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(12 Giugno 2011)
Si sta verificando quanto da noi denunciato nei mesi scorsi (e di cui anche Liberazione si è occupata), ossia l'aggiudicazione della gara di appalto per la manutenzione del Verde nell'azienda ospedaliera pisana senza quelle clausole sociali che permetterebbero la riassunzione dei lavoratori attualmente impegnati e dipendenti dalla cooperativa don bosco per i quali si annuncia il licenziamento ad agosto
Una gara di appalto dovrebbe prevedere sempre e comunque la clausola di salvaguardia dei posti di lavoro, ma è ancora più grave che non avvenga in questo caso con una alta valenza sociale.
I dipendenti della Don bosco sono sette e da anni svolgono questo lavoro con perizia, trattasi di ex detenuti ed ex tossicodipendenti che attraverso il lavoro hanno avviato un riuscito reinserimento sociale. Ma se trovare un'altra occupazione è diventato arduo anche per operai plurispecializzati, immaginiamoci allora cosa può succedere a chi ha precedenti penali e un passato difficile
E' ingiustificabile l'assenza delle clausole sociali negli appalti pubblici, è inaccettabile che l'Amministrazione Comunale del Pd non sia ancora intervenuta ufficialmente.Una disattenzione imperdonabile che disattende gli impegni presi negli anni da numerosi amministratoti proprio con la cooperativa don bosco in virtù del suo impegno sociale, dei riusciti percorsi di reinserimento sociale e lavorativo
Alla ditta vincitrice dell'appalto (si parla di una grande azienda presente sul territorio toscano) chiediamo di assumere questi dipendenti, alla Regione Toscana sollecitiamo un intervento perchè ogni appalto pubblico abbia la clausola sociale, da Comune e Provincia invece vogliamo un intervento per la salvaguardia della cooperativa e per offrire opportunità lavorative ad altri uomini e donne che attraverso il lavoro possano intraprendere un percorso di reinserimento sociale
Attiviamoci tutti prima che sia troppo tardi
Confederazione cobas
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