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Poste: dopo il risanamento solo disagi sia per l'utenza che per i lavoratori

l'assemblea nazionale delle R.S.U. di Poste Italiane decide lo stato di agitazione

(7 Giugno 2002)

Certezza della prestazione lavorativa e certezza della retribuzione, sono alla base dei diritti contrattualmente sanciti per i lavoratori, ma non per i lavoratori postali, i quali dopo aver pagato con " lacrime e sangue " il risanamento dei conti aziendali, non hanno riconosciuti i ben che minimi diritti.

L'assemblea nazionale delle R.S.U. di Poste Italiane riunita a Roma lo scorso 25 maggio, ha decretato lo stato di agitazione nazionale dell'intera categoria.

Il CCNL è scaduto a dicembre 2001, mentre il precedente è stato rinnovato con un ritardo di oltre tre anni.

Diritti fondamentali, come il godimento delle ferie è sistematicamente negato, per mancanza di personale di sostituzione, il totale delle ferie arretrate dall'anno 2000 ammonta ad oltre 2 milioni e 400.00 giornate. I dipendenti postali sono sottoposti a carichi di lavoro superiori a quelli contrattuali e se rivendicano i loro diritti, sono sistematicamente colpiti da sanzioni disciplinari, minacce e ritorsioni.

Gli incarichi aziendali vengono erogati discriminando gli appartenenti alle RSU o ad altre sigle sindacali, palesando una evidente quanto illegale discriminazione del personale.

Mancato pagamento di milioni di ore straordinarie del personale, pretese dall'azienda e mai remunerate ai dipendenti.

Per gli addetti al recapito, (portalettere) non vi è alcun rispetto da parte aziendale dell'orario di lavoro sancito dal CCNL, l'azienda attraverso alchimie numeriche che non trovano alcun riscontro con la realtà del servizio, ha ridotto il personale addetto al recapito, imponendo loro si soddisfare quotidianamente una mole spropositata di lavoro rispetto all' orario contrattuale, introducendo di fatto il lavoro a cottimo.

Oltre a farsi carico di volumi di lavoro non eseguibili in normale orario di lavoro, l'azienda pretende che i portalettere presenti in servizio si accollino in aggiunta il lavoro dei colleghi assenti per altre cause come ad esempio malattie, infortuni ( numerosi dati i ritmi di lavoro ) assenze per maternità ferie ecc.

Lo stato di agitazione della categoria, che per prima risposta ha deciso di attuare il rifiuto di ogni prestazione straordinaria e aggiuntiva rispetto all'orario contrattuale, sicuramente anticiperà una giornata di sciopero nazionale con manifestazione corteo a Roma che avverrà in data da definirsi.

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