">
Posizione: Home > Archivio notizie > Stato e istituzioni (Visualizza la Mappa del sito )
(27 Agosto 2011)
La Slovacchia, prospero paese della «civile» Europa ha varcato il Rubicone che separa la soglia minima della democrazia dalla mentalità che caratterizza il nazismo.
Il governo ultraconservatore e razzista di quel Paese ha ipocritamente travestito la proposta di legge che favorisce ed incentiva la strilizzazione volontaria delle donne povere, ovvero rom, con il crisma di uno scopo di utilità sociale. I nazisti e i razzisti di una volta erano schietti, criminalmente onesti. Questi omuncoli di oggi sono vigliacchi, indossano la maschera del perbenismo, rifiutano l'appellativo di razzista che gli è proprio, pretendono di operare a fin di bene.
Ma la Slovacchia è solo la punta dell'iceberg. Per tutta l'Europa serpeggia la vocazione razzista e xenofoba delle forze di quella destra nazionalista o regionalista come la nostra Lega Nord ma non è infrequente ascoltare anche esponenti delle forze riformiste riconoscere le ragioni del buonsenso all'intolleranza nei confronti di rom e sinti.
Questa connivenza a mezza voce è a mio parere la cosa più infame. Ma che accadrebbe se questa logica da fogna venisse proposta nei confronti degli ebrei. Apriti cielo! L'intera Europa rovescerebbe sulla piccola Slovacchia un bombardamento mediatico con l'artiglieria pesante della retorica della Shoa e il suo governo farebbe una frettolosa retromarcia.
Ma la vera domanda è: a che serve l'Europa unita se non è in grado di imporre pesantissime sanzioni ai governi razzisti, fino a decretarne l'espulsione? Perché è mai nata l'Europa? Per tenere attaccata con lo sputo la moneta unica? O per prosternarsi davanti ai «mercati» e leccarne i piedi?
Moni Ovadia - l'Unità
7787