">
il pane e le rose

Font:

Posizione: Home > Archivio notizie > Imperialismo e guerra    (Visualizza la Mappa del sito )

Oscar Romero

Oscar Romero

(13 Settembre 2011) Enzo Apicella

Tutte le vignette di Enzo Apicella

PRIMA PAGINA

costruiamo un arete redazionale per il pane e le rose Libera TV

APPUNTAMENTI
(Imperialismo e guerra)

SITI WEB
(America latina: un genocidio impunito)

  • C.I.C.A
    Collettivo Italia Centro America

Guatemala al voto. Democrazia a rischio e violenza nelle strade

(8 Settembre 2011)

anteprima dell'articolo originale pubblicato in www.dirittidistorti.it

Domenica 11 settembre il Guatemala andrà alle urne per le elezioni presidenziali ed i sondaggi danno in vantaggio, con il 40% dei consensi, Otto Perez Molina, del partito di destra Partido Patriota. Se vincesse Molina, per la prima volta dalla fine della dittatura nel 1985, un militare potrebbe diventare presidente, infatti Molina è un ex generale in pensione con un passato che fa discutere.

Nel 1983 è stato membro del gruppo di ufficiali dell’esercito che hanno appoggiato il ministro della Difesa Óscar Mejía nel colpo di stato contro il presidente Efraín Ríos Montt ed attualmente pendono su di lui altre durissime accuse. Gli organismi in difesa dei diritti umani accusano Molina di aver perpetrato massacri nella regione indigena di Nebaj e la Corte interamericana dei diritti umani lo indica quale il responsabile dell'omicidio di Efraín Bámaco, avvenuto nel 1992. Senza contare poi il richiamo del Tribunale supremo elettorale per aver superato di un milione di dollari il tetto massimo di fondi elettorali racimolabili, Molina ha infatti messo in campo una campagna elettorale senza precedenti, con fondi oscuri, di cui non è chiara la provenienza. Su questa questione ha sollevato grossi dubbi Francisco Goldman, lo scrittore guatemalteco-nordamericano che ha indagato per anni sul ruolo dell'ex generale nell'omicidio del vescovo Gerardi, ucciso nel 1998, due giorni dopo aver reso pubblico uno studio di quattro volumi che accusa l'esercito di essere il responsabile della maggioranza delle morti e delle sparizioni di almeno 200mila persone. "Dietro Molina ci sono le tradizionali famiglie guatemalteche legate al narcotraffico – scrive Goldman - sono sempre stati dietro ai peggiori dirigenti politici del paese, ai più reazionari”. Ma nonostante le accuse Molina va avanti e si fa acclamare dalle folle promettendo la mano dura contro la criminalità organizzata. “Il crimine organizzato non lo si combatte certo con la mano dura. Se il problema sono le mafie, non si deve eleggere un mafioso, perché questo offrirà solo altra violenza”, attacca ancora Goldman, esprimendo preoccupazione per il suo Paese, “una democrazia giovane e debole, in piena decadenza”. La realtà del Guatemala è in verità molto complessa e difficile: la criminalità organizzata penetra nelle istituzioni e nelle infrastrutture del Paese a tutti i livelli, i narcotrafficanti detengono un potere enorme ed il tasso di violenza è altissimo. Basti pensare che solo nel 2010 si sono registrati 5960 casi di omicidio su una popolazione di 14milioni di abitanti, circa 41,5 omicidi ogni 100mila abitanti. E la situazione non migliora certo nel il periodo elettorale, durante il quale la media sale a 47 omicidi per 100.000 abitanti, tanto che l’Onu l’ha definita una vera e propria epidemia.
Ma vogliamo ricordare che fra i candidati alle elezioni c'è anche Rigoberta Menchù, premio Nobel per la Pace, una speranza per il Guatemala.

08-09-2011

Valentina Valentini
DirittiDistorti

Fonte

Condividi questo articolo su Facebook

Condividi

 

Ultime notizie del dossier «America latina: un genocidio impunito»

Ultime notizie dell'autore «DirittiDistorti»

5222