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Rapina a mano armata

(28 Settembre 2011)

80° Consiglio dei Delegati della FdCA
Fano, 25 settembre 2011
presso locali FdCA, Piazza Capuana


Ordine del giorno. Rapina a mano armata

Il debito fa paura. Lo spread terrorizza. Le manovre del governo contano su questo effetto da panico per poter più agevolmente trasferire ricchezza dalle tasche dei lavoratori a quelle di banchieri ed investitori istituzionali, con la scusa di un debito da pagare. La rapina in atto è su grande scala: blocco dei contratti, intervento di cassa sulle pensioni e sulle liquidazioni, possibilità di licenziamento, contrazione salariale, tagli ai servizi pubblici e quindi privatizzazioni e liberalizzazioni, depredazione del territorio e delle sue risorse... un esproprio di decine di miliardi di euro, di enorme liquidità, che viene effettuato sui redditi dei lavoratori e delle lavoratrici, dipendenti e subordinati. Milioni di persone a cui si sta togliendo ogni autonomia ed indipendenza economica, a cui si sta negando ogni possibilità di costruirsi un futuro o di vivere una dignitosa vecchiaia, a cui si sta impedendo ogni capacità di mobilitazione e di lotta perché subordinata al ricatto della precarietà, persone che si vuol costringere a rivolgersi alle banche per diventare dipendenti di un meccanismo infernale di indebitamento.

Un popolo di lavoratori consegnati alla dittatura dei patti di stabilità europei, al diktat delle manovre anti-crisi che finiscono solo per alimentare la crisi, alla penuria di reddito e di risorse.

Rapinati e messi sotto sorveglianza. Se ci si prova a reagire opponendosi, allora la rapina diventa a mano armata e lo Stato schiera le sue forze... armate di tutto punto. Derubati e mazziati.

Tutti gli appuntamenti che preludono alla giornata di protesta del 15 ottobre, ed oltre, e la loro preparazione nei vari territori sono ora le occasioni opportune per rilanciare un movimento sociale di lotta ed un progetto di alternativa sociale. Nel mondo del lavoro, occorre ripristinare la contrattazione del pubblico impiego, abrogare l'art.8 sui licenziamenti, restituire il diritto al TFR ed alla pensione di anzianità, riaprire una stagione contrattuale che chieda aumenti salariali generalizzati, restituire diritti e tutele sindacali ai lavoratori nei posti di lavoro, la disapplicazione dell'accordo del 28 giugno tra sindacati e Confindustria. Nel territorio occorre far applicare gli esiti del referendum dello scorso giugno, sviluppare campagne e lotte per il mantenimento dei servizi sociali, per il diritto alla casa, per affitti più bassi, contro gabelle ed aumenti di tariffe, riportare sotto il controllo pubblico servizi già privatizzati o esternalizzati, sperimentare e praticare nuovi modelli di sviluppo eco solidaristico.

Ma tutto questo ha bisogno di una ripresa generalizzata della capacità di mobilitazione dal basso nell'immediato; della capacità di costruire unità e federabilità delle lotte con prassi organizzativa e propositiva libertaria e orizzontale, nel medio periodo; di un progetto di alternativa sociale sostenuto da organismi di base e di massa indipendenti e con obiettivi di classe solidaristici, propugnato da una nuova sinistra, socialista e libertaria, comunista e anarchica.

Per queste ragioni la FdCA sostiene questi appuntamenti, il loro percorso preparatorio nei vari territori e la loro auspicabile futura radicalizzazione anche grazie al contributo dei militanti anarchici, libertari e di classe.

Fano, 25 settembre 2011

Consiglio dei Delegati
Federazione dei Comunisti Anarchici

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