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Esperti militari italiani in Libia

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(21 Aprile 2011) Enzo Apicella
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Libia, violenze dei ribelli sulle montagne di nafusa

Il colonnello Gheddafi è accusato di crimini contro i civili ma anche i ribelli si rendono responsabili di gravi abusi nella loro avanzata verso Tripoli. Lo denuncia Human Rights Watch

(14 Luglio 2011)

anteprima dell'articolo originale pubblicato in www.nena-news.com

Libia, violenze dei ribelli sulle montagne di nafusa

foto: www.nena-news.com

MICHELE GIORGIO

Roma, 14 luglio 2011, Nena News (nella foto dal sito news.myjoyonline.com, un reparto di combattenti ribelli) – I Paesi occidentali lanciano da mesi pesanti accuse a Muammar Gheddafi e la Procura internazionale ha già annunciato l’intenzione di mandare sotto processo il colonnello libico per i crimini che avrebbe commesso contro la popolazione civile. Ma a violare i diritti umani sono anche i ribelli che fanno capo al Consiglio nazionale transitorio (Cnt) di Bengasi, protetto e finanziato dall’Europa occidentale e dagli Stati Uniti. Lo denuncia Human Rights Watch (Hrw).

L’organizzazione americana riferisce di violenze e abusi contro civili commessi dai ribelli tra giugno e luglio nell’area delle Montagne di Nafusa, a sud di Tripoli. «In quattro cittadine catturate dai ribelli sulle Montagne di Nafusa, i combattenti insorti e i loro sostenitori hanno danneggiato proprietà, dato alle fiamme case, saccheggiato ospedali, case e negozi e picchiato persone accusate di sostenere le forze governative», ha riferito Joe Stork, responsabile per il Medio Oriente e il Nord Africa di Hrw. La denuncia mette sotto la lente d’ingrandimento le forniture di armi ai ribelli nella zona delle Montagne di Nafusa che la Francia ha ammesso di aver compiuto all’inizio di luglio.

«Le autorità ribelli hanno il dovere di proteggere i civili e le loro proprietà, in modo particolare gli ospedali, e sanzionare chiunque si renda responsabile di saccheggi e abusi», ha spiegato Stork.

In questi mesi sono circolate voci ed indiscrezioni, mai approfondite da gran parte dei media occidentali, su crimini e violenze compiute a Bengasi e in altre località dai ribelli decisi a vendicarsi o a punire cittadini accusati di aver fatto parte del regime di Gheddafi.

Il comandante per la zona di Nafusa delle forze antigovernative, El Mokhtar Firnana, ha ammesso parte degli abusi denunciati e assicurato che alcuni dei responsabili di questi crimini sono stati puniti. Il gruppo per i diritti umani tuttavia non dice se ciò sia effettivamente avvenuto.

Ad essere prese di mira sono state in particolare le piccole cittadine di al Awaniya e di Zawiyat al-Bagul, dove vivono in buona parte membri della tribù di Mesheshiya, nota per il suo sostegno al governo libico e a Gheddafi.

Dalle alture di Nafusa, i ribelli stanno preparando l’offensiva verso Tripoli e hanno messo sotto assedio la vicina cittadina di Asabah, grazie anche ai bombardamenti dell’aviazione della Nato che continua a colpire Tripoli e altre località della Libia occidentale. Dovessero conquistare anche Asabah, i ribelli avrebbero la strada aperta verso Garyan controllata al momento da ingenti forze governative.

Nena News

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