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    La repressione è bipartisan. Due attivisti dell’USB fermati a Roma, un altro aggredito dai Vigili Urbani a Bologna

    (15 Settembre 2011)

    anteprima dell'articolo originale pubblicato in www.radiocittaperta.it

    La repressione è bipartisan. Due attivisti dell’USB fermati a Roma, un altro aggredito dai Vigili Urbani a Bologna

    foto: www.radiocittaperta.it

    15-09-2011/12:44 --- Tira aria di repressione nelle città italiane, e poco importa che a governare siano sindaci di destra o centrosinistra. Chi governa le città non tollera proteste, la parola d’ordine è ‘non disturbare’ i manovratori. E il ricorso alle forze del cosiddetto ordine è sempre più frequente.

    Questa mattina, a Roma, due attivisti dell’Unione Sindacale di Base sono stati fermati dalla Polizia e portati in Questura dopo che, insieme ad una delegazione di lavoratori e di aderenti al sindacato di base, avevano tentato di consegnare un coccodrillo gonfiabile nelle mani del sindaco Alemanno impegnato nella sua poco credibile e demagogica protesta contro i tagli ai Comuni realizzati da una maggioranza di governo di cui è un esponente di punta.

    In via Petroselli, nei pressi dell’Anagrafe a pochi passi da Piazza Venezia, i due sindacalisti - un rappresentante dei lavoratori del Comune di Roma e una lavoratrice della scuola dell'infanzia - sono stati violentemente strattonati e scaraventati contro un muro ed un palo della luce da agenti della Polizia e sono stati loro strappati via i volantini che intendevano distribuire ai cittadini incuriositi dalla messinscena di Alemanno. I due sono stati poi condotti alla Questura Centrale, trattenuti a lungo e denunciati per manifestazione non autorizzata (!). “E’ un’azione repressiva insopportabile e sproporzionata – denuncia Paola Palmieri dell’Esecutivo nazionale dell’USB – la nostra simbolica protesta intendeva evidenziare che non possiamo considerare autentiche le lacrime versate oggi da Alemanno, dopo che la sua Amministrazione ha lasciato senza servizi interi settori, come casa, scuole, nidi, servizi sociali per i meno abbienti. Solo ora dopo le norme distruttrici messe in atto dal governo Berlusconi attraverso le manovre finanziarie di Tremonti, la distruzione del pubblico impiego di Brunetta e la devastazione del mondo del lavoro di Sacconi, i sindaci si accorgono di non avere più risorse su cui costruire il loro consenso in occasione delle prossime elezioni”.

    “Se Alemanno volesse davvero trovare le risorse per sostenere i servizi svolti dal personale capitolino – sottolinea Palmieri - potrebbe tranquillamente fare a meno dei circa 40 collaboratori con contratto giornalistico che lavorano nel suo ufficio stampa, o evitare l’acquisto di armi per la polizia municipale, o ridurre il compenso attribuito al commissario per il debito di Roma Capitale.
    Ma lo scempio attuato da Alemanno, con la recente complicità della Presidente Polverini, rappresenta lo spaccato di un modello sociale e culturale che cancella norme sindacali, impone aumento di costi, peggioramento della qualità dei servizi, privatizzazioni selvagge e licenziamenti del personale precario trasformato in una sorta di usa e getta. Contro questo modello, contro tutti i governi impopolari, sia nazionali che locali, la nostra protesta continuerà senza tregua”, conclude la dirigente dell’USB.

    Non è l’unico episodio di repressione contro i lavoratori e le forze sindacali indipendenti delle ultime ore. Ieri a Bologna centinaia di operatori delle cooperative sociali che prestano servizio negli istituti scolastici hanno manifestato il loro dissenso rispetto alle politiche del Comune guidato dal PD, organizzati anche in questo caso con l’USB. I lavoratori avevano manifestato in Piazza Maggiore per protestare contro la precarietà del rapporto di lavoro e contro stipendi "da fame". Dopo alcune ore, visto che sindaco e assessori si rifiutavano di incontrare i lavoratori preferendo i più accondiscendenti rappresentanti di Cgil, Cisl e Uil, la decisione di occupare alcuni uffici del Comune di Bologna, tra cui l’anticamera del sindaco Merola. L’esponente del PD però non ha gradito il gesto, ed ha imposto ai suoi Vigili Urbani di mettere fine alla protesta. "Sono stato chiamato in Comune dai lavoratori – racconta Massimo Betti raggiunto al telefono in pronto soccorso - e lì, nell'anticamera, sono stato strattonato da quattro vigili urbani, sono caduto a terra e ho sbattuto la testa e la schiena". Immediata la denuncia dei lavoratori della scuola coinvolti nella manifestazione. "Questa sera si è consumato un episodio duro da digerire - scrivono in un nota - che colpisce la libertà dei lavoratori di manifestare il proprio dissenso. Durante il presidio dei lavoratori delle cooperative sociali che hanno reclamato l'intervento delle istituzioni per uscire da una insopportabile impasse, in una sala del comune di Bologna è stato strattonato e scaraventato a terra il coordinatore dell'USB Massimo Betti. (...) E’ davanti agli occhi di tutti il fatto che le istituzioni ottuse decidono di sedare il dissenso senza sforzarsi di risolvere i problemi che lo determinano." Il comunicato punta il dito puntato contro la maggioranza di centrosinistra che governa Bologna: "Oggi il comportamento delle istituzioni bolognesi nei confronti degli educatori era stato vergognoso visto che gli educatori attendevano gli assessori in Piazza Liber Paradisus, e gli assessori invece hanno dribblato lavoratori e USB, incontrando i sindacati complici CGIL e CISL a Palazzo D'Accursio, e firmando con questi sindacati un verbale che colpisce duramente i diritti degli operatori scolastici delle cooperative sociali". Si apre ora una nuova fase di scioperi e presidi che proseguirà con l’apertura del nuovo anno scolastico, annuncia il sindacato di base.

    Dopo i numerosi episodi di repressione delle ultime ore la Confederazione USB si dice convinta del fatto che “non sarà sufficiente utilizzare la polizia per soffocare il sacrosanto dissenso che emerge da chi pagherà il prezzo più alto delle misure approvate ieri dalla maggioranza della Camera, senza neanche l'ostruzionismo dell'opposizione. I feriti di ieri durante l'intervento della polizia alla manifestazione di Roma; il dirigente nazionale dell’USB picchiato e mandato all'ospedale ieri a Bologna e questa mattina il fermo di polizia di due nostri rappresentanti a Roma evidenziano un clima di intimidazione e di forte repressione, alimentato in una fase di estrema tensione dovuta alle misure antipopolari attuate dal Governo. USB non si farà intimidire ed in questi giorni continuerà le mobilitazioni in previsione della grande manifestazione nazionale del 15 ottobre, che si svolgerà a Roma nella giornata europea di protesta contro la crisi e contro chi vuol far pagare il debito di banchieri e finanzieri ai lavoratori e alle fasce più deboli della popolazione”.

    Redazione Radio Città Aperta

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