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    La manovra-massacro: ecco come e quanto pagheremo

    (8 Settembre 2011)

    anteprima dell'articolo originale pubblicato in www.radiocittaperta.it

    La manovra-massacro: ecco come e quanto pagheremo

    foto: www.radiocittaperta.it

    08-09-2011/17:47 --- Dopo l’approvazione con fiducia al Senato, la manovra economica passa alla camera.
    A pagare saranno, come sempre, i cittadini, innanzitutto con l’aumento dell’Iva al 21% previsto su una lunga lista di prodotti: dall'abbigliamento ai prodotti energetici.
    Rincari, che hanno portato le associazioni dei consumatori a parlare di una vera e propria 'stangata' a danno degli italiani e che il Codacons quantifica in 290 euro l'anno, che salirebbero fino a 385 euro per una famiglia di 4 persone.


    Ancora una volta penalizzati i lavoratori, resta infatti l’art.8, le cui basi troviamo nell’accordo del 28 giugno tra Cigl, Cisl, Uil e Confindustria, per cui i contratti aziendali e territoriali «operano anche in deroga alle disposizioni di legge» e ai contratti nazionali di lavoro.
    Questo significa che, con un accordo tra azienda e sindacato, si potrà derogare alla legge, licenziando anche senza giusta causa i lavoratori ultraquarantenni per sostituirli con giovani da pagare come apprendisti, senza contratti «pesanti», senza diritti sindacali certi e quindi senza possibilità di autodifesa.

    Torna poi, il cosiddetto “contributo di solidarietà” con un’aliquota del 3% per i redditi oltre 300.000 euro.
    Il prelievo non si applica ai redditi dei dipendenti pubblici e ai pensionati d’oro, per i quali resta in vigore il taglio del 5% della quota di reddito superiore a 90 mila euro e del 10% della quota che va oltre i 150 mila.
    Misure che colpiscono soprattutto le donne che costituiscono una grossa fetta dei dipendenti pubblici.

    Sempre nel pubblico impiego, inoltre le lavoratrici hanno subito la beffa di vedere sparire il fondo costituito dai risparmi prodotti dall´innalzamento dell´età pensionabile.
    Esso avrebbe dovuto essere destinato al rafforzamento dei servizi, necessari per poter conciliare lavoro remunerato e lavoro famigliare.
    Il governo, tuttavia, non è stato ai patti e si è appropriato del fondo per altri scopi.
    Un precedente di cattivo auspicio per l´estensione dell´età pensionistica anche alle lavoratrici nel privato.

    Ma non è tutto, la manovra estende, dal 2013 al 2014, il blocco degli incrementi salariali e proroga di un altro anno anche il blocco del turn over, ossia l’impossibilità di sostituire il personale in uscita con nuove assunzioni Ringraziano il governo, invece , gli evasori fiscali: saranno, infatti, pubblicate on line, sui siti dei comuni, le dichiarazioni riferite a determinate categorie di reddito ma risulta cancellata la possibilità di rendere note le generalità dei contribuenti.
    Sparisce anche l’obbligo di indicare nel 730 i riferimenti dei propri conti bancari, e si allenta la stretta sugli evasori, per cui è prevista la reclusione.
    Il carcere scatterà solo nei casi in cui ricorrano congiuntamente un’evasione superiore ai 3 milioni di euro ed il superamento del 30% del fatturato.

    Inserita anche la riduzione del taglio alle indennità che nel testo originario del 12 agosto era previsto del 50%, e che adesso, con le ultime modifiche, si applicherà solo in misura del 20% per la parte eccedente i 90.000 euro e in misura del 40% per la parte eccedente i 150.000 euro.

    E se non sono previsti sacrifici per i parlamentari, pesanti tagli subiranno invece Comuni, Province e Regioni per un totale di 9,2 miliardi con ripercussioni inevitabili sui servizi locali: dagli asili nido, ai trasporti, alla sanità, alle politiche sociali.
    Le amministrazioni, inoltre, dovranno ridurre, entro il 31 marzo 2012, almeno del 10% gli organici.

    Marina D’Ecclesiis, Radio Città Aperta

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