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Il "Mobbing", che cos'è e come lo si combatte

(28 Marzo 2004)

Il "Mobbing", che cos'è

Col termine Mobbing (dall'inglese to mob = assalire) si indicano quelle forme di persecuzione psicologica alle quali, più spesso di quanto si creda, può essere sottoposto un lavoratore attraverso sistematici e ripetuti soprusi e discriminazioni da parte di datori di lavoro, superiori e colleghi, con la tolleranza dell’azienda dove lavora.

Tale definizione, pur corretta è tuttavia semplicistica poiché le modalità in cui si manifesta la pratica di mobbing sono le più subdole e varie. Continue critiche per motivi inconsistenti, offese alla dignità personale, divulgazione di valutazioni negative della persona al fine di screditare il lavoratore, marginalizzazione dell'individuo rispetto all'attività lavorativa e ai rapporti sociali che in essa normalmente si creano, sistematica sottovalutazione del lavoro svolto, attribuzione di compiti che l'interessato non è in grado di svolgere, continui richiami, declassamento, continui trasferimenti in sedi lontane e disagiate.

Il mobbing può essere del tipo verticale, esercitato cioè dai superiori, spesso programmato per raggiungere un obiettivo (quasi sempre quello di costringere il lavoratore alle dimissioni) oppure di tipo orizzontale, cioè quello che può avvenire tra lavoratori, in genere finalizzato ad allontanare un collega dal gruppo per i più vari motivi (invidia, timore di concorrenza nella carriera, presunta mancanza di solidarietà verso il gruppo, ecc.)

Che non si tratti di un fenomeno da poco lo mostrano i dati forniti dalla Giornata di studio organizzata un anno fa dall'Università di Padova, tratti da un sondaggio dell'Unione Europea.
Secondo questo sondaggio i "mobbizzati" sarebbero in Italia il 6% del totale della forza lavoro, quindi circa un milione di lavoratori.
La maggior parte di questi risiederebbe al nord (65%).

Il lavoratore sottoposto alla defatigante pressione che viene sintetizzata col termine mobbing può cadere in serie alterazioni dell'equilibrio psichico e relazionale e in più o meno gravi malattie originate dalla situazione di stress in cui è costretto a vivere per gran parte della giornata.

Il mobbing, come lo si combatte

il mobbing non è compreso tra i comportanmenti illeciti e penalmente perseguibili; assai difficilmente le sue conseguenze sul rapporto lavorarativo e sulla salute dell'individuo vengono accertate in sede giudiziaria e in quella previdenziale.

Attualmente esistono in parlamento varie proposte di definizione del mobbing per la sua immissione tra i comportamenti illeciti ai danni del lavoratore, sia tra le cause di danno persdonale passibili di risarcimento, ma non sono state ancora discusse e approvate.

In sede giudiziaria i rappresentanti di lavoratori "mobbizzati" hanno generalmente fatto riferimento agli articoli 37 e 41 della Costituzione che tutelano la dignità e la salute del lavoratore e all'art. 2087 del codice civile secondo il quale il datore di lavoro è tenuto a garantire l'integrità psico-fisica dei propri dipendenti; va registrato che in alcuni casi - citiamo la sentenza n. 5050 del 1999 del Tribunale di Torino - questa tesi è stata accolta.

Fonte

  • da «Il pane e le rose» n. 3 - 26 marzo 2004

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