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L'Islanda riconosce lo Stato Palestinese

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(3 Dicembre 2011) Enzo Apicella
Martedì scorso il parlamento islandese ha votato a favore del riconoscimento dei Territori Palestinesi come stato indipendente.

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NOT IN OUR NAME! Dall’università di Beirut una nuova iniziativa per il boicottaggio accademico di Israele

(14 Giugno 2011)

anteprima dell'articolo originale pubblicato in www.caunapoli.org

NOT IN OUR NAME! Dall’università di Beirut una nuova iniziativa per il boicottaggio accademico di Israele

foto: www.caunapoli.org

El Barto, da Beirut, 11/6/2011

Cominiciamo dalla conclusione: in seguito alla petizione di studenti e docenti dell’AUB e al risalto che questa iniziativa ha ottenuto sui media locali, Wolfenson ha annunciato che non si recherà alla cerimonia per ritirare l’onorificenza.

Not in our name! Con questo slogan gli studenti, i docenti e lo staff delle facolta dell’ AUB hanno lanciato una petizione contro la proposta dell’ Università di conferire, durante la cerimonia di consegna dei diplomi di quest’anno, una laurea ad honorem a James Wolfensohn, ex presidente della Banca Mondiale dal 1995 al 2005 e membro della Consulta internazionale dell’IDI, Israel Democracy Institute.
L’IDI è un think tank che, per citare il suo sito web, “elabora i modi per rafforzare le fondamenta morali e strutturali della democrazia in Israele” e “ agisce per promuovere i valori e le norme opportune di Israele come stato ebraico e democratico”.
Wolfenson è anche il fondatore e presidente della Wolfenson&Company, una società implicata nella costruzione di infrastrutture per conto di Israele nei territori occupati della West Bank.

Una proposta inaccettabile, secondo le centinaia di studenti e i 95 docenti che hanno aderito fin’ora all’appello - tra cui Fawwaz Traboulsi, noto storico e giornalista Libanese- in pieno contrasto con la lunga tradizione dell’AUB di lotte sociali e di impegno al fianco del popolo palestinese. Senza dimenticar la pesante eredità del lungo conflitto, dei bombardamenti e dell’occupazione israeliana di gran parte del Sud del Libano e le tensioni recenti che influiscono sull’incerto destino del paese.

Proprio per questo molti studenti affermano che l’amministrazione della loro università ha deciso in maniera troppo superficiale di assegnare questa onorificenza a Wolfenson, e chiedono che la decisione venga ritirata al più presto. “Come possiamo accettare” - si chiedono - “che Wolfenson sia presente e tenga un discorso durante la consegna dei diplomi, di fronte a molte persone che hanno perso i propro cari uccisi dall’esercito israeliano?
In tanti, come Charles Harb, assistente di psicologia sociale, ci tengono anche a sottolineare la forte critica nei confronti della Banca Mondiale il cui operato colpisce le economie di tanti paesi e incide negativamente sulla vita di milioni di persone nel mondo.

L’American University of Beirut è una delle più importanti e influenti università del Libano e qui si sono formati gran parte dei politici, intellettuali e studiosi del Medio Oriente e del mondo Arabo, oltre ad essere nota per il fermento culturale e le tante mobilitazioni che hanno visto negli anni e vedono oggi protagonisti gli studenti. Tanti di loro sono stati in piazza questi mesi animando il cosiddetto movimento anticonfessionale, che si batte per l’abolizione del sistema politico confessionale, la laicità delle istituzioni e in generale per una maggiore e più democratica partecipazione dei giovani alla vita politica del paese. In 500 hanno sfilato il 15 maggio lungo per le strade di Beirut, dando vita al Lebanese Laique Pride.

Come tanti studenti hanno supportato e partecipato alle recenti giornate di protesta che in Libano, Siria e Palestina hanno ricordato i tristi anniversari della Nakba (la cacciata degli arabi dalle terre occupate da Israele nel 1948) e della Naksa (la sconfitta nella guerra del 1967), commemorazioni che lungo i vari confini con lo stato ebraico hanno visto l’esercito sparare e uccidere numerosi manifestanti.

Tra le mille contraddizioni che vive la questione palestinese in Libano, arriva dagli studenti e dal mondo accademico un segnale importante e significativo di solidarietà dal basso e di boicottaggio, lontano dalle dichiarazioni di sostegno, spesso populiste e strumentali, che le tante personalità politiche e religiose del paese rilasciano quasi quotidianamente, ma che si scontrano con la dura realtà delle condizioni di vita e dei diritti negati dei quasi mezzo milione di palestinesi che si trovano in Libano.

mroe info e link:
1) Le facoltà dell’AUB prendono di mira Wolfenson. Daily star, 10 giugno 2011.
2) Wolfenson rinuncia alla cerimonia dell’AUB dopo il lancio della petizione. Daily Star, 11 giugno 2011.
3) Ex direttore della Banca Mondiale cancella la sua visita all’AUB dopo petizione dei membri della facoltà. Naharnet.com, 11 giugno 2011.

Collettivo Autorganizzato Universitario – Napoli

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