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    SITI WEB
    (Palestina occupata)

    Armi chimiche. Il segreto più nascosto di Tel Aviv

    (22 Giugno 2011)

    anteprima dell'articolo originale pubblicato in ciptagarelli.jimdo.com

    Armi chimiche

    Wadie Haddad (1927-1978). Leader del Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina

    Gli autisti buttano solo un’occhiata, passando, a questa gigantesca struttura tra le dune al sud di Rishon Litsion, a sud-est di Tel Aviv. E’ proibito uscire dall’autostrada Tel Aviv- Rishon Litsion verso la strada laterale che porta a questo edificio, protetto dietro muri di calcestruzzo dotati di sistemi di vigilanza e osservazione di ultima tecnologia sviluppati dalle industrie militari di Israele.

    Questa struttura, simile ad una fortezza, è l’Istituto Israeliano di Ricerca Biologica (IIBR, la sua sigla in inglese), in cui Israele sviluppa le sue armi biologiche e chimiche e si prepara a qualsiasi eventualità di guerra biologica o chimica. E’ l’installazione militare più segreta in Israele. E’ talmente protetta dalla censura militare che la stampa israeliana deve cercare frammenti di informazione sulla stampa occidentale che la ricevono, in modo abbastanza intermittente, attraverso contatti speciali dell’Istituto.

    La stampa israeliana ha avuto solo una volta libertà di discutere ciò che succede dietro quegli alti muri di sicurezza. E’ successo nel mese scorso, quando Avisha Klein ha presentato una querela contro l’amministrazione del IIBR per molestie e abuso emozionale. Impiegato da tempo nell’Istituto, Klein ha lavorato in vari posti, in uno dei quali come parte di un’equipe che studia una pomata per proteggere la pelle dal gas iprite. Ma questo è solo uno dei numerosi particolari venuti alla luce durante la causa, che hanno chiarito considerevolmente la natura e la portata del lavoro dell’Istituto.

    L’IIBR impiega circa 300 scienziati e tecnici nei suoi numerosi dipartimenti, ognuno dei quali specializzato in un’area specifica della ricerca chimica o biologica orientata generalmente alla produzione di armi chimiche o biologiche. Si è venuti a sapere che uno di questi dipartimenti, per esempio, sviluppò il veleno che fu utilizzato dalla tristemente celebre unità di assassinio mirato del Mossad, KIDON (1), nel suo tentativo frustrato di eliminare il capo dell’ufficio politico di Hamas, Khaled Meshaal, nel 1997. Nonostante tutto, nel caso ci fossero ancora dubbi sull’esattezza di questa informazione, pubblicata su Haaretz (2), nessuno mette in dubbio che la prima volta che furono utilizzati prodotti dell’Istituto in un’operazione di uccisione mirata fu a fine 1977, quando il primo ministro Menachem Begin ordinò al Mossad di assassinare Wadie Haddad.

    Leader del Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina, Haddad era accusato da Israele di essere responsabile di varie operazioni terroristiche, l’ultima delle quali fu il sequestro di un aereo passeggero israeliano ad Entebbe nel 1976. Secondo un libro del giornalista israeliano Aharon Klein pubblicato recentemente, ad Haddad piaceva molto la cioccolata belga. Il Mossad ottenne alcuni di questi cioccolati speciali, li rivestì con un veleno ad azione lenta e fece sì che un agente iracheno del Mossad, che era diventato suo amico, li portasse ad Haddad, che allora viveva a Bagdad. Klein riferisce che la sostanza letale venne sviluppata prima all’IIBR e che le sue proprietà non rilevabili di azione lenta garantivano che l’agente e lo strumento mortale non fossero scoperti.

    Di certo, dopo un peggioramento graduale ma grave della sua salute, Haddad fu portato in un ospedale della Germania Orientale, che gli diagnosticò la leucemia e dove finì per morire il 28 marzo 1978. La verità venne alla luce solo 32 anni dopo: la vera causa della sua morte fu il veleno prodotto dall’IIBR.

    Non è improbabile che il Mossad abbia realizzato numerose operazioni mortifere di questo tipo, per non lasciare tracce. In altre parole, le morti apparentemente accidentali di molte persone che Israele considerava una minaccia possono essere state causate in realtà da sostanze prodotte dall’IIBR. E’ molto probabile che il veleno che gli agenti del Mossad iniettarono al dirigente di Hamas Mahmoud Al-Mabhouh a Dubai, nel febbraio 2010, venisse dall’IIBR.

    Secondo quanto rivelato recentemente, l’Istituto ha un dipartimento specializzato nella produzione di vaccini contro le armi biologiche. Uno dei campi principali della sua ricerca e sviluppo è stato l’antrace, visto che Israele teme che gli arabi e le organizzazioni della resistenza lo utilizzino in caso di conflitto. L’Istituto ha anche un dipartimento per sviluppare rimedi per minimizzare e arrestare gli effetti delle armi chimiche. L’insieme offre l’orribile quadro di una curiosa corsa chimico-biologica, in cui l’Istituto compete praticamente con se stesso per produrre antidoti alle armi che sviluppa, o che teme che altri possano utilizzare contro Israele in un eventuale scontro.

    L’IIBR lavora in stretto e pieno coordinamento con l’esercito ed i servizi di intelligence israeliani, che forniscono all’Istituto la loro lista delle priorità, a seconda delle loro previsioni di minacce strategiche. Ad esempio, durante il periodo della querela di Klein è venuto alla luce il fatto che molti anni fa l’establishment militare israeliano era preoccupato che gli Stati arabi potessero utilizzare agenti chimici come l’iprite in un possibile attacco contro Israele e, quindi, chiese all’Istituto di sviluppare una sostanza chimica che minimizzasse gli effetti del gas.
    Come ci si può aspettare, l’Istituto si coordina strettamente con il corpo medico dell’esercito israeliano, che riceve gli antidoti e li distribuisce alle forze armate a seconda delle richieste.

    L’Istituto lavora a stretto contatto anche con il Mossad e lo Shin Bet, agenzie responsabili della maggior parte degli assassinii e delle operazioni di sterminio di obiettivi arabi e mussulmani.
    In più, visto che il Mossad e l’unità “Aman” di intelligence militare sono responsabili della raccolta delle informazioni sul nemico e presumibilmente monitorano programmi di armi non convenzionali in paesi arabi, danno istruzioni all’IIBR perché sviluppi gli antidoti biologici e chimici necessari per questi programmi.

    Tuttavia l’Istituto ha un altro scopo, oltre a sviluppare e produrre armi e antidoti biologici e chimici: è un importante generatore di entrate in moneta forte. Il sito web di Haaretz informa che: “l’Istituto ha ricevuto un sussidio di centinaia di migliaia di dollari per sviluppare un vaccino contro l’antrace”. Il sussidio è arrivato dopo un attacco negli Stati Uniti da parte di un terrorista locale che aveva sviluppato una varietà concentrata di spore di antrace e le aveva inviate a vari obiettivi individuali negli USA; i vaccini chiesti all’IIBR erano destinati ad essere utilizzati negli Stati Uniti.

    Più importante ancora, il sito web informa che sono stati utilizzati soldati israeliani per testare i vaccini, causando loro danni fisici permanenti. Le notizie dell’utilizzazione, proibita internazionalmente, di porcellini d’India umani, causò indignazione in Israele e acutizzò i sospetti che si sia messa in pericolo la vita di soldati israeliani per ottenere benefici finanziari per promuovere la sicurezza di un altro paese, in questo caso gli USA.

    L’IIBR ha un dipartimento di animali vivi in cui conigli, maiali, scimmie e altri vengono utilizzati negli esperimenti. E a volte anche esseri umani, a giudicare dalle denunce presentate da soldati contro il Ministero della Difesa israeliano dopo essere stati usati in esperimenti con l’antrace. I soldati chiedono di essere ufficialmente riconosciuti come veterani disabili e che gli vengano pagati gli indennizzi corrispondenti. Il caso è in tribunale, ma le FDI (l’esercito israeliano), cedendo alle pressioni delle famiglie dei soldati e dell’opinione pubblica, hanno recentemente annunciato che non realizzeranno più esperimenti sui soldati.

    Il primo ministri di Israele dopo la fondazione dello Stato, David Ben Gurion, fu colui che ordinò la creazione dell’IIBR, basandosi sulle raccomandazioni di una serie di scienziati ebrei.
    Durante il suo governo, dal 1948 al 1963 (ad eccezione degli anni 1953-1955 quando fu primo ministro Moshe Sharet), Ben Gurion fu direttamente responsabile dell’Istituto e di ogni dettaglio relativo. Al personale fu proibito di rivelare a chiunque qualsiasi particolare, dato o informazione senza aver prima ottenuto l’approvazione di Ben Gurion. Questo continuò anche durante il periodo della presidenza di Sharet, tanto che quando questo primo ministro visitò l’Istituto nel 1954 gli scienziati dovettero scusarsi di non potergli mostrare i programmi a cui stavano lavorando.

    Nonostante molti scienziati abbiano passato un periodo dirigendo l’IIBR, si pensa che quello che ha lasciato l’impronta più profonda sia l’attuale direttore, Avigdor Shafferman. Questi, citato nella denuncia di Klein, ha la reputazione di essere molto attivo, ma anche rigido e di licenziare rapidamente membri del personale per motivi disciplinari.

    Nonostante tutto, per quanto siano significativi i particolari venuti alla luce sul funzionamento dell’IIBR attraverso questi fatti fuori dal comune nel funzionamento dell’IIBR, si è prestata poca attenzione ad una verità più grande.

    Mentre la comunità internazionale fa pressioni su un numero infinito di paesi che sviluppano programmi di armi convenzionali che sembrano uno scherzo rispetto a quelli di Israele, non vuole muovere un dito per dissuaderlo; il che alimenta la condotta belligerante e arrogante di Tel Aviv.

    (1) dipartimento del Mossad specializzati in assassinii mirati e sequestri di persona.

    (2) quotidiano israeliano.

    da: rebelion.org, 21.6.2011
    (traduzione di Daniela Trollio Centro di Iniziativa Proletaria “G.Tagarelli” Via Magenta 88, Sesto S.Giovanni)

    Saleh El-Naami (giornalista del settimanale egiziano Al Ahram)

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