">
il pane e le rose

Font:

Posizione: Home > Archivio notizie > Capitale e lavoro    (Visualizza la Mappa del sito )

La classe operaia va in fumo

La classe operaia va in fumo

(8 Settembre 2011) Enzo Apicella
L'articolo 8 della manovra economica permette i licenziamenti senza giusta causa

Tutte le vignette di Enzo Apicella

costruiamo un arete redazionale per il pane e le rose Libera TV

SITI WEB
(Capitale e lavoro)

La nostra risposta adeguata.

mo' che il tempo s'avvicina!

(30 Agosto 2011)

La crisi dipinge il quadro mondiale del futuro.

L’indebolimento americano,
il nuovo tentativo di concentrazione europeo, il protagonismo asiatico,
la nascita internazionale del partito dello stomaco……

‘mo che il tempo s’avvicina!

LA NOSTRA RISPOSTA ADEGUATA
INCROCIA IL PARTITO DELLO STOMACO.

Ogni tanto, dove e quando meno te lo aspetti, il fuoco della rivolta illumina la metropoli imperialista.
Ieri a Los Angeles, oggi nel nord Africa come in Grecia come in Inghilterra, come a Roma.
I delinquenti la chiamano delinquenza.
I violenti, violenza.
I ladri, furto.
Di certo “criminali” per i padroni e per la loro proprietà.
Forse, possibili compagni per la rivoluzione.
In molti, attoniti ed impauriti, spiazzati da simili irruzioni, balbettano spiegazioni sociologiche e parapolitiche.
Utilizzano strumenti vecchi ed inutili per spiegarsi realtà nuove ed apparentemente incomprensibili.
In realtà nascondono la paura di qualcosa di travolgente, lontano dalle mediazioni, dalle corruttele, dalle compatibilità, lontano dagli strumenti usurati della politica.
In realtà, cercano di difendere il loro sistema di privilegio con la repressione armata, riuscendoci, per ora.
Ma anche dove non esplode in guerra e tumulto, il fuoco cova sotto la cenere delle crisi, delle manovre finanziarie, dei diktat europei, dei sacrifici e del nuovo schiavismo salariato.
Noi che non abbiamo mai scambiato isolate rivolte con la strategia rivoluzionaria, non possiamo non intravedere nelle attuali battaglie di strada uno “strano soldato che s’avanza” nel cuore della metropoli imperialista europea, e che alla lunga può minarne le basi capitalistiche.
Noi che non siamo mai stati “testimoni di Marx” non possiamo non trovare due gigantesche conferme del marxismo nella determinazione economica della politica e nel vincolo continentale del “podestà straniero” sui governi locali, cosi’ come trarne le conseguenze sullo scioglimento rivoluzionario della crisi capitalista.

In Italia, dove seppur in forma minore vanno verificandosi episodi di insubordinazione operaia e giovanile, gli stessi che oggi tifano per le rivolte lontane, contribuiscono a reprimere ed affossare quelle nostrane.
E’ una questione da chiarire fino in fondo, di fronte all’incrudirsi delle finanziarie governative, figlie delle determinazioni continentali e condite nella salsa della “lotta alla casta”.
E’ la questione della risposta adeguata ai padroni, di come darla, di quando darla, ed in che forma darla.
Di certo la risposta adeguata non può piu’ essere il millenaristico attendismo di un qualche novello “autunno caldo”, o di qualche scioperetto concorrenziale tra le mille sigle del “sindacalismo alternativo”, o peggio la ricerca della sponda politica perduta.
Siamo alla resa dei conti, con il governo traballante e la sua finanziaria infinita, con i padroni papponi, con i sindacati integrati ed il nuovo patto a-sociale, con il passaggio di testimone al prossimo probabile centro-sinistra.
Ma un po’ di chiarezza, ed un po’ di resa dei conti, va fatta anche dalle “nostre parti”…..
……con i convertiti sulla via di Cremaschi e della messianica attesa dello scioperetto CGIL, di tutti gli affascinati dalle narrazioni Vendoliane, Grilline, DiPietriste, e di tutti i tifosi delle illusorie tassazioni delle caste.
Ed ancora una parola, pur nel rispetto e spesso nella condivisione di terreni di intervento e lotta, va detta riguardo alle aree dell’autoorganizzazione.
Questa, auspicabile ed assolutamente da favorire e diffondere, non può esaurirsi in se stessa, soprattutto quando si copre dell’ideologia del “partito del fare”, trascurando di volgere lo sguardo al mondo, unendo nella strategia della trasformazione sociale teoria, analisi e prassi quotidiana.
La nostra risposta adeguata va data qui ed ora, con l’organizzazione autonoma di classe, perché è la risposta che, facendo chiarezza, può incrociare i movimenti dello stomaco, trasformando rivolte episodiche in strategia della rivoluzione.
Se non faremo chiarezza, anche sacrificando improbabili “unità”, non ci saranno risposte adeguate.
Rimarremo in mezzo al guado, ad aspettare immobili il prossimo “autunno caldo”…..che non verrà.

comunisti per l’organizzazione di classe
C O M B A T

Fonte

Condividi questo articolo su Facebook

Condividi

 

Ultime notizie del dossier «La manovra anti-crisi»

Ultime notizie dell'autore «COMBAT»

5018