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Per i tre operai della Fiat

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(25 Agosto 2010) Enzo Apicella
Melfi. La Fiat licenzia tre operai, il giudice del lavoro li reintegra, la Fiat li invita a rimanere a casa!

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Intervista a Marco Crociati della Cassa di Solidarietà tra Ferrovieri

(2 Settembre 2011)

anteprima dell'articolo originale pubblicato in www.dirittidistorti.it

La Cassa di Solidarietà tra Ferrovieri rappresenta un modello, oggi, abbastanza inedito di sostegno tra i lavoratori. Uno strumento bello ed efficace e che, da quando è nato, è stato di supporto non solo ai singoli lavoratori colpiti da misure sanzionatorie, ma anche alle loro battaglie condotte nel’interesse della collettività. Con Marco Crociati, macchinista e “fondatore” della cassa cerchiamo di saperne qualcosa di più.



Quando nasce la cassa di solidarietà e a cosa vi siete ispirati, in un momento storico in cui la solidarietà, anche tra i lavoratori, è merce sempre più rara?
La Cassa di Solidarietà, nasce il 14 marzo 2006, quattro giorni dopo il primo licenziamento del macchinista Dante De Angelis, che si era rifiutato di condurre un treno equipaggiato con il dispositivo " uomo morto " ritenuto dannoso e pericoloso da molte ASL e oggi, fortunatamente, disattivato in seguito anche alla nostra battaglia.
Dopo un primo momento di sgomento per il licenziamento di De Angelis, con un gruppo di colleghi di varie qualifiche e di diverse regioni abbiamo pensato di aprire un conto corrente postale sul quale versare quote mensili per sostenere almeno le spese legali dei ferrovieri colpiti da sanzioni per le loro lotte in favore della SICUREZZA DI TUTTI I CITTADINI. Dopo appena quattro giorni, in occasione di una partecipata Assemblea Nazionale svolta a Roma per decidere il percorso da seguire in risposta al licenziamento di Dante, potevamo annunciare l'apertura del conto corrente e raccogliere le prime numerose adesioni.
Devo dire che all'epoca esisteva un "Comitato di Solidarietà per i licenziati di Report" che era attivo in Liguria e aveva lo scopo di aiutare economicamente i quattro colleghi licenziati per aver denunciato, durante un servizio di Report, gravi carenze di sicurezza in alcune linee ferroviarie Liguri. Noi conoscevamo questo Comitato perché avevamo organizzato varie raccolte di fondi per loro e quindi abbiamo seguito il loro esempio pur con alcune modifiche. Abbiamo stretto rapporti tra i due comitati e, grazie alla diffusione Nazionale della nostra iniziativa, siamo riusciti a coinvolgere moltissimi ferrovieri, organizzare iniziative nazionali e persino scioperi e alla fine il risultato è stato: LA REVOCA DEI QUATTRO LICENZIAMENTI DI REPORT, REVOCA DEL LICENZIAMENTO DE ANGELIS.
A questo punto il Comitato per i licenziati di Report, esaurito il suo compito, è confluito, con i propri fondi e iscritti, nella Cassa di Solidarietà che aveva deciso di darsi una struttura permanente.

Come siete organizzati?
La struttura fondatrice è tutt'ora confermata (tranne due sostituzioni per pensionamento) ed è formata da un Presidente/Tesoriere (io, ma solo perché ho fisicamente aperto il conto corrente), un vice presidente, cinque membri del Comitato Direttivo e due Revisori dei conti, ferrovieri di varie qualifiche e di varie regioni, come già detto.
Abbiamo un sito internet, www.casofs.org, gestito dal Vice presidente, Domenico, nel quale oltre che trovare tutti i nostri contatti, ci sono i casi attualmente seguiti.
E' possibile effettuare l'iscrizione on line versando una quota mensile di cinque euro come si preferisce: ai Referenti negli impianti, con Conto Corrente Postale o Bonifico Bancario.
Volutamente il Comitato Direttivo è formato da ferrovieri di varie qualifiche e regioni, proprio per essere il più possibile vicini a tutti in modo che, non appena in qualche parte si verifica una necessità, possa giungere la richiesta di intervento al Direttivo che, dopo discussione interna, decide.
Ad oggi i contributi erogati sono stati approvati sempre all'unanimità.

Qual è stata la risposta tra i ferrovieri?
La risposta e stata entusiasmante! In pochissimo tempo abbiamo raggiunto una solidità economica che ci ha permesso di essere un aiuto concreto ai colleghi colpiti da pesanti sanzioni. La frase più sentita è stata: " finalmente qualcosa che non è un sindacato e può aiutare anche chi non è iscritto ad alcun sindacato".

Chi e come materialmente versa alla cassa?
Da statuto (consultabile sul sito della Cassa: www.casofs.org) possono iscriversi tutti i ferrovieri di tutte le qualifiche ma abbiamo anche Associazioni e singoli lavoratori che ci fanno pervenire contributi una tantum. Per esempio c'è un autista di una Azienda di trasporto locale del Nord Est che ci chiede di aprire la Cassa a tutti gli addetti al Trasporto pubblico, ancora non siamo riusciti a farlo per nostre carenze organizzative, ma lui ogni anno ci versa la sua quota una tantum che è superiore ai 60 euro stabiliti!
Come detto il versamento si può effettuare personalmente ai referenti, con conto corrente postale o bonifico bancario.

Dal sostegno a Dante De Angelis (macchinista licenziato), a Sandro Giuliani (capotreno licenziato) e proprio in questi giorni a Riccardo Antonini (ferroviere sanzionato per 10 giorni perché consulente familiari vittime della strage di Viareggio), l’intervento della cassa a favore dei compagni di lavoro, appare un intervento “militante”, cioè rivolto a chi è stato colpito da gravi sanzioni, fino anche al licenziamento, a seguito di un impegno su questioni riguardanti modalità di lavoro, sicurezza di lavoratori e viaggiatori, ricerca della verità su gravi incidenti come Viareggio. Con il sostegno della cassa i compagni di lavoro ricevono non solo supporto economico ma anche ideale a piccole o grandi battaglie che non riguardano il singolo lavoratore ma in qualche modo la collettività. Come decidete di intervenire?
Nello statuto è chiaramente stabilito che gli interventi sono a favore di chi lotta per la sicurezza, ovviamente la sicurezza dei ferrovieri è la sicurezza del trasporto ferroviario e quindi di tutti i cittadini. Un esempio chiaro è l'incidente di Viareggio, dove sono morte molte persone che non solo non erano ferrovieri ma neanche viaggiatori. Ebbene in questo caso, un ferroviere, Riccardo Antonini, che mette a disposizione le sue capacità e conoscenze di Tecnico per far luce su un gravissimo incidente al fine di chiarirne le cause per evitarne il ripetersi viene pesantemente sanzionato dalla propria Azienda. Avevamo il dovere di intervenire per dire a Riccardo che non sarà solo ma avrà con sé sicuramente centinaia di colleghi della Cassa di Solidarietà.
A Riccardo, come deliberato, rimborseremo quanto, secondo noi, ingiustamente trattenuto per i dieci giorni di sospensione. Tecnicamente qualsiasi richiesta di intervento può essere proposta al Direttivo della Cassa da qualsiasi ferroviere e dopo un dibattito interno che analizza se il caso in oggetto rientra nelle nostre finalità, in base alle risorse disponibili, ne delibera l'intervento. Insomma una struttura volutamente snella ed in grado di intervenire anche in poche ore.

Quali i prossimi appuntamenti?
Attualmente stiamo seguendo i casi di Sandro Giuliani, Capotreno di Roma licenziato a gennaio di quest'anno e di Riccardo Antonini, prossimi appuntamenti non vorremmo averne perché significherebbe altre sanzioni o iniziative per degradi dei livelli di sicurezza ma onestamente temiamo che l'attuale deriva non possa terminare magicamente!

02-09-2011

Alessandra Valentini
DirittiDistorti

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