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Bell'Italia amate sponde

Bell'Italia amate sponde

(16 Maggio 2009) Enzo Apicella
L'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati ha reiterato al ministro dell’Interno, Roberto Maroni, la richiesta di porre fine alla prassi del respingimento di migranti dalla Libia.

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    (La tolleranza zero)

    Pisa. Gli strumentalizzatori dei falsi stupri

    (25 Luglio 2011)

    Nel Gennaio 2009, Berlusconi ha dichiarato che impedire gli stupri è una missione impossibile, perchè “ci sono talmente tante belle ragazze italiane che non sarà mai possibile”,salvo poi rettificare asserendo si era trattato di una battuta umoristica. Siamo abituati (o forse assuefatti?) ad un umorismo fascistoide che utilizza l'immagine delle donne come merce, le battute poi rivelano un substrato culturale che in questi anni si è allargato e consolidato a discapito della rabbia , della indignazione contro le violenze ai danni di donne e minori..
    Secondo le stime dell'Istat, non più del 10% degli stupri commessi in Italia è attribuibile a stranieri, contro un 69% di violenze domestiche commesso a opera di partner, mariti e fidanzati. Dati che fanno crollare d'un colpo il luogo comune che associa l'immigrazione a una diminuzione della sicurezza nelle città italiane, che dipinge lo stupro come una violenza perpetrata da immigrati clandestini.

    Non sappiamo la ragione per la quale una ragazza di 19 anni arrivi a simulare una violenza ma la cronaca ricorda che la denuncia di uno stupro non avvenuto è sempre più diffusa per occultare altri malesseri (perchè non interrogarsi, allora, sul rapporto tra genitori e figli, sulla mancanza di dialogo, sui modelli sociali e comportamentali "vincenti"?)

    Lo stupro provoca paura, gli effetti legati al trauma sono, per molto tempo, devastanti per l'equilibrio psico-fisico e per la stessa salute della donna stuprata.

    Tutto ciò dovrebbe essere spiegato e raccontato sui banchi di scuola dove fenomeni come il bullismo hanno rilegittimato pratiche di violenza e di sopruso, bullismo alimentato da una società dove il diverso è calpestato e dove la arbitraria violenza sono sempre più diffuse, dove i comportamenti dei politici avallano maschilismo, razzismo e violenza. Se questa opera educativa fosse rafforzata , forse a nessuna ragazza verrebbe in mente di simulare una violenza . Ma come farà ad assolvere un ruolo educativo così importante una scuola alle prese con tagli sempre più feroci?

    Le reazioni del Sindaco , della Confcommercio e della destra pisana (e non solo) sono state emblematiche. A Pisa non esiste alcun problema di ordine pubblico a meno che la risposta ai problemi non sia quella di criminalizzare i migranti o militarizzare i territori, cacciare via gli studenti o i giovani dal centro senza costruire un 'alternativa. In questi anni il modello di sviluppo cittadino è stato quello di espellere le piccole attività e i ceti popolari dal centro storico sostituendoli con locali e ristrutturando appartamenti poi venduti a prezzi esorbitanti. Al contempo, gli studenti fuori sede continuano a rappresentare una risorsa speculativa (affitti alle stelle e spesso al nero) sulla quale il Sindaco non ha mai aperto alcuna riflessione .

    A Pisa esiste un grave problema che si chiama spaccio, è diffuso nei centri storici e periferic e il solo modo per combattere spaccio e consumo è riempire di vita e di iniziative gli angoli di Pisa, fare una opera di prevenzione nelle scuole e tra i giovani, sottrarre gli spazi destinati alla speculazione destinandoli alla socialità, costruire con le scuole e la asl un piano educativo, respingere con forza e indignazione i modelli offerti dal Presidente del Consiglio e coperti dai partiti che oggi si fanno paladini dell'ordine, rilanciare un impegno sociale e civico che stride con le dichiarazioni maroniane del Filippeschi.
    Servono politiche che siano l'esatto contrario di quelle sostenute dall'Amministrazione Comunale (e dal governo), al di fuori della logica che ha sostenuto i pacchetti sicurezza, la militarizzazione del territorio, la criminalizzazione dei giovani .

    Per la Confederazione cobas pisa
    Federico Giusti, Gabriele Recchia e Tiziana Petrocelli

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