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(4 Maggio 2012) Enzo Apicella
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Se la Fiamm è leader mondiale di chi è il merito?

Intervento di un delegato RSU all'assemblea contro i licenziamenti - Montecchio (VI)

(1 Aprile 2004)

Questa assemblea si è riunita per discutere del grande problema industriale e occupazionale che sta colpendo il Vicentino.
Il gruppo Fiamm è una delle aziende che sta attraversando questo momento critico, vi prego perciò di perdonarmi se come dipendente di questa azienda parlo della realtà in cui lavoro da quasi 26 anni.

Leader al mondo del settore!
Quante volte lo abbiamo sentito dire dai nostri dirigenti, specialmente alla vigilia di Natale quando vengono a fare gli auguri alle maestranze.
Si sono riempiti la bocca con questa frase. Leader al mondo.
Ma merito di chi?

Vorrei porre delle domande a tutti voi in sala ma anche a tutte le autorità qui presenti. Secondo voi di chi è il merito se la Fiamm ha raggiunto questo risultato?
Secondo voi è merito della fortuna oppure è merito dei lavoratori della Fiamm?
E ancora. Secondo voi quando la direzione e gli azionisti hanno deciso che la fabbrica di via Gualda deve essere chiusa, 2 linee devono essere mandate in Cina, 90 lavoratori devono essere messi in strada, si sono posti la domanda di chi è il merito se la Fiamm è leader al mondo?

La direzione e gli azionisti della Fiamm che in questi anni hanno accumulato denaro, hanno aperto altre aziende in giro per il mondo, hanno acquisito aziende concorrenti e sono perciò diventati primi al mondo, si sono posti la domanda di chi è il merito?
Evidentemente la risposta è no!!!

E' evidente che non ha nemmeno sfiorato l'idea che se la Fiamm è leader nel settore gran parte è merito dei lavoratori del FCA.
E' evidente che non hanno nemmeno preso in considerazione che i risultati che sono stati raggiunti, sono stati raggiunti in gran parte per merito della capacità, della professionalità, e, nei momenti difficili in cui bisognava stringere i denti per soddisfare i clienti, anche dell'abnegazione dei lavoratori del FCA.

Ogni anno i dipendenti FCA hanno raggiunto gli obiettivi dei contratti interni, prefissati con la direzione, portando a casa il premio di risultato.
La stessa direzione ha più volte portato la FCA come esempio di capacità produttiva, di professionalità ed impegno all'interno del gruppo.
Ma questo non è bastato!!!

Abbiamo lavorato, Abbiamo fatto straordinari quando c'era bisogno di produrre di più.
Abbiamo lavorato anche di sabato e di domenica con i famosi contratti Week-end e la Fiamm, allora, ha sbandierato su tutti i giornali e sulle TV di stato quello che stavamo facendo.
Perchè faceva comodo a loro.

Abbiamo accettato nuovi sistemi di gestione del lavoro e di riorganizzazione ogni volta che qualcuno ha avuto qualche idea rivoluzionaria per migliorare la produttività dell'azienda. Tutto questo perché siamo sempre stati consapevoli che era la strada giusta per essere competitivi.
Ma questo non è bastato!!!

Ora che non serviamo più la direzione e gli azionisti con l'appoggio delle banche vorrebbero lasciarci a casa senza lavoro come fossimo delle cose usa e getta!

Perché non sbandierano sulle TV di stato e nei giornali quello che hanno intenzione di fare adesso?
Hanno paura di rovinarsi l'immagine?

Noi diciamo di no a tutto questo.
Noi vogliamo che le linee produttive restino a Montecchio.
Noi vogliamo che la direzione e gli azionisti trovino altre strade per risolvere i problemi.


La Fiamm è una delle centinaia di aziende italiane che hanno deciso di chiudere i battenti per riaprirli in estremo oriente.
E chi se ne frega delle persone che lavorano in Fiamm e che resteranno senza lavoro. L'importante è il guadagno.
Questo hanno deciso gli azionisti appoggiati dalle banche.

Nei momenti difficili a pagare sono sempre e solo i poveri dipendenti.
Chi ha guadagnato e si è arricchito ha deciso che per risanare l'azienda, dagli errori che loro stessi hanno fatto, il modo non è di esporsi un po’ di più e rischiare un po' di soldi che hanno guadagnato sulle spalle dei lavoratori, ma molto semplicemente è maglio mandare a casa tutti e portare il lavoro in Cina o in altri siti produttivi in Italia.

Tutto questo sta avvenendo in Fiamm a Montecchio Maggiore e in moltissime altre parti d'Italia e tutto questo nell'indifferenza dei nostri politici.
E non mi si venga a dire che non è vero, perché quello che succede a Roma è sotto gli occhi di tutti.
Non mi si venga a dire che a Roma sono preoccupati della situazione che stanno attraversando le industrie italiane.
Sapete quale era la preoccupazione maggiore dei nostri politici nelle ultime 3-4 settimane?
No! non era quella di varare delle leggi per far sì che le aziende italiane possano essere più competitive nel mercato.
No!
La preoccupazione dei nostri politici è stata quella di vagliare se era il caso di varare un decreto che salvasse dalla bancarotta i poveri miliardari del calcio!
E chi se ne frega dei poveri dipendenti Fiamm e di tutti i poveri dipendenti e lavoratori italiani che nella busta paga prendono i soldi che bastano appena ad arrivare a fine mese.

Quello che poi mi lascia veramente sbalordito è il fatto che qualcuno ha avuto la brillante idea di proporre di ridurre le festività in modo d'aumentare i gironi lavorativi.
Ma prima di aumentare i giorni lavorativi degli italiani assicuratevi che gli italiani abbiano un posto di lavoro!

Luigi Lorenzi - RSU Fiamm - Montecchio Maggiore (VI)

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