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(23 Febbraio 2010) Enzo Apicella
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(Memoria e progetto)

La manifestazione del 13 marzo di Progetto Comunista

l'articolo di Liberazione del 18/03/04

(20 Marzo 2004)

Una critica forte e preoccupata all’attuale corso politico del Prc. La riaffermazione della richiesta del Congresso straordinario del Partito. Il rilancio e l’attualizzazione di una proposta di rifondazione “rivoluzionaria” leninista, nazionale ed internazionale. Sono questi i temi centrali dell’iniziativa pubblica tenuta sabato scorso da parte di Progetto Comunista “sinistra del Prc”, presso l’Istituto Galilei a Roma.

L’iniziativa ha visto la partecipazione di circa seicento militanti del Partito, provenienti da tutta Italia, ed anche di numerosi interlocutori ed osservatori esterni, entro una sala gremita.

L’introduzione di Franco Grisolia (Dn Prc) ha prevalentemente rivendicato l’attualità del leninismo oggi, attraverso un collegamento tra la ricostruzione della memoria “vera” di Lenin, rivoluzionaria e antistaliniana, e la questione “oggi decisiva” della rifondazione di un partito internazionale, marxista rivoluzionario, della classe operaia e delle masse oppresse. Ciò a partire “sia dalla crisi delle direzioni attuali del movimento operaio, sia dalla ripresa di movimenti di massa e, in alcuni casi, di autentiche crisi rivoluzionarie, come in Bolivia”; che dimostrerebbero tutta l’attualità delle categorie rivoluzionarie del leninismo: la forza, il potere dei lavoratori, la funzione determinante del partito.

L’introduzione è stata seguita da singoli interventi tematici da parte di diversi dirigenti della minoranza del Prc attorno ai nodi centrali del dibattito attuale sulla rifondazione: “Il comunismo oggi” (Francesco Ricci), “Nonviolenza o rivoluzione” (Fabiana Stefanoni”, “La religione oppio dei popoli” (Ruggero Mantovani), “Quale internazionalismo” (Tiziano Bagarolo), “Una direzione alternativa delle lotte” (Marco Veruggio). Un quadro di contributi approfonditi che, da angolazioni diverse, hanno espresso una comune critica di fondo dell’impostazione politico-teorica emersa dal recente convegno del Prc a Venezia, proponendo in alternativa una prospettiva anticapitalistica rivoluzionaria quale “unica risposta reale, non illusoria” alla crisi congiunta del capitalismo e del riformismo internazionale, sia socialdemocratico sia poststaliniano.

Le conclusioni di Marco Ferrando (Dn Prc) hanno ripreso le coordinate generali della discussione riconducendole al terreno più direttamente politico della linea attuale del partito e alla “necessità” –secondo Ferrando- “di una svolta politica e strategica generale”. In particolare vi sarebbe “una connessione indiretta, ma profonda, nel partito tra il rifiuto del leninismo, l’innovazione identitaria della nonviolenza e lo sviluppo di una prospettiva di governo con l’Ulivo”. “Si irride alla presa del Palazzo d’Inverno perché si bussa alla porta di Palazzo Chigi”, ha affermato Ferrando. Il quale, nel considerare potenzialmente “distruttivo” l’eventuale sbocco di un governo Ulivo-Prc ha riproposto un’alternativa politica di linea incentrata sull’indipendenza del movimento operaio e dei movimenti di massa dal centro liberale (Margherita e maggioranza Ds) ritenuto “espressione del capitale finanziario”. “Cacciare Berlusconi sì, governare con l’Ulivo no” è stata la traccia della proposta avanzata, connessa al rilancio strategico della lotta per l’alternativa socialista, in Italia, in Europa e nel mondo, quale “fondamento indispensabile dell’autonomia dei comunisti.”

Liberazione (18/03/04)

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