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Zuccotti Park

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26 marzo: giù le mani dalle pensioni!

Contro gli inciuci tra Berlusconi e Rutelli sciopero generale prolungato!

(26 Marzo 2004)

Ancora una volta siamo in piazza per difendere il diritto ad una pensione adeguata per chi oggi lavora in condizioni sempre più difficili.

Ma ancora una volta, come sull’articolo 18, il sindacato rinuncia a proclamare iniziative di lotta abbastanza incisive da strappare un risultato concreto.
Gli scioperi degli autoferrotranvieri dello scorso dicembre hanno dimostrato che una lotta prolungata che rompa le regole di un confronto rituale e a colpi di fioretto spaventa il governo e il padronato e ha la possibilità di vincere.
Gli autoferrotranvieri hanno dimostrato che non sono le lotte a condurre al fallimento, al fallimento ci si arriva se il sindacato firma accordi che non sono all’altezza della radicalità espressa dai lavoratori!

Se si intende sacrificare i lavoratori sull’altare di una ritrovata unità con quei sindacati che hanno svenduto i nostri diritti al governo delle destre oppure subordinarli agli interessi di quell’opposizione “amica” che oggi cerca di accreditarsi di fronte a banchieri e industriali come affidabile rappresentante dei loro interessi in un futuro governo di centrosinistra allora si sbaglia di grosso!
I lavoratori hanno imparato sulle proprie spalle durante la scorsa legislatura che cosa sanno fare i “governi amici”: flessibilità, precariato, privatizzazioni e smantellamento dei servizi pubblici.
E oggi, per dimostrare che vogliono proseguire su quella strada, Rutelli, Treu e D’Alema cercano di accordarsi con Berlusconi e di trovare un “equo compromesso” sulla previdenza pubblica per lanciare poi insieme i fondi pensionistici integrativi, come quel Fondo Cometa dei metalmeccanici che in questi anni ha avuto un calo del rendimento del 4% o come quei fondi americani che, in seguito alla crisi della Borsa, hanno lasciato centinaia di migliaia di lavoratori “all’asciutto”!

La Cgil deve dire no a operazioni politiche fatte sulle spalle dei lavoratori e rilanciare un’ondata di lotte per bloccare la controriforma delle pensioni e mandare a casa Berlusconi, come nel ’94, questa volta però mandando a casa anche le opposizioni “ragionevoli”, “riformiste” o bipartisan che dir si voglia!

La previdenza pubblica non si smantella, si rilancia!

No agli scioperi di rito che pesano sulle tasche dei lavoratori senza portare risultati!

Sì a uno sciopero generale prolungato per mandare a casa Berlusconi e bloccare ogni attacco alla previdenza pubblica!

Associazione Marxista Rivoluzionaria
PROGETTO COMUNISTA
sinistra del PRC

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