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La Fiom e la Fiat

La Fiom e la Fiat

(29 Dicembre 2010) Enzo Apicella
La Cgil attacca la Fiom per essersi opposta al ricatto di Marchionne

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Fiat capofila del neocorporativismo

Marchionne ne è l‘alfiere

(5 Ottobre 2011)

anteprima dell'articolo originale pubblicato in www.cobas.it

Fiat capofila del neocorporativismo

foto: www.cobas.it

All’Amerikano non gli basta il consociativismo all’italiana, pretende il corporativismo made in USA.

Anche a costo di rovinare la Confindustria a 100 anni dalla sua costituzione . Manovra utile anche a sostituire la Marcegaglia (maggio 2012) con un mastino che sposi in toto la “ dottrina” Marchionne.

Intanto Marchionne lavora all’uscita da Confindustria anche della miriade di Aziende dell’indotto Fiat , nonché promuove adepti nelle categorie oltre i metalmeccanici.

Lo strappo con Confindustria è politico. Marchionne diventa il caporione della reazione padronale tesa a scompaginare i diritti e i salari dei lavoratori , tali da ridurli esclusivamente a merce-forza lavoro.

E l’appetito vien mangiando, sopratutto a fronte della scarsa risposta dei lavoratori , anche di quelli già con un piede nella fossa prossimi alla chiusura degli stabilimenti e dei licenziamenti.

Il “ Piano Italia”, i 20 miliardi di investimenti, le 1.650.000 auto da produrre entro il 2014(in corso 2011 saremo a 600.00) i SUV, le City car,….sono solo false promesse e suggestioni buone per i creduloni. Mentre Marchionne sfoglia la margherita degli stabilimenti da chiudere , applicando il metodo del “ dividi e impera”.

Così che Mirafiori sarà ancora in CIG per tutto il 2012 ; a Pomigliano gli assunti finora sono 190 ….con una selezione spietata, nessuno di loro è iscritto a Fiom o sindacati di base : nelle “nuove Pomigliano” del Gruppo Fiat non c’è posto per il sindacato conflittuale !

Senza un Piano Industriale , senza nuovi modelli fin oltre il 2013 , con metà degli stabilimenti in CIG permanente, con il crollo delle vendite e del titolo in borsa, diventa sempre più chiaro che la “strategia delle mani libere e della flessibilità gestionale” ,

vuol dire DISIMPEGNO , FUGA DALL’ ITALIA !

Quanta miopia e complicità c’è negli Angeletti e Bonanni ! Utili idioti per far diventare “ maggioritario” il Fismic (erede del sindacato giallo SIDA ai tempi di Valletta) con cui concludere qualsiasi accordo. Sono parte del disegno di Marchionne e Sacconi. Al pari della Camusso, partner della Marcegaglia, con la quale credeva di avere messo una toppa all’art.8 della manovra killer , con la resa-accordo del 28/6/11, ratificato il 21/9 !

In questa rotta di collisione , chi ne fa le spese – aggravate dalla crisi – sono i lavoratori e le loro famiglie , sempre più in perdita.

Quelli del Gruppo e dell’Indotto Fiat , allo scadere del 31/12/2012 , perderanno il CCNL dei metalmeccanici per i contratti aziendali fac simile Pomigliano,ma stiamone certi che altri padroni e gruppi industriali in uscita da Confindustria, disdetteranno i Contatti Nazionali.

Dunque , il problema è di tutti, e guai a lasciare una parte dei lavoratori a lottare da soli , avremo già perso prima di cominciare .

CAPIAMOLO IN TEMPO, I PADRONI CI STANNO FACENDO LA GUERRA,

PREPARIAMOCI ALMENO A COMBATTERLA .

Diamo una prima risposta collettiva, partecipando alla mobilitazione mondiale del 15 ottobre “ per far pagare la crisi ai padroni”, con manifestazione a Roma , ore 14 da p.za Repubblica a P.za S.Giovanni.

Roma 5/X/2011

COBAS DEL LAVORO PRIVATO

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