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No Tav

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(12 Aprile 2012) Enzo Apicella

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(La Val di Susa contro l'alta voracità)

Bloccata l'Alta Velocità Roma-Napoli in solidarietà con i No Tav

(6 Luglio 2011)


In solidarieta’ con la lotta delle popolazioni della Valsusa e con tutti i manifestanti che domenica hanno subito sulla propria pelle l’effetto della militarizzazione “dell’affare Tav”, un centinaio di attivisti dei movimenti sociali napoletani ha occupato ieri pomeriggio i binari dell’alta velocità della stazione di Napoli e ha bloccato i treni TAV da quasi due ore.

Un’iniziativa dimostrativa per denunciare quello che sta accadendo in Valsusa dal 27 giugno e la distorsione dei fatti sulla mobilitazione di domenica scorsa, quando per difendere la speculazione multimiliardaria sulla Tav la polizia ha sparato per ore sulla gente con i lacrimogeni ad altezza uomo, ha incredibilmente lanciato sassi dai cavalcavia contro i manifestanti (come dimostrano i filmati), ha pestato a sangue i fermati.

Ma anche un’iniziativa per denunciare chi sono i veri criminali: gli artefici politici e imprenditoriali di un’opera sostanzialmente inutile, concretamente devastante per l’ambiente in tutta italia e che è costata decine di miliardi di euro alle tasche degli italiani! In un paese che pure ci vede sempre più precari e impoveriti!
Perciò quando ci si chiede chi sono i veri criminali in questa storia bisogna cominciare a ricordare i dati di un opera che mediamente è perfino costata tra sei e dieci volte la spesa prevista (sulla Napoli-Roma si è passati per esempio da un miliardo di euro di previsione a oltre otto miliardi di spesa effettiva…!). Tutti soldi sottratti al potenziamento del diritto alla mobilità per tutti e utilizzati per confezionare un servizio d’elite dai costi ovviamente inaccessibili ai più e insostenibili per l’ambiente.
Uno degli striscioni con cui è stata bloccata la TAV titola “Terra e Libertà”, perchè la lotta della Valsusa ci riguarda tutti, riguarda il diritto all’autogoverno dei territori e alla salvaguardia dell’ambiente e del futuro. Ed è ancor più vero per chi, in Campania, con la devastazione delle megadiscariche e della cosiddetta “emergenza rifiuti” ha conosciuto sulla propria pelle l’arroganza e la violenza dei poteri forti, l’esproprio della democrazia e del diritto alla salute in nome dei profitti ingenti di pochi.

Contropiano - redazione Napoli

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