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(27 Marzo 2010) Enzo Apicella
Il Vaticano respinge le accuse sui preti pedofili

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    La Chiesa dopo Berlusconi

    (18 Luglio 2011)

    anteprima dell'articolo originale pubblicato in www.cattolicesimo-reale.it

    La Chiesa dopo Berlusconi

    foto: www.cattolicesimo-reale.it

    Come era facile prevedere la Chiesa ha cominciato a “mollare” Berlusconi solo a babbo morto, fra la sconfitta alle amministrative e quella ai referendum. E lo ha fatto, anzi lo sta facendo, curando di continuare a garantirsi potere e privilegi per sé, a danno dei cittadini.

    Perché non rifare la DC?

    E’ questo lo scopo dell’incontro promosso a Roma, il 10 luglio scorso, presso la Società Salesiana San Giovanni Bosco, dal Segretario del Pontificio Consiglio di Giustizia e Pace monsignor Mario Toso, salesiano come l’ispiratore dell’iniziativa, il segretario di Stato Tarcisio Bertone.

    Erano presenti politici cattolici di maggioranza e opposizione (Pisanu del Pdl, Fioroni del Pd, Cesa, Buttiglione, Binetti e Pezzotti dell’Udc, Bonanni della Cisl) insieme a molte associazioni cattoliche di “destra” e di “sinistra, dalle Acli alla Compagnia delle opere: tutti accomunati da atteggiamenti “critici” più o meno radicali e recenti, verso il governo; tutti convinti che conviene forse tornare a un partito unico dei cattolici, cinghia di trasmissione del Vaticano, come la vecchia DC.

    Ma non è meglio il pluralismo?

    Ma c’è un forse, e sono le obiezioni che un simile progetto incontra nello stesso mondo cattolico e nella CEI, che non ha nascosto il suo disappunto per l’iniziativa. Il Vaticano, infatti, nel quadro della politica centralizzatrice e restauratrice di Benedetto XVI, sembra trovare più utile controllare e gestire la politica italiana attraverso un referente unico, cui tutti i “fedeli” debbano elettoralmente fare capo. Ma le differenti sensibilità presenti nel mondo cattolico italiano si trovano troppo strette dentro questo progetto e la CEI stessa, in cui convivono vescovi e diocesi con posizioni differenti, ha verificato nel ventennio postdemocristiano che la Chiesa ha potuto non soltanto conservare ma accrescere il suo ruolo dominante intessendo rapporti con una pluralità di referenti (Berlusconi in primis e i suoi atei devoti, o i cattobuzzurri della Lega Nord ma senza tacer di Casini o dei cattolici del Pd, specie se poco adulti). E allora, perché non continuare così, consolidando una pattuglia di kamikaze dei “principi non negoziabili”, presenti in più partiti anche se in qualcuno – al centro - più che in altri?

    Marciare divisi, colpire uniti

    Queste divergenze tattiche, pur importanti, non devono tuttavia far perdere di vista la sostanziale unità strategica del Vaticano e della CEI per quanto riguarda l’obiettivo: che è quello di consolidare i legami spirituali con un robusto gruppo di politici cattolici - uniti in un partito, o divisi fra più - impegnati a tradurre in legge quanto decide il Vaticano e a trasformare la dottrina morale cattolica in legge dello stato, cioè usabili come un nodoso bastone contro i diritti dei cittadini.

    Lo ha dimostrato la vicenda del testamento biologico nella quale Fioroni come Binetti e tanti altri, “trasversali”, si sono impegnati per spiegarci che la nostra vita non è a disposizione nostra ma di Dio, cioè del direttore di Avvenire, di Gasparri e di Ratzinger. E’ questo, con o senza Balena bianca, il futuro che ci attende o, per lo meno, che vorrebbero preparare per noi Bertone e Bagnasco.

    cattolicesimoreale.it

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