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La classe operaia va in fumo

La classe operaia va in fumo

(8 Settembre 2011) Enzo Apicella
L'articolo 8 della manovra economica permette i licenziamenti senza giusta causa

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    Martedì 6 settembre in piazza per lo sciopero generale!

    (30 Agosto 2011)

    anteprima dell'articolo originale pubblicato in www.caunapoli.org

    Martedì 6 settembre> in piazza per lo sciopero generale!

    foto: www.caunapoli.org

    Quest'anno si parte in anticipo rispetto al passato ed è giusto così, considerando lo spaventoso lavoretto che ci hanno preparato tra luglio e agosto.
    Riforma del mercato del lavoro, liberalizzazioni, pensioni e quant'altro. Una manovra dettata dalla Bce, per la quale -a detta loro- tutti dobbiamo essere pronti a sacrificarci, a "stringerci a coorte". Peccato che i soldi per la guerra in Libia si trovino molto facilmente, anche in periodi di crisi, e che invece il diritto a pensione, lavoro, università, sanità e trasporti diventerà solo un vago ricordo.

    Noi non ci stiamo! E il 6 settembre scenderemo in piazza, al fianco dei sindacati di base che per la prima volta, quasi al completo, hanno scelto di rispondere in modo compatto ai feroci attacchi che ci stanno sferrando.

    A Napoli si partirà da piazza Cavour (qui l'evento facebook) e invitiamo tutt* a scendere in piazza!

    La situazione è particolarmente grave: c’è bisogno di essere tanti e determinati per far sentire una voce di opposizione reale in questo scenario in cui destra e sinistra stanno lavorando per allineare l’Italia agli standard di sfruttamento europei!

    Alla calda e drammatica estate vogliamo rispondere con un altrettanto caldo e turbolento autunno!

    Di seguito riportiamo la dichiarazione congiunta USB, Slaicobas, ORSA, Cib-Unicobas, Snater, SICobas, USI: SCIOPERO GENERALE 6 settembre 2011.

    Le confederazioni e le organizzazioni sindacali USB, Slaicobas, ORSA, Cib-Unicobas, Snater, SICobas e USI riunitesi il giorno 24 agosto 2011, hanno condiviso e concordato quanto segue.

    Si considera indispensabile una forte risposta dei lavoratori alle manovre di luglio e di agosto del governo. In questo senso si indice lo sciopero generale di 8 ore per il giorno 6 settembre 2011, quale primo momento di una mobilitazione che non si esaurisce chiaramente con questa azione di lotta, a sostegno della seguente piattaforma:

    contro le politiche dell'Unione europea e le manovre del governo che applicano le misure imposte dall'Europa, dalle banche e dai poteri forti finanziari che hanno determinato e speculato sull'attuale crisi mondiale;

    > per la cancellazione del debito, il blocco delle spese militari e una politica nazionale ed europea basata sui diritti e le legittime aspettative dei popoli e non della finanza e degli speculatori;

    > contro l’evasione/elusione fiscale e contributiva e per una politica fiscale a sostegno del lavoro dipendente e dei redditi; per il diritto all'abitare;

    > per una forte patrimoniale e la tassazione delle rendite e delle transazioni finanziarie;

    > contro la costituzionalizzazione del pareggio di bilancio e del libero mercato;

    > per la nazionalizzazione delle banche e delle grandi imprese strategiche per il paese e per un impegno dello stato capace di rilanciare e finanziare la produzione e i servizi;

    > a difesa dello Statuto dei lavoratori, contro l'attacco ai diritti dei lavoratori e il patto sociale che il governo vuole trasformare in legge;

    > riduzione dell’orario di lavoro a parità di salario, lo sblocco dei contratti di lavoro, la difesa del Contratto nazionale, l'istituzione del reddito sociale, la fine della precarietà ed il diritto al lavoro stabile;

    > per la regolarizzazione generalizzata dei migranti e per il mantenimento del permesso di soggiorno di coloro i quali hanno perso il lavoro;

    > contro le privatizzazioni mascherate da liberalizzazioni per la difesa dei beni comuni in coerenza con gli esiti referendari;

    > contro la privatizzazione della scuola, della ricerca e dell'università e per il diritto al sapere;

    > contro l'abolizione delle festività a partire dal 1° maggio e dal 25 aprile;

    > per una legge democratica e pluralista sulla rappresentanza e la democrazia nei luoghi di lavoro.


    La concomitanza dello sciopero con quello indetto anche dalla Cgil non deve essere interpretato come una condivisione delle motivazioni proposte da questa confederazione dalla quale ci divide nettamente anche la firma dell'accordo del 28 giugno scorso.

    Il 6 settembre le scriventi confederazioni e organizzazioni sindacali manifesteranno quindi in molte città italiane su piazze diverse da quelle della Cgil.

    USB, Slaicobas, ORSA, Cib-Unicobas, Snater, SICobas, USI

    Collettivo Autorganizzato Universitario – Napoli

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