutto per sottrarre il pallino del gioco a chi oggi non è rappresentativo degli interessi e dei bisogni dei lavoratori.

Più Uffici si pronunceranno negativamente sulla preintesa, maggiore sarà il peso che potremo esercitare sulle nuove scadenze che ci dovranno vedere impegnati: dal biennio economico al contrasto ai processi di privatizzazione che oggi colpiscono maggiormente Demanio e Territorio , ma che domani potranno interessare tutti i settori del Fisco.

Invitiamo tutti i lavoratori a comunicarci gli esiti del referendum inviando i risultati a:
Email: cobasfinanze@email.it - FAX: 0677206060

COBAS Pubblico Impiego
Finanze e Agenzie Fiscali
aderente alla Confederazione COBAS

Fonte

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