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La solita serva sciocca

La solita serva sciocca

(3 Giugno 2010) Enzo Apicella
Italia e USA votano NO alla risoluzione del Consiglio dei diritti umani dell'Onu che chiede una "missione di inchiesta" internazionale sul blitz israeliano

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La Flottiglia verso Gaza

(25 Giugno 2011)

Uniti per Gaza

Domani all’Esiea Hall di Atene l’ultima conferenza di Freedom Flotilla2 ribadirà ciò che gli organizzatori ripetono da tempo: “Salperemo per Gaza col nostro carico di umanità”. Salperanno nonostante l’assenza della nave simbolo della missione del 2010 – la turca Mavi Marmara che subì il sanguinoso arrembaggio israeliano – il cui recente forfeit annunciato dagli armatori dell’ong islamica IHH per la “mancata ristrutturazione dopo i danneggiamenti d’un anno fa” ha il sapore di un’impacciata scusa. La risistemazione della nave era quasi terminata nei cantieri di Tuzla e il 31 maggio scorso s’era tenuto un nutrito incontro stampa a bordo dell’imbarcazione. Ma dopo la riconferma a premier Erdogan ha ceduto alla pressione statunitense e ha riaperto i canali di contatto con Netanyahu, che erano in crisi dai tempi di ‘Piombo fuso’ e s’erano interrotti con l’assalto alla prima Flotilla. In Turchia ampia eco aveva avuto l’uccisione di nove concittadini e l’intero fronte politico, islamico e laico, s’era scagliato contro “l’atto di guerra dell’Idf”. La stampa di Ankara che fino a due settimane fa teneva alta l’attenzione sul tema ora guarda altrove, l’Hurriyet Daily scrive del soldato Shalit giunto al quinto anniversario di prigionia. Se la real-politik del sultano, come certi osservatori definiscono l’astuto leader dell’Akp, sposta l’attenzione su più redditizi rapporti diplomatici, gli attivisti pro-palestinesi turchi non rinunciano alla missione e verranno ospitati sulle restanti dieci navi della Flotilla. La cui dislocazione in questi mesi è stata secretata sia per le insistenti voci di possibili sabotaggi da parte del Mossad, sia per non offrire alla marina d’Israele, già diffusamente allertata, il vantaggio di conoscere i porti di partenza. Incurante della morte seminata un anno fa Israele rilancia il preconcetto di navi “cariche di elementi vicini ai terroristi“ e dichiara di volerne ripetere l’intercettazione.

L’ambasciatore all’Onu Ron Prosor ha affermato che ancora una volta “Israele è determinata a fermare la Flotilla che non rappresenta nulla di costruttivo. E’ una provocazione che non ha niente di umanitario”. E dalle Nazioni Unite il segretario aggiunto Pascoe ha ribadito che “gli aiuti agli abitanti di Gaza devono giungere da canali ufficiali”. Il diplomatico Onu non dice però che la Striscia resta tuttora sotto embargo perché l’annunciata apertura del valico egiziano di Rafah non è mai avvenuta. L’opposizione alla Flottiglia della pace ha visto la forte pressione della lobby ebraica statunitense operare sul fronte internazionale e interno. Dal primo è scaturita una lettera di Ban Ki moon ai governi delle venti nazioni da cui provengono gli attivisti per dissuaderli dall’impresa. L’intervento della Merkel su due parlamentari imbarcati nel 2010 ha sortito effetto: quest’anno non parteciperanno. Ci saranno invece Dylan Pinner “Voce degli Ebrei”, Fifini Bourzsoult “Ebrei contro l’occupazione”. Ma il Segretario Onu non ha accolto l’appello lanciatogli da quattro premi Nobel (Mairead Maguire, Jody Williams, Shirin Ebadi e Rigoberta Menchú) che lo invitavano a non prestarsi al boicottaggio dell’iniziativa pacifista. Negli Usa il senatore Kirk ha chiesto che fosse la Marina Usa presente nel Mediterraneo a sostituire l’israeliana nel blocco della missione umanitaria. Dal canto loro i pacifisti hanno invitato osservatori Onu affinché possano constatare che otto navi passeggeri trasportano medicine, beni di conforto e strumenti professionali dei giornalisti mentre su due cargo c’è materiale edile. La ‘Stefano Chiarini’, dedicata al giornalista sostenitore della causa palestinese prematuramente scomparso, su cui viaggeranno il vignettista Vauro e una delegazione di quindici italiani ospiterà attivisti turchi, svizzeri, scozzesi rimasti senza un proprio battello. Note emittenti (CNN, NBC, Al Jazeera) seguiranno il viaggio, sui siti freedomflotilla.eu e freedomflotilla.it aggiornamenti in tempo reale.

25 giugno 2011

Enrico Campofreda

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