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Piano Sarkozy

Piano Sarkozy

(25 Agosto 2011) Enzo Apicella
Sarkozy esterna il suo piano per il dopo-Gheddafi, rivendicando per la Francia un ruolo più importante nella rapina delle materie prime libiche

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    Sparare sulla Croce rossa (a volte) si può

    (6 Ottobre 2011)

    LIBIA - L'ASSEDIO DI SIRTE
    I media (alcuni) documentano che il Cnt vuole impedire ai convogli umanitari di entrare nella città assediata. Ma la Nato non vede e non sente

    Ieri un capo militare del Cnt ha detto che gli insorti controllano ormai «la metà di Sirte» e che «entro due giorni» («a Dio piacendo») anche la città natia di Gheddafi sarà «liberata». Non una parola sui civili. Silenzio assoluto anche della Nato e degli organismi dei diritti umani (invece così presenti, e giustamente, durante l'assedio di Misurata). Eppure i media internazionali in genere allineati con la Nato, per una volta dicono quasi la stessa cosa della tivù venezuelana Telesur. Per usare le parole della Cnn: «Le forze anti-Gheddafi impediscono alla Croce Rossa di rifornire di aiuti medici la città di Sirte».

    Il fatto è, in tutta evidenza, che gli insorti che assediano Sirte non vogliono che i convogli di aiuti della Croce rossa internazionale (Icrc) entrino nella città e riforniscano l'ospedale Ibn Sina dove i pazienti muoiono per la mancanza di materiali di base (ossigeno, medicinali, perfino carburante per il generatore). Finora la Croce rossa è riuscita a entrare una sola volta, il primo ottobre.
    Phil Black della Cnn ha descritto e filmato l'ultimo tentativo compiuto da due grossi camion con medicinali e alimenti, e alcune auto dell'Icrc. Dopo una lunga trattativa con l'ultimo check point, si sentono dire : «Non vi garantiamo nulla». Procedono comunque. Poco dopo, però, «sono circondati dal fuoco di armi pesanti. Non mirano direttamente ai camion, l'intento è di non farli entrare». La Cnn precisa che il fuoco non è giunto dai lealisti.
    Anche la Reuters spiega che «le truppe del governo provvisorio hanno lanciato granate, sparato colpi d'artiglieria, oltre a una serie di colpi di mortaio, con l'ausilio di armi anti-aeree, proprio pochi momenti dopo che il convoglio aveva cominciato a muoversi. I mezzi del Cicr sono stati costretti a tornare indietro e ad allontanarsi da Sirte». Un comandante degli insorti, Ismail Al-Sosi, ha dato la colpa alle milizie pro-Gheddafi, ma il team dell'agenzia di stampa che ha assistito all'incidente ha detto di non aver visto lealisti aprire il fuoco dall'interno di Sirte. Ed ecco Al Jazeera, che scrive testualmente: «I combattenti del Cnt non sono contenti che la Icrc porti aiuti all'interno della città invece di evacuare i feriti». Un crimine di guerra evidente su cui la Nato, da noi interpellata, non ha risposto

    Marinella Correggia - Il Manifesto

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