">
il pane e le rose

Font:

Posizione: Home > Archivio notizie > Imperialismo e guerra    (Visualizza la Mappa del sito )

Democrazia

Democrazia

(17 Aprile 2013) Enzo Apicella

Tutte le vignette di Enzo Apicella

PRIMA PAGINA

costruiamo un arete redazionale per il pane e le rose Libera TV

APPUNTAMENTI
(Imperialismo e guerra)

SITI WEB
(La rivoluzione bolivariana)

In difesa della libertà e sovranità della Repubblica Bolivariana del Venezuela

(7 Aprile 2004)

In Venezuela esiste un governo democraticamente eletto dal popolo nel 1998, e riconfermato nel 1999 dopo l’approvazione della nuova Costituzione elaborata da una legittima Assemblea Costituente.

Questo governo è da tempo oggetto di inaccettabili ingerenze straniere volte ad abbatterlo col sostegno della opposizione interna, largamente minoritaria, espressione delle vecchie elites di potere che hanno impoverito il paese e che tutt’oggi controllano tutti i mezzi di informazione, il potere economico e la grande distribuzione alimentare, buona parte del sistema giudiziario, e polizie locali al soldo dei governatori e sindaci antichavisti.

Il motivo è costituito dalle profonde trasformazioni sociali interne in corso di attuazione da parte di questo governo presieduto da Hugo Chavez. Queste si possono riassumere in politiche sociali che rafforzano il sistema sanitario gratuito per tutti con la presenza di medici e aprendo ambulatori in zone povere delle città e delle campagne, distribuzione equa della terra, politiche di sovranità alimentare e ambientali nella pesca, nella gestione degli idrocarburi, per l’accesso all’acqua, ecc, politiche di scolarizzazione e alfabetizzazione, con la creazione di migliaia di scuole dotate di mensa e materiale didattico. Contro di esso è stato organizzato dapprima un colpo di stato militare, fallito grazie alla pronta ed estesa protesta popolare unita alla reazione dei militari lealisti. Successivamente si è tentato di paralizzare il paese con uno sciopero generale ad oltranza organizzato con la connivenza del sindacato dei petrolieri, legato da particolari privilegi alle vecchie oligarchie, e fallito, dopo aver portato il paese sull’ orlo del baratro economico, grazie alla resistenza della base operaia che ha saputo riassumere la gestione degli impianti e riattivarli malgrado i gravi sabotaggi che li avevano seriamente danneggiati. Fallito questo secondo tentativo oggi è in atto il terzo attraverso una frode referendaria.

La nuova Costituzione prevede infatti, a metà del periodo del mandato, la possibilità di revoca del Presidente come di altre cariche elettive. Il meccanismo prevede la raccolta di un determinato numero di firme per la richiesta del referendum stesso. Per raggiungere il numero necessario al referendum di revoca del Presidente l’ opposizione ha compiuto varie frodi, documentate anche da osservatori internazionali, (lavoratori obbligati a firmare sotto minaccia di licenziamento, firme doppie o triple o di persone decedute ecc)che ha portato all’annullamento di 400.000 firme. La Commissione Centrale Elettorale ha individuato oltre 800 mila firme dubbie e sta procedendo al loro esame. Quelle esaminate ad oggi e percentualmente ritenute valide fanno ritenere che il quorum non verrà raggiunto. In un paese “normale” il solo fatto di individuare 400.000 firme false(queste sì, non contestate da nessuno e con la attenta vigilanza degli osservatori del Centro Carter e la OEA)sarebbe elemento sufficiente per dichiarare fallito il tentativo referendario, e comporterebbe conseguenze penali. Ma al contrario, il Consiglio supremo giuridico del Tribunale Supremo di Giustizia (TSJ),ignorando il parere dell’ufficio costituzionale del TSJ a non emettere sentenze prima della verifica delle firme sospette ha accolto un ricorso della opposizione, nel quale si dichiara che le 800000 firme da riparare sono “valide”!!, prima ancora che si certifichi la loro autenticità. Como ha detto il presidente Chavez,”..i morti non possono andare a certificare le loro firme, per questo le hanno convalidate prima..” Per timore di ciò e con queste scuse l’opposizione sta creando disordini nel paese con morti e feriti ed ha rilanciato al governo l’accusa di frode. Inoltre in varie zone di frontiera sono apparsi gruppi paramilitari i cui finanziamenti e le cui dinamiche sono purtroppo esperienza ben nota in America latina.

Parallelamente è in atto una campagna di disinformazione internazionale dovuta in larga misura alla complicità dei mezzi di comunicazione di massa, del Venezuela e del mondo, controllati dal capitale nazionale e transnazionale, che presentano della situazione un'immagine rovesciata, secondo cui un popolo oppresso si starebbe ribellando ad un presidente violento e illegittimo, all’unisono con le denunce bellicose del Dipartimento di stato statunitense.
Il motivo di questo accanimento ? A livello nazionale la perdita degli enormi privilegi dell’ oligarchia locale; a livello internazionale il controllo del settore petrolifero, alla cui privatizzazione il Governo venezuelano si è opposto ( il Venezuela è secondo fornitore di petrolio degli Stati Uniti non chè paese leader nell’ OPEC), inoltre la aperta opposizione del governo Chavez al progetto dell’ ALCA, l’Area di Libero Commercio delle Americhe fortemente voluta dagli Stati Uniti e infine la sua difesa contro l’ ingerenza statunitense a Cuba.

Riteniamo necessaria ed urgente una campagna di controinformazione che sveli queste manipolazioni ed evidenzi come in Venezuela sia oggi al potere un Presidente democraticamente eletto e non un bieco dittatore come descritto dai mezzi di informazione controllati o supinamente allineati a precisi interessi politici ed economici di controllo globale.

Primi firmatari
Giulio Girardi; Aldo Zanchetta; Rete Bolivariana Italiana; Circolo Bolivariano Roma; MIRANCHITO Arci – Milano; Comitato di Solidarietà con la Rivoluzione Bolivariana “La Madrugada”- Firenze; Associazione Oltre l’Occidente; David Gianetti; Bruno Ciccaglione; Rodrigo Andrea Rivas; Maria Salvato e Giordano Bruno Venier (Circolo Bolivariano Antonio Gramsci – Caracas); Sabrina Benenati; Antonio Pierallini; Lisa Clark (Beati i costruttori di pace) ; Alessio Ciacci; Casa dei Popoli Roma; AIASP; Comitato bolivariano Roma; Michele Capuano; Ines Venturi; Magda Tomei (Lega Internazionale per i Diritti e la Liberazione dei Popoli); Fiorella Bomé; Graziella Refi; Sauro Corsini; Enza Aguanno; Alessandra Guigla; Silvia Pirollo; Associazione Nazionale di Amicizia Italia – Cuba, circolo di Roma; Gioia Gamerra; Irene Gherardotti; Francesco Andrea Ursino; Roberto Sarti; Ion Udroiu; Marco Bersani (consigliere nazionale Attac Italia); Stefano Simoni; Silvia Morozzi; Massimo Agostiniani; Circolo Bolivariano Venezia; Davide Rossi (segretario regionale lombardo UNICOBAS L’Altrascuola); Giovanna Vitrano; Martin E. Iglesias; Osservatorio Indipendente sulla Regione Andina – SELVAS.ORG; Fulvio Grimaldi; Umberto G. B. Bardella (consigliere nazionale Attac Italia); Giulio Sensi; Fernando Massimiliano Andreoni; Pierangelo Bartolini; Giacomo Santini

Per adesioni: lamadrugada_fi@yahoo.it

Fonte

Condividi questo articolo su Facebook

Condividi

 

Ultime notizie del dossier «La rivoluzione bolivariana»

8122