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Campania: i tumori da rifiuti uccidono la popolazione. De Magistris denuncia il ricatto

(8 Luglio 2011)

anteprima dell'articolo originale pubblicato in www.radiocittaperta.it

Campania: i tumori da rifiuti uccidono la popolazione. De Magistris denuncia il ricatto

foto: www.radiocittaperta.it

08-07-2011/11:28 --- Una ricerca presentata sulla rivista scientifica Cancer biology and therapy ha messo in luce quello che tutti sospettavano e che tra i cittadini campani risultava da molto tempo: l'agghiacciante correlazione tra i rifiuti e l'aumento di tumori negli ultimi 30 anni, il 22% in più. Ma a fare paura ci sono anche le malformazioni congenite, soprattutto urogenitali e del sistema nervoso che si attestano addirittura all'82% in piu' per le prime e l'84% per le seconde, rispetto ai valori normali. "Queste patologie - affermano i ricercatori - si sono registrate nelle zone dove la gestione dello smaltimento dell'immondizia ha fallito e il traffico illegale di sostanze tossiche e' stato ampiamente documentato". "Questi dati raccolti fino al 2009 - afferma Antonio Giordano, direttore della 'Sbarro Institute' e uno dei co-fondatori di Human Health Foundation Onlus che hanno curato la ricerca - dimostrano chiaramente che i decessi per tumore sono in eccesso rispetto ai dati previsti e la causa e' lo sversamento illegale di rifuti tossici. Parliamo di carcinomi della mammella, epatocarcinomi, tumori del colon.

In questo modo - avverte - stiamo creando una fragilita' genetica nella cittadinanza”. La causa sarebbero le numerose discariche, legali e illegali, ampiamente documentate. Nonostante ciò, il ministro della Salute Ferruccio Fazio rassicura “abbiamo uno studio dell'Istituto superiore di Sanità che dichiara che non c'è relazione tra tumori e diossina” e rincara la dose gettando discredito sulla ricerca della Human health foundation: “gli articoli scientifici si possono scrivere in un certo modo, io sono ricercatore e guarderò come è stato condotto questo studio”. Intanto le giacenze di rifiuti aumentano con passare delle ore e la situazione in Campania è diventata insostenibile. Un tentativo di attenuare il problema era stato messo in atto dal neo sindaco Luigi De Magistris: “eravamo riusciti a portare la giacenza a 1000 tonnellate, c'è qualcuno che vuole che si torni a 2000” ha dichiarato, con riferimento implicito alla Regione. Ed in effetti strano, se non ci fosse in ballo la costruzione di un inceneritore, risulterebbe il comportamento della Regione dal momento che un'ordinanza del prefetto di Napoli obbliga l'Ufficio flussi a disporre il trasferimento di parte dell'immondizia di Napoli nell'impianto di San Tammaro, in provincia di Caserta ma l'autorizzazione stenta ad arrivare, nonostante la situazione si sia fatta insostenibile con i cumuli di rifiuti che continuano a crescere e la gente che ha ripreso ad incendiarli.

E a dimostrazione che qualcuno si stia opponendo alla liberazione della città dalla monnezza arrivano anche le parole del presidente della Commissione d'inchiesta Gaetano Pecorella che ha dichiarato che nelle discariche fuori provincia attualmente in funzione ci sarebbe spazio “per almeno centomila tonnellate di rifiuti”. Perchè allora i rifiuti che invadono Napoli non vengono trasferiti in Provincia? La risposta è chiara: c'è un interesse a costruire un inceneritore e non per risolvere l'emergenza. Ma il sindaco di Napoli non demorde: “se qualcuno pensa che Napoli si debba pulire a condizione che diciamo sì all'inceneritore è su una cattiva strada, perchè abbiamo la testa dura e andremo avanti con il nostro piano, che non prevede termovalorizzatori”.

Marina D'Ecclesiis, Radio Città Aperta

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