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20 Luglio 2001 - 20 luglio 2011: i motivi per lottare ci sono ancora tutti

A 10 anni dai fatti di Genova gli assassini sono ancora impuniti.

(21 Luglio 2011)

anteprima dell'articolo originale pubblicato in confederazione.usb.it

20 Luglio 2001 - 20 luglio 2011: i motivi per lottare ci sono ancora tutti

foto: confederazione.usb.it

Stesso Governo di 10 anni fa, promossi ai vertici delle forze di polizia i responsabili che dalla questura e nelle piazze dirigevano la mattanza, impuniti gli autori dei pestaggi, delle torture come anche i responsabili della morte di Carlo Giuliani. Cosa ancora più grave è che a pochi giorni dalla ricorrenza dei fatti di Genova gli stessi soggetti non hanno esitato a scatenare una nuova mattanza contro il popolo della Val di Susa.

In tutti e due i casi l’apparato repressivo dello stato si è mosso a difesa degli interessi dei potenti, delle lobbies economiche, di coloro che stanno rapinando il pianeta, depauperando le risorse, affamando intere popolazioni, distruggendo le economie di interi paesi, con il conseguente corollario di disastri ambientali, di aumento della povertà, della precarietà a cui sono state condannate intere generazioni.

Il risultato di questo scempio, che tentammo di impedire con le giornate di Genova e con le lotte di milioni di persone in tutto il mondo, è sotto gli occhi di tutti. Il Governo Italiano, con il sostegno dell’intero arco di forze presenti in parlamento, con la manovra economica da oltre 70 miliardi di euro che pagheranno solo i ceti popolari, completa l’opera di rapina alle tasche dei lavoratori e dei pensionati avviata negli anni ’90 e proseguita fino ad oggi.

Da Genova ad oggi il nemico è ancora quella globalizzazione liberista che ha consentito il trasferimento di masse enormi di risorse economiche dalle tasche di chi aveva di meno a quelle di chi aveva di più e che oggi sono diventati immensamente più ricchi, siano essi singoli individui che banche, fondi di investimento o grandi multinazionali.

Nonostante la violenza della repressione le lotte non si sono fermate.

In autunno riprenderanno con maggior forza in Italia, nei paesi del mediterraneo, nel mondo intero, nella convinzione che “un altro mondo è possibile”.

USB Unione Sindacale di Base

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