">
il pane e le rose

Font:

Posizione: Home > Archivio notizie > Imperialismo e guerra    (Visualizza la Mappa del sito )

Esopo ad Assisi

Esopo ad Assisi

(26 Settembre 2011) Enzo Apicella

Tutte le vignette di Enzo Apicella

costruiamo un arete redazionale per il pane e le rose Libera TV

SITI WEB
(Imperialismo e guerra)

Iraq, i Ds contestano Strada

(16 Marzo 2004)

Sinistra divisa dopo le accuse del medico di Emergency Roma E' una polemica di quelle che possono far male : da una parte Gino Strada, fondatore di "Emergency", medico sempre in prima linea dove la guerra ferisce ed uccide ; dall'altra il "popolo della sinistra" e, in particolare con l'Unità. « Se davvero Gino Strada ha detto - si legge in un fondo del vicedirettore del quotidiano, Antonio Padellaro - che i parlamentari del "non voto" alla missione italiana in Iraq sono "gentaglia che deve andarsene a casa" e "delinquenti politici", Gino Strada ha pronunciato una frase priva di senso. Strada non ha nulla a che fare con i Casarini ed i Caruso, eppure viene accomunato ai cosiddetti pacifisti del ceffone facile.

Lui è un non violento, ma rischia che il suo nome serva da alibi a chi tenta di escludere i leader ulivisti dalla grande manifestazione contro la guerra del 20 marzo ». E' solo l'ultima tappa di una polemica strisciante che divide il centrosinistra. Il voto (o meglio : la decisione di non votare contro il decreto che prorogando tutte le missioni militari italiane all'estero, autorizzava anche il proseguimento della spedizione in Iraq) della scorsa settimana ha creato attriti tra i pacifisti "sempre e comunque", e chi pone distinguo. Ieri, chiudendo il congresso della Margherita, Francesco Rutelli ha assicurato che sarà in piazza regolarmente, « anche a costo di prendere qualche fischio ».

E gli andrebbe sempre meglio di Fassino, cui i "no global" hanno promesso, appunto, "ceffoni" propedeutici. Di sicuro sarà una manifestazione dai toni forti. « C'è un problema che sfugge a molti - spiega al Secolo XIX l'ex ministro Claudio Burlando, deputato Ds - che noi siamo una coalizione e che stiamo vivendo in un contesto politico maggioritario. E quindi dobbiamo tenere insieme sfumature e sensibilità diverse. Non possiamo avere tutti in testa lo stesso obiettivo, quello di mandare a casa una destra che sa solo difendere i propri interessi, e poi fare sempre il possibile per lacerare queste intese ».

« Il nostro atteggiamento - continua Burlando - doveva essere frutto di una mediazione. E questo abbiamo fatto : il decreto che proroga le nostre missioni non fa differenza tra quelle in cui i nostri soldati sono impegnati in operazioni di "pace keeping", e quella in Iraq. Non abbiamo potuto esprimerci. Ci hanno messo in condizione di tenere questo atteggiamento ». « Sostenere come qualcuno fa - conclude Burlando - che chi ha assunto le nostre posizioni deve essere messo da parte, equivale a chiedere l'estromissione di quasi l'ottanta per cento del popolo della sinistra. Proprio quello cui ci si rivolge. Mi pare un modo di ragionare un po' singolare ».

pubblicato da : Il Secolo xix (lunedi 15 marzo 2004)

Fonte

Condividi questo articolo su Facebook

Condividi

 

Notizie sullo stesso argomento

Ultime notizie del dossier «Dove va il movimento per la pace?»

8561