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(10 Settembre 2012) Enzo Apicell

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QUALE DEBITO? CHI LAVORA E’ IN CREDITO!

(7 Settembre 2011)

Volantino distribuito ieri

Esattamente quattro mesi fa, dopo molti tentennamenti e troppe riserve, la CGIL di Susanna Camusso indiceva uno sciopero generale, ma di 4 ore e contro la politica del solo Governo. La mobilitazione di quei giorni vide ugualmente una grossa adesione dei lavoratori, che spinse verso un prolungamento dell’astensione per molti alla intera giornata lavorativa, rivelando una, rinnovata quanto allora insperata, disponibilità alla lotta.
Invece di capitalizzare questa forza, per poi riusarla ed ampliarla, la Segretaria Nazionale CGIL andava, dopo poco, a concludere l’Accordo del 28 Giugno con CISL, UIL e Confindustria, un accordo da tradurre poi in legge. I suoi contenuti, fra l’altro, uccidono la democrazia sindacale, impedendo la consultazione democratica dei lavoratori sugli accordi che li riguardano, colpiscono l’unicità del Contratto Nazionale, prevedendo deroghe di fatto a tutti i livelli, ed introducono la “tregua” sindacale unilaterale sugli scioperi. Quale tipo di’unità sindacale” abbia ricostruito questo Accordo lo si è visto ben presto: mentre, da un lato, CISL e UIL, diversamente dalla CGIL, rifiutavano già da subito, di consultare i lavoratori per verificare il consenso al loro aver firmato, dall’altro la Marcegaglia veniva scandalosamente delegata, oltre che da Confindustria, anche dalla stessa triade confederale (Camusso compresa), a rappresentare presso il Governo una nuova intesa di stampo padronale sulla crisi, raggiunta, nel frattempo, tra le “parti sociali”…
…Un vero Accordo fallimentare!
Ci sono poi volute ben due manovre estive, della pesantezza complessiva di circa 130 mld di Euro, per convincere la CGIL ad indire questo sciopero generale!! Dopo una prima manovra di tagli e restrizioni per i lavoratori, l’imperialismo europeo, per bocca della Banca Centrale Europea, sostenuta, in Italia, dalla “opposizione parlamentare” del P.D., chiamava il Governo ad elaborarne un’altra, quella attuale, verso “la parità del bilancio”. Dopo vari “tira e molla” fra le ipotesi governative e la “contromanovra” del P.D., per sondare le reazioni popolari, la manovra di certo non abbandona privatizzazioni, liberalizzazioni, tagli ai dipendenti pubblici ed alle pensioni, continuando a colpire pesantemente i lavoratori e gli altri ceti deboli.
Il macabro teatrino fra Governo ed “opposizione”, cui si sta assistendo in questi ultimi giorni, sotto i “severi” sguardi di Napolitano da un lato e della Marcegaglia dall’altro, sulla pelle dei lavoratori, per il “supremo bene” dell’Europa e per la rassicurazione dei mercati, non ha mai visto in discussione la traduzione in legge del famigerato Accordo del 28 Giugno! OVVIO, ALLORA, CHE SI PARLI DI CANCELLAZIONE DELL’INTERO STATUTO DEI LAVORATORI E, DI FATTO, DEL CONTRATTO NAZIONALE !!
Ha un bel dire Susanna Camusso del fatto che il Governo starebbe stravolgendo i contenuti del 28 Giugno! La cruda realtà è che, volenti o nolenti, L’ACCORDO DEL 28 DI GIUGNO HA APERTO UN’AUTOSTRADA A QUESTA MANOVRA, che vi aggiunge la libertà di licenziare sempre (si discute se occorra o meno che i sindacati siano d’accordo…) e, addirittura, offerta votiva alla B.C.E., l’introduzione nella Costituzione dell’obbligo della parità di bilancio, senza tralasciare nemmeno la retroattività sulle deroghe, richiesta da Marchionne.
Finalmente, però, con questo sciopero un importante segnale positivo: gran parte del sindacalismo di base ha scelto questa stessa data del 6 Settembre per il suo sciopero generale. UN SEGNO DI MATURITA’ QUELLO DI TENERE UNITI I LAVORATORI DURANTE LA MOBILITAZIONE !! Ed è una mobilitazione che, è sempre più chiaro, non si può fermare ad oggi! Se non continua la lotta, vi saranno ALTRE FEROCI MANOVRE DEI GOVERNI per far uscire gli Stati da quelle stesse crisi da cui hanno salvato le banche, finanziandole! Vogliono perpetuare questo sistema di sfruttamento ed oppressione, facendone pagare il prezzo al proletariato! ORGANIZZIAMO ovunque L’OPPOSIZIONE DI CLASSE!

Circolo
ALTERNATIVA DI CLASSE

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