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Il governo del Vaticano

(15 Agosto 2011)

anteprima dell'articolo originale pubblicato in www.cattolicesimo-reale.it

Il governo del Vaticano

foto: www.cattolicesimo-reale.it

Pur preso dalle sue manovre di macelleria sociale, il governo Berlusconi-Bossi-Scilipoti ha trovato il tempo per respingere la legge contro l'omofobia, che dava l’orticaria a Giovanardi, e far approvare il ddl sul testamento biologico, in base a cui dovremo morire nei tempi e nei modi stabiliti da Dio tramite il suo medico di fiducia, cioè la Chiesa. Il governo si è inoltre preoccupato di non mettere le mani nelle tasche di Ratzinger & soci; e di stabilire che anche per sapere quando lavorare o fare festa ci si deve regolare sul calendario del Vaticano, eliminando tutte le festività laiche e conservando solo quelle religiose (per quelle locali dei santi patroni si sta “trattando”…).

Da una fiaba all’altra

Sono le ultime elemosine fatte dal duo distonico Tremonti-Berlusconi con i nostri soldi. Piccole regalie, rispetto alla baraonda di sovvenzioni, contributi alle private, tagli dell'ICI, coinvolgimento in cricche affari appalti & altre ladronerie piovuti sulla Chiesa in diciassette anni di berlusconismo. Piccole cose, rispetto ai soldi dati ai docenti di religione nominati dalle curie per insegnare la loro religione sempre a spese nostre; o rispetto all'arrogante esposizione del crocifisso, privato amuleto cattolico, in ogni spazio pubblico.

Briciole, che non bastano certo a saziare il Vaticano e la CEI, anche se ricche di valore simbolico, come la soppressione delle festività laiche: uno stimolo a dimenticare gli eventi reali della storia (la nascita della repubblica, la liberazione dal nazifascismo, le lotte dei lavoratori), da sempre sgraditi al Caimano e alla sua corte; e ad abbandonarsi alla dimensione fantastica e mitologica nutrita finora dal famigerato «meno tasse per tutti» e adesso – che questa favola è finita - da un vecchio libro di fiabe improbabili e feroci raccontate (si dice) da Jhavé in persona.

Il Bagnasco imbiancato

Ma ci vuol altro. Per questo gli alti prelati, dopo aver retto il sacco al mafioso di Arcore e al razzista di Gemonio, si stanno adesso affannando a trovare nuove sponde. Bertone sta tentando con ripetuti incontri bipartisan di dar vita a una replica fuori tempo della DC; la CEI vagheggia invece un forte gruppo di parlamentari cattolici sparpaglati in vari partiti ma uniti sui principi non negoziabili, cioè pronti a votare come un sol uomo leggi e privilegi richiesti dalla Chiesa.

La formula poco conta. L’importante, come ha ripetuto il 10 agosto Bagnasco, è che i cristiani continuino a occupare la scena politica e sociale, perché «essi hanno l'onere e l'onore e di ricordare a tutti chi è l'uomo, quali sono i suoi principi costitutivi, la necessità dell'etica, il suo fondamento trascendente, la via aurea dell'autentica giustizia e del bene comune».

Testimonial cercasi

L’unica incertezza riguarda i testimonial, tipo «se non ci credi, chiedilo a loro», da far sfilare per documentare come i cristiani, nei secoli, abbiano perseguito «la via aurea» in questione.

Si sta valutando se potrebbe essere più efficace qualche sopravissuto delle stragi ustascia benedette dal beato Stepinac; o i figli e i nipoti dei desaparecidos assassinati dai generali argentini, compagni di merende del nunzio apostolico Pio Laghi (vedi nell'immagine a colloquio con Videla); o se è meglio qualche dvd, a piacere, sulla vera storia dell’Inquisizione, delle “giustizie” a Roma, dell’evangelizzazione delle Americhe, delle crociate contro infedeli e albigesi, della caccia papale alle streghe.

Ma forse basta far parlare qualche rifugiato respinto in mare o rinchiuso nei CIE da Maroni, sulla cui «piena condivisione col pensiero della Chiesa» in materia etica, ha giurato Fisichella.

cattolicesimoreale.it

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