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(23 Febbraio 2010) Enzo Apicella
Il logo della campagna di tesseramento del prc 2010 è una scarpa col tacco a spillo

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Le confessioni di paolo ferrero.

(26 Giugno 2011)

anteprima dell'articolo originale pubblicato in www.pclavoratori.it

Altro che “alleanza per battere Berlusconi”!. Il “patto democratico” che Ferrero propone a Bersani è un autentica alleanza di governo per la prossima legislatura. Non siamo noi a dirlo. E' il segretario del PRC che rivendica esplicitamente questa prospettiva.

Già una decina di giorni fa, un'intervista rilasciata a Il Manifesto non lasciava dubbi al riguardo. Domanda :” Ma non siete voi a rifiutare l'ingresso al governo e quindi a dare alibi all'esclusione dalla alleanza di centrosinistra di cui pure vi lamentate?” Risposta: “ Non c'è per parte nostra alcuna pregiudiziale contro l'ingresso al governo. Prendiamo solo atto che vi è contro di noi una conventio ad escludendum”. Dal che emerge una prima confessione. Ferrero sarebbe disponibile a rientrare nei panni ministeriali, ma non rivendica ministeri per non compromettere, con una forzatura, il possibile accordo col centrosinistra. In altri termini: il non ingresso al governo del PRC- presentato nel partito come “svolta a sinistra”- è semplicemente la subordinazione di Ferrero alla condizione che Bersani ha posto per caricare il PRC nell'alleanza di centrosinistra. Altro che “svolta”! Ferrero rinuncia ai ministeri pur di fare l'alleanza con Bersani!

Ma qual'è la sostanza di questa alleanza? Lo chiarisce lo stesso Ferrero in una seconda esternazione su Il Manifesto (25 /6 pag.2).”Proponiamo un tavolo comune con PD,IDV,SEL per definire tutti i punti programmatici su cui siamo d'accordo. Sui punti su cui non vi fosse accordo facciamo primarie di programma dell'alleanza. Noi ci impegnamo a rispettarne l'esito. Pur non entrando al governo, ci impegneremmo a farlo nascere anche se non ne condividessimo il programma”. Splendido. L'autorevolissimo Paolo Ferrero conferma nel modo più clamoroso la nostra analisi sulla rotta della Federazione e del PRC. Ecco la “rivelazione”:

1)Il PRC ricerca un accordo programmatico di governo col PD per la prossima legislatura. Dopo tante rassicurazioni imbarazzate di segno contrario, la verità è finalmente ammessa.

2)Il PRC accetta le primarie su candidati e programmi come quadro di soluzione dell'accordo di governo, rimettendosi al loro esito. Dopo tante ritrosie apparenti sulle primarie, il tabù è caduto.( E Vendola sarà il loro candidato, purchè non giochi a scaricare la FDS).

3)Proprio per non farsi scaricare preventivamente, Ferrero assicura gli alleati, a partire dal PD, che sosterrebbe lealmente il governo- pur non entrandovi- anche se il suo programma fosse altro da quello della FDS. Dopo aver detto,urbi et orbi, che “gli accordi si fanno sui programmi” ( contro l'evidenza del passato), ora si rivendica apertamente un accordo di governo a prescindere dal programma. Cosa altro significa dire “Ci impegneremmo a farlo nascere” se non “Gli voteremmo la fiducia”? Cosa significa votargli la fiducia se non entrare nella maggioranza di governo? “Ci impegneremmo a farlo nascere” non è esattamente la stessa identica formula che Bertinotti, Cossutta, Ferrero, Vendola, Diliberto, Rizzo, usarono nel 1996 per giustificare l'ingresso del PRC nella maggioranza di governo di centrosinistra ( votando per due anni la precarizzazione del lavoro, il record delle privatizzazioni, finanziarie antioperaie, campi di detenzione per i migranti)?

Proprio così. E pensare che la posizione di Ferrero sul governo è..”a sinistra” di quella dei suoi sodali della FDS ( Diliberto, Salvi, Patta)!

A tutti i militanti coscienti del PRC diciamo una cosa sola: non fatevi imbrogliare. Non rassegnatevi a fare i testimoni brontoloni dell'ennesima tragedia politica annunciata. Unitevi al Partito comunista dei lavoratori, l'unica sinistra che non ha mai tradito i lavoratori.

Partito Comunista dei Lavoratori

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