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Tav. Forze dell'ordine contro i manifestanti. Scioperi spontanei nelle fabbriche

(27 Giugno 2011)

anteprima dell'articolo originale pubblicato in www.dirittidistorti.it

Dopo l’ultimatum di ieri del ministro Maroni, che ha annunciato per il 30 giugno l’apertura del cantiere dell’alta velocità Torino-Lione, è scattata immediata la risposta del popolo No Tav che ha iniziato una veglia questa notte e da questa mattina manifesta sull’autostrada A32 Torino-Bardonecchia, nei pressi di Chiomonte per impedire l’inizio dei lavori. «Giù le mani dalla Valsusa», hanno gridato due-trecento persone mentre il mezzo per i lavori si muoveva in autostrada. Altri hanno intonato la canzone partigiana «Bella ciao». Intanto, ad un altro lato dell'area del futuro cantiere, a Giaglione, sono arrivate le forze dell'ordine vicino a un presidio dei manifestanti che hanno eretto una barricata.
Dalle 7,30 è già un faccia a faccia tra forze dell’ordine e manifestanti, le prime poco fa hanno sfondato la barricata dei manifestati e lanciato lacrimogeni ed intendono creare le condizioni per far allestire il cantiere. Un manifestante che voleva bloccare una ruspa è stato fermato dalla polizia.
E si sa, quando un uomo con la ruspa incontra tanti uomini a mani nude e a piedi è facile pensare come possa andare a finire, così, nonostante il lancio di qualche pietra e altri oggetti, la pala meccanica ha sfondato la barricata della Centrale Idroelettrica e sta rimuovendo tutti gli ostacoli e i blocchi creati dai No Tav sulla strada dell'Avanà, che conduce all'area della Maddalena, dove è prevista la realizzazione del cantiere per la linea Torino-Lione. La pala è guidata da un agente di Polizia e finora sono state tolte due cancellate.

Ai manifestanti è stata comunicata dalle forze dell'ordine l'ordinanza del Prefetto per lo sgombro dell'area, una notizia che certo non può servire a rassicurare e calmare chi da mesi, anni, si batte contro un'opera che, se realizzata, segnerà profondamente il territorio, la vita e la salute degli abitanti.

Intorno alle 9,30 le forze dell'ordine, due ore dopo avere forzato il primo sbarramento, sono arrivate sul piazzale della Maddalena di Chiomonte dove fino a poco prima c'erano centinaia di No Tav e hanno occupato l' area. I manifestanti si sono rifugiati nei boschi e di tanto in tanto esplodono grossi petardi.

Da fonti della Questura di Torino venticinque agenti delle forze dell'ordine sarebbero rimasti feriti nelle operazioni per l'apertura del cantiere della Maddalana di Chiomonte.

Quattro i manifestanti feriti.

Dopo lo sgombero dell'accampamento dei No Tav a Chiomonte Alberto Perino, del leader del movimento, ha dichiarato: «oggi è andata come di pensava che andasse. Noi abbiamo resistito poi le forze dell'ordine hanno sparato migliaia di lacrimogeni. Adesso dobbiamo portare via tutti i materiali dalla Maddalena. Poi vedremo il da farsi, di certo non siamo sconfitti».

Ma oltre alla repressione c'è stata anche la solidarietà, infatti, come si apprende anche dalla Fiom, scioperi spontanei si stanno registrando in numerose fabbriche metalmeccaniche della Val Susa.

Tra le fabbriche che a fronte dello sgombero del presidio No Tav alla Maddalena sono scese in sciopero, informa la Fiom figurano Vertek di Condove, la Beltrame di San Didero, la Gmc di Chiusa San Michele e la Tecnocar di Sant'Antonino. «Queste prime risposte dei lavoratori della Val di Susa -commenta Federico Bellono, segretario provinciale della Fiom torinese- sono importanti di fronte alla scellerata decisione di usare la forza contro il presidio della Maddalena perchè, come abbiamo sempre detto, quello della Val Susa non è un problema di ordine pubblico». «La Fiom è sempre stata ed è tuttora parte di questo movimento popolare -aggiunge- ancora in questi giorni siamo stati al presidio e alla fiaccolata di ieri sera e saremo presenti alle iniziative che il movimento prenderà nei prossimi giorni».

Usb ha dichiarato sciopero generale su tutto il territorio della zona.

27-6-11

Alessandra Valentini
DirittiDistorti

Fonte

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