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FINCANTIERI - 10 Giugno - Volantino del Partito Comunista Internazionale

(10 Giugno 2011)

Operai Fincantieri !

La vostra vittoria insegni e prepari voi e tutti i lavoratori
alle sempre più dure battaglie del prossimo futuro:
solo la lotta paga, solo sulla vostra forza dovete contare !

Operai dei cantieri navali ! lavoratori !

Nove giorni di scioperi quasi quotidiani nei cantieri di Sestri Ponente, Riva Trigoso e Castellammare di Stabia, uniti agli scioperi negli altri cantieri non direttamente coinvolti dai tagli, hanno piegato la Fincantieri.

Per l’azienda e per tutto il padronato questo è un pessimo precedente: gli operai hanno riguadagnato fiducia nelle proprie forze, hanno capito che vincere non è affatto impossibile, che se si mobilitano con la forza adeguata il padrone è debole e può essere sconfitto.

Ma questa vittoria è solo una tregua d’armi: non esiste soluzione alla crisi economica, essa continuerà ad aggravarsi e la borghesia cercherà sempre di scaricarne gli effetti sui lavoratori perché l’unica possibilità che ha a disposizione per mantenere in piedi il capitalismo è aumentare lo sfruttamento della classe lavoratrice.

Presto Fincantieri tornerà all’attacco e probabilmente, fallito il tentativo di chiudere parte dei cantieri, chiederà invece più lavoro per meno salario. Il ricatto sarà quello di sempre: se volete tenere aperta la fabbrica, se davvero volete difendere il cantiere, allora dovete aumentare la produttività, far diventare l’azienda più competitiva, accettare di aumentare il vostro sfruttamento. Esattamente come a Pomigliano e Mirafiori.

Se oggi la lotta “in difesa del cantiere” ha fermato i licenziamenti, domani con questa parola d’ordine sarete deboli di fronte alla richiesta di peggiorare ancora le vostre condizioni.

La lotta contro i licenziamenti se condotta “in difesa dell’azienda” conduce ad accettare l’aumento dei carichi di lavoro, preludio alla riduzione degli organici, all’aumento dei disoccupati, che con la loro pressione spingono infine al ribasso il salario di chi resta al lavoro.

Non solo: essa avvalla la concorrenza con i lavoratori delle aziende concorrenti. Ad esempio significa non far chiudere Fincantieri a discapito dei cantieri degli altri paesi europei, o viceversa. Non è una lotta che unisce i lavoratori ma che li divide. L’unione internazionale dei lavoratori non è un lusso né uno slogan vuoto, ma una necessità ogni giorno più vitale per i lavoratori, ed essa non si costruisce arroccandosi a difesa dell’azienda.

La vera lotta contro i licenziamenti non è in difesa del “posto” ma in difesa del salario. I lavoratori devono lottare per costringere il padronato a pagare loro il salario che lavorino o meno. Sarà un problema della borghesia, del suo governo di turno, del suo Stato, decidere se pagare i lavoratori licenziati per non far nulla, o piuttosto impiegarli in attività produttive.

Il capitalismo ha un eccesso di capacità produttiva in crescita da 30 anni e che continuerà ad aumentare nel futuro. Sempre più lavoratori saranno cacciati nella disoccupazione. Sempre più la cassa integrazione sarà solo l’anticamera della disoccupazione. Il capitalismo per restare in piedi chiede di far lavorare sempre di più un numero sempre minore di lavoratori.

Le lotte contro i licenziamenti nelle singole aziende, medie, grandi e piccole diverranno ancora più frequenti. Isolate non possono portare a nulla se non al sacrificio dei lavoratori per tenere in piedi la macchina stessa che li sfrutta sempre più. Unite possono dispiegare una forza in grado di imporre al padronato ogni rivendicazione.

Tutte le singole battaglie devono confluire nella lotta generale per il salario ai lavoratori licenziati, affiancata a quella per la riduzione dell’orario di lavoro. Solo questi obiettivi accomunano i lavoratori al di sopra delle aziende e delle categorie e sono perciò in grado di creare un movimento di tutta la classe lavoratrice unita, l’unico adeguato a controbattere i sempre più duri attacchi che la borghesia sferrerà sotto la spinta della crisi, l’unico che mette i lavoratori sulla strada della loro definitiva emancipazione dalla schiavitù del lavoro salariato.

Per la lotta unita di tutti i lavoratori:
- Contro licenziamenti e aumenti della produttività !
- Per il salario pieno ai lavoratori disoccupati !
- Per la riduzione dell’orario di lavoro a parità di salario !

http://www.international-communist-party.org/Partito/Parti347.htm#VolFincantieri2

PARTITO COMUNISTA INTERNAZIONALE

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