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(9 Aprile 2013) Enzo Apicella

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    Genova: ancora una volta con gli autoferrotranvieri in lotta!

    (27 Marzo 2004)

    Entro la fine del mese il Consiglio comunale di Genova dovrà pronunciarsi su un bilancio comunale 2004 che ripropone lo spezzettamento e la privatizzazione del servizio di trasporto pubblico. Il gioco delle parti tra Regione, Comune e Provincia per arrivare alla privatizzazione senza assumersene fino in fondo la responsabilità va avanti. Il Centrodestra chiude il rubinetto dei finanziamenti per “costringere” il Comune ad andare a gara, ma il Comune non ne sembra particolarmente addolorato e del resto la legge che istituisce le gare per i servizi pubblici si chiama Burlando! La Provincia sta a guardare, attenta a preservare i suoi “gioielli” Ali e Tigullio e tenendosi ben lontana da Amt. Ma a pagare per questo gioco cinico della politica rischiano – come sempre – di essere i lavoratori!

    Per questo bisogna esercitare la massima pressione su Regione, Comune e Provincia perché tirino fuori i quattrini necessari a risanare Amt, abbandonando ogni ipotesi di spacchettamento e cessione di quote societarie. Gli sprechi vanno eliminati, ma il trasporto pubblico è un servizio sociale e non può essere gestito perseguendo il pareggio di bilancio come se si trattasse di una qualsiasi azienda privata. Il deficit di bilancio è fisiologico se vogliamo assicurare i servizi di trasporto a decine di miglia di lavoratori, pensionati, studenti nostri concittadini che non possono permettersi mezzi di trasporto privati (i quali peraltro contribuiscono a intasare il traffico e a inquinare l’aria!).

    Politici e amministratori si trovano di fronte a una scelta di classe: o eliminare il deficit privatizzando e tagliando il servizio a discapito dei meno ricchi oppure far pagare il deficit ai più ricchi, ad esempio con una seria politica di repressione della grande evasione fiscale.

    Il fallimento del referendum sul contratto nazionale non ha cancellato il fatto che lo scorso dicembre gli autoferrotranvieri abbiano dimostrato di avere in mano uno strumento in grado di piegare le loro contro parti. Non è la lotta che ha fallito, è il mancato coordinamento e la mancata generalizzazione della lotta che ha condotto alla fine degli scioperi e di conseguenza al fallimento!

    Continuiamo dunque a lottare
    - per il risanamento di Amt
    - per il rilancio del servizio pubblico
    - per far pagare i costi del servizio pubblico a professionisti e imprenditori, non a lavoratori, studenti e pensionati

    Progetto Comunista
    Associazione Marxista Rivoluzionaria
    Sinistra del Partito della Rifondazione Comunista

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