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La "flotilla" aerea fermata da israele e dalle compagnie aeree

Linea dura contro gli attivisti internazionali in arrivo ieri all'aeroporto Ben Gurion di Tel Aviv. Con la complicità delle compagnie aeree europee.

(9 Luglio 2011)

anteprima dell'articolo originale pubblicato in www.nena-news.com

La "flotilla" aerea fermata da israele e dalle compagnie aeree

volantino dell'evento "Welcome to Palestine" - foto: www.nena-news.com

Roma, 09 Luglio 2011, Nena News (nella foto: volantino dell'evento "Welcome to Palestine")- Più di duecento attivisti bloccati negli aeroporti europei, sei rispediti a casa dalle autorità israeliane di Tel Aviv e 65 detenuti e in attesa di deportazione. Queste sono le ultime notizie riportate dagli ufficiali israeliani.

Tanti i mezzi utilizzati da Israele per fermare gli oltre 600 attivisti internazionali in arrivo ieri all'aeroporto Ben Gurion per partecipare all'evento "Welcome to Palestine", organizzato da oltre 40 associazioni palestinesi. Una lista nera di 347 nomi. Ed una lettera del Ministero degli Interni di Israele indirizzata a tutte le compagnie aeree per chiedere di "non imbarcare i radicali pro-palestinesi" sui voli diretti a Tel Aviv.

Un centinaio di attivisti sono stati bloccati all'aeroporto Charles de Gaulle (Parigi) dalla compagnia ungherese Malev e da quella tedesca Lufthansa. Altri non sono stati fatti imbarcare negli aerei dell'EasyJet a Genova e Ginevra. L'appello lanciato dagli organizzatori palestinesi non è stato ascoltato. In un comunicato stampa diffuso ieri si chiedeva alle compagnie aeree di "non accettare le azioni provocatorie ed illegali e i ricatti del governo israeliano". In linea con le altre compagnie anche l'Alitalia che ha bloccato diversi attivisti italiani.

"Noi siamo persone pacifiche e non vogliamo sconvolgere l'ordine in Israele" ha dichiarato Olivia Zemour, esponente francese dell'organizzazione euro-palestinese - "l'aeroporto (di Parigi) è sotto occupazione israeliana".

Sophia Deeg, coordinatrice tedesca degli attivisti ha aggiunto: "molti dei partecipanti sono famiglie o persone anziane che non sono mai state in Palestina. Il loro intento è solo quello di mettere in luce la forte restrizione della libertà di movimento che è in vigore in Palestina".

Scopo principale di questi uomini, donne e bambini in viaggio verso la Palestina è quello di fornire un supporto morale a questo popolo che da troppi anni vive sotto occupazione. Esattamente dal 1967, quando l'esercito israeliano ha invaso la Cisgiordania e Gaza.

Nel comunicato stampa diffuso dalle associazioni palestinesi organizzatrici si legge che "i partecipanti francesi, belgi, inglesi, tedeschi, italiani ed americani, poiché mossi da intenti totalmente pacifici, hanno deciso di comune accordo di non avere niente da nascondere e di informare le autorità israeliane della loro volontà di recarsi immediatamente in Cisgiordania dopo l'arrivo al Ben Gurion".

Nena News

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