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Per una palestina libera e per un medio oriente socialista

(19 Giugno 2011)

anteprima dell'articolo originale pubblicato in www.pclavoratori.it

L’attuale situazione in Palestina costituisce per i marxisti rivoluzionari un passaggio fondamentale per porre e proporre una serie di rivendicazioni transitorie che leghino la lotta per l’autodeterminazione del popolo palestinese, alla conquista del potere della classe operaia palestinese.

Il vento delle rivoluzioni arabe può essere un nuovo detonatore sociale per la questione palestinese. I marxisti rivoluzionari da internazionalisti si oppongono da sempre al nazionalismo, che offre soltanto la prospettiva di rovesciare i termini dell’oppressione. L'unica soluzione per il popolo palestinese è la rottura del recinto capitalistico. La via di salvezza per i palestinesi e per la minoranza di lingua ebraica è una rivoluzione proletaria e una federazione socialista del Medio Oriente.

Le proposte di risoluzione sul conflitto palestinese dei vari imperialismi, dagli Usa a quelli europei , sono finte e servono unicamente a tutelare i propri interessi geopolitici in quell’aria, ma sono anche il frutto della più brutale astrazione geografica che non pone soluzione.

La morte di Arrigoni - una doccia fredda per noi tutti che ci opponiamo all’oppressione sionista in Medio Oriente - ha dimostrato ancora una volta lo squallore politico del governo Italiano. Il silenzio sulla tragica vicenda da parte del governo (e delle opposizioni democratiche) è un fatto. A questo silenzio i poteri forti italiani hanno sommato il proprio sostegno, per bocca di Berlusconi, al regime coloniale d’Israele e il ripudio all’umanitaria missione di Freedom Flotilla ( Berlusconi “bloccheremo la Freedom Flotilla”). Tutto questo rende, oggi più che mai, il nostro impegno a favore del popolo palestinese e della sua lotta prioritario.

Noi, come PCL ,siamo da sempre impegnati contro ogni forma di antisemitismo, siamo presenti al fianco dei palestinesi contro il sionismo: contro uno Stato confessionale d'Israele nato dal terrore antiarabo, che si perpetua coi metodi del terrore, dell'oppressione, della segregazione, ai danni del popolo palestinese, e in totale sfregio della migliore tradizione politica e culturale dello stesso ebraismo.

La grande kermesse pubblicitaria dello Stato sionista, allestita nella nostra Città, già direttamente concordata tra Berlusconi, Moratti e Netanyahu, rappresenta una provocazione inaccettabile: indipendentemente dal suo luogo formale di celebrazione. Per questo come PCL rivendichiamo la piena partecipazione alla mobilitazione antisionista odierna e facciamo appello a tutte le sinistre politiche, sindacali, associative, perché assumano questa manifestazione come impegno nazionale, schierandosi con chiarezza contro la celebrazione istituzionale di Israele.

Come trotzkisti lottiamo per dirigere le masse verso la rivoluzione socialista. Ma non pretendiamo di imporre le nostre specifiche soluzioni a tutti i problemi. In Palestina, al momento della vittoria rivoluzionaria, sarà il popolo palestinese – con la sua libera autodeterminazione e con il rispetto dei diritti del popolo ebraico – a decidere.

* Per la sconfitta del sionismo e dell’imperialismo;
* Per la mobilitazione delle masse arabe contro Israele e l’imperialismo;
* Per l’abbattimento dello Stato sionista di Israele; per i pieni diritti democratici del popolo ebraico in Palestina come minoranza nazionale, nel quadro dell’unità del Medio Oriente;
* Per una federazione socialista del Medio Oriente e del Nord Africa

Il sostegno agli oppressi contro gli oppressori non può essere subordinato all'alleanza locale e nazionale col PD, né alla corsa a premierati, né al sostegno alla nuova giunta Pisapia-Tabacci-Boeri.

PARTITO COMUNISTA DEI LAVORATORI
Sezione di Milano

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