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'Ladri, ladri!'. Piazza Syntagma non si svuota, nonostante i lacrimogeni

(29 Giugno 2011)

anteprima dell'articolo originale pubblicato in www.radiocittaperta.it

'Ladri, ladri!'. Piazza Syntagma non si svuota, nonostante i lacrimogeni

foto: www.radiocittaperta.it

Atene 28 giugno, ore 24 --- “Com’e’ la situazione?”, chiedo ad una ragazza che vedo dietro un pc nel media center di Piazza Syntagma. Sono le 20, e me ne ero andato dalla spianata verso le 16, quando centinaia di lacrimogeni e il fumo acre degli incendi appiccati ovunque da unaparte dei manifestanti aveva reso ormai impossibile rimanere. Anche dentro I vagoni della metropolitana erano arrivati I fumi tossici dei Gas israeliani. ‘Finora ci sono state270 persone che sono state medicate qui dal medical team per problemi respiratori o agli occhi o per le contusioni, dieci li hanno dovuti ricoverare in ospedale per problem piu’ gravi” mi spiega la mediattivista di Radio Entasi (Intensita’), una radio di area anarchica nata dopo l’omicidio da parte di un poliziotto del giovanissimo Alexis Grigoropoulos il 6 dicembre del 2008 e che da settimane trasmette dalla piazza occupata nel centro della capital greca. Anche i mediattivisti di Real Democracy si danno da fare per raccontare minuto per minuto quello che accade: postano foto, video, una cronaca dettagliata dei fatti e dal sito la webcam mostra agli internauti cosa accade a Syntagma in tempo reale. Qualche manifestante ha anche riportato ferite serie a causa dei sassi lanciati dai poliziotti. “E’ normale qui” mi spiega Maria.

Poco prima, racconta Yiota, centinaia di persone hanno fatto una catena umana dalla Fontana al centro dello spiazzale ed hanno ripulito la pavimentazione, versando acqua sulle chiazze di polvere che I gas lacrimogeni usati fino a verso le 16.30 avevano lasciato e che ad ore di distanza rendevano ancora irrespirabile l’aria. Un lavoro sprecato, visto che all’improvviso la bella voce del famoso cantautore comunista che intrattiene e incita I manifestanti viene coperta da decine di nuove esplosioni. Sono le spolette dei gas sparati dalla polizia in assetto antisommossa che occupa tutti gli angoli della piazza e che ha ricevuto ordine di sgomberarla. Ma Syntagma, contrariamente a quanto era avvenuto durante la mattina, e’ strapiena di persone. Persone di tutte le eta’, di tutti gli orientamenti politici della sinistra – ci sono pure I militant del KKE, il Partito Comunista Greco, che pure in teoria manifesta da solo a qualche centianaia di metri di distanza e che ufficialmente non apprezza piu’ di tanto gli ‘iindignati’. Ci sono gli attivisti delle decine di gruppi della sinistra marxista, anarchica ed ecologista, I militanti dei sindacati, giornalisti, signore. “Prima un poliziotto ha mollato a terra manganello e lanciagranate e ha gridato ai suoi commilitoni che hanno ragione I manifestanti” racconta entusiasta una ragazza quando le dicono che sono un giornalista di Roma. “Come nei paesi arabi!”. Sara’ vero? Non lo sapremo mai, probabilmente. Ma in questa strana atmosfera ormai notturna aumenta il numero di persone che dai quartieri periferici o da altre citta’ dell’Attica o del Peloponneso arriva in piazza a gridare il proprio odio per ‘I pupazzi rinchiusi da stamattina dentro il Palazzo’. Ai deputati riuniti nel Parlamento blindato da centinaia di poliziotti in tenuta antisommossa migliaia di manifestanti gridano “Kleftes, kleftes”, ladri. E uno slogan che sentiamo echeggiare da questa mattina: “Pane, cultura, liberta’. La dittatura non e’ finite nel 1973” seguito da un altro complementare: “Questa piazza sara’ la vostra tomba!”. A centinaia di accalcano contro le transenne e gridano ai poliziotti di passare dalla parte dei manifestanti, loro che prendono al Massimo 800 euro al mese per difendere chi ha portato il paese sul lastrico e prende ordini dai plutocrati di Bruxelles. Altri non si sprecano in conversazioni politiche o nel tentativo di convincere I poliziotti a girare I loro scudi verso il palazzo, e usano espressioni ben piu’ offensive e dirette, per quanto creative”. Quando I poliziotti da uno degli angoli della piazza inondano I manifestanti di gas, la piazza arrestra di qualche passo ma non scappa. Anzi, i manifestanti applaudono provocatoriamente e invocano ‘Ancora, ancora!’ mentre centinaia di laser vengono puntati contro I volti dei poliziotti di guardia al Palazzo oppure contro le finestre degli hotel di lusso da dove l’intelligence monitora e riprende chi protesta. I piu’ arrabbiati non sono I giovani attivisti politici dei vari gruppi della sinistra, ma chi si e’ accorto recentemente sulla propria pelle che il sogno di una vita fatta di mutui e leasing ma comunque dignitosa e’ improvvisamente svanita e che ora bisogna ‘fare I sacrifici’ per salvare gli investimenti delle banche tedesche e francesi. Sono quelli che prima c’ora avevano votato il partito socialista de l’Americano – cosi’ chiamano Papandreu – o addirittura la destra di Nuova Democrazia. Ora la disillusione, la rabbia si tagliano col coltello in questa piazza che nonostante I lacrimogeni che stringono lo stomaco, bruciano gli occhi e corrodono le mucosa nasali non si stanca di gridare slogan contro il capitalismo, I servi di Bruxelles rinchiusi nel palazzo e I servi in divisa che li proteggono. In mezzo ad una piazza unmega striscione recita: ‘Non siamo indignati, siamo determinati!’ mentre un altro dice “Se le elezioni potessero cambiare qualcosa sarebbero illegali”.Alle 23 la situazione si fa piu’ tesa, quado centinaia di persone cercano di sfondare i cancelli posti a protezione di alcuni ingressi del Parlamento. La reazione della Polizia e’ brutale: cariche e decine di lacrimogeni sparati ad altezza d’uomo. Lasciamo la piazza scottati dal sole e asfissiati da ore di esposizione alle polveri venefiche dei gas. Mentre ci rifugiamo nel vicino quartiere di Exarchia vediamo cordoni di poliziotti ovunque e sentiamo esplosioni ed esplosioni provenire dalla Piazza. Syntagma non muore mai. Una birra veloce e a dormire, che domain l’appunamento in piazza e’ alle 8, per bloccare il Parlamento e impedire ai deputati di votare nuovi sacrifici per il popolo Greco.

Marco Santopadre. Radio citta' aperta

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