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(18 Maggio 2010) Enzo Apicella
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La Grecia scende in sciopero! 1° Giorno

(29 Giugno 2011)

anteprima dell'articolo originale pubblicato in it.kke.gr

Lo sciopero generale di 48 ore inizia martedì 28 giugno contro la nuova serie di misure antipopolari attualmente in discussione e probabilmente approvate mercoledì 29 giugno dalla maggioranza parlamentare detenuta dal governo socialdemocratico del PASOK.

Il gruppo parlamentare del KKE ha chiesto che il voto sia espresso con appello nominale, mentre il portavoce del Partito in materia, N. Karathanasopoulos, ha sottolineato che le misure portate avanti dal governo hanno come vero obiettivo il rafforzamento della competitività e della redditività del capitale attraverso attacchi contro la classe operaia e i suoi diritti. Il gruppo parlamentare del KKE non ha partecipato alla discussione e tornerà in aula al momento della votazione.

Dal canto suo il Primo Ministro G. Papandreou in Parlamento ha definito il voto favorevole alle nuove misure antipopolari come un "dovere patriottico". L'ufficio stampa del KKE ha osservato in proposito: "Il Primo Ministro ha proposto di risolvere il debito, il disavanzo e la crisi incoraggiando gli investitori a investire nel paese; gli altri partiti sono d'accordo e favorevoli a sostenere le misure antipopolari, gettando al macero i diritti del lavoro, i salari e le conquiste popolari. Ma i lavoratori, i giovani non devono accettare per nessun motivo questi dolorosi sacrifici che vengono loro imposti per una prospettiva di sviluppo che darà loro salari e diritti ai livelli cinesi".

Allo stesso tempo, il Vice-presidente del governo, T. Pangalos, in un'intervista a un giornale straniero con lo scopo di ricattare il popolo greco ha posto un dilemma: "o le misure antipopolari o i carri armati". Il CC del KKE ha sottolineato che: "Memore della sua esperienza, il popolo deve rispondere che se accetta il giogo sarà sempre ostaggio della minaccia di bancarotta o degli altri inganni della barbarie capitalista. Solo se è determinato e organizzato a lottare per i propri diritti e per il potere può respingere queste misure. Deve prendere in mano le banche e le imprese monopolistiche per servire i proprio interessi e non farseli sottrarre".

Preparazione dello sciopero

Le forze del Fronte Militante di Tutti i Lavoratori (PAME) ha intrapreso una lotta per organizzare lo sciopero in questo clima politico.

Lunedì mattina ha dato vita a una simbolica occupazione dell'Acropoli. Questa iniziativa, accolta dai lavoratori, ha provocato la reazione furiosa del Partito di destra ND [Nuova Democrazia], del Partito nazionalista-xenofo LAOS e dei media borghesi che hanno accusato il PAME di "profanare i monumenti sacri".

Nella sua risposta l'ufficio stampa del CC del KKE ha dichiarato che: "ND vuole nascondere di essere sostanzialmente d'accordo con il Memorandum e il programma di medio termine, ma il suo odio verso le lotte del movimento di classe non glielo permette. PASOK, ND, Laos e gli altri devono imparare che i monumenti non sono profanati dalla mobilitazione del popolo, ma dalla loro mercificazione e che il paese non viene diffamato dalle lotte del suo popolo, ma dalla miseria del suo popolo".

Nel pomeriggio di lunedì 27/06, le forze del PAME hanno animato presidi e manifestazioni in decine di città greche e quartieri popolari per promuovere lo sciopero di 48 ore.

28 giugno - 1° giorno di sciopero

L'alba del 28 giugno ha trovato le forze di classe del PAME nei picchetti davanti fabbriche, centri commerciali, cantieri, alberghi e uffici per difendere con determinazione lo sciopero; mentre sulle rampe delle navi avevano montato i picchetti già dalla mezzanotte.

La difesa dello sciopero dei marinai è stata una battaglia particolarmente difficile in quanto la Federazione sindacale dei marinai ha giocato un ruolo di crumiraggio. I sindacati di classe PEMEN e STEFENSON che rappresentano gli equipaggi e i macchinisti e tecnici della marina mercantile, affiliati al PAME, hanno deciso di partecipare allo sciopero di 48 ore; a loro si sono uniti i sindacati dei cuochi e degli elettricisti di bordo. Lo sciopero dei sindacati e i picchetti determinati del PAME hanno paralizzato il Pireo, il porto più grande del paese, che è stato "invaso" dalle forze dei sindacati del PAME.

La mattina presto le forze del PAME a Salonicco, la seconda città del paese, hanno bloccato i 7 ingressi alla zona industriale della città e paralizzato la produzione industriale.

I manifestanti sono convenuti alle ore 10.00 nelle piazze per prendere parte alle manifestazioni di sciopero. Ad Atene si sono dati appuntamento in vari punti di concentramento per poi marciare attraverso le principali arterie della città e incontrarsi davanti al Parlamento, a Piazza Syntagma, bloccando tutte le strade attorno alla piazza.
"La bancarotta controllata è già stata decisa. Ciò che vogliono dal popolo è che chini il capo per i prossimi 50 anni in modo da far passare le peggiori misure. La lotta sarà determinata negli uffici, nelle fabbriche, in tutti i luoghi di lavoro, nell'agricoltura e il piccolo commercio, nei quartieri. Essa è destinata a portare alla vittoria", ha dichiarato Aleka Papariga, Segretaria Generale del CC del KKE alla manifestazione del PAME.

Tra gli slogan prevalenti nelle manifestazioni del PAME:

"Sollevatevi, nessun compromesso con le misure del governo".

"Il patriottismo è ciò che è giusto per il popolo e non per i profitti del capitalismo".

"Nessun ingranaggio può girare senza i lavoratori. I lavoratori possono fare a meno dei padroni".

"Basta con gli inganni! Il capitalismo non può essere umanizzato".

Il PAME ha programmato un raduno nel centro della città per martedì pomeriggio.

28/06/2011

Traduzione dall'inglese per www.resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare

Partito Comunista di Grecia (KKE)

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