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Barcellona: ondata di arresti contro gli ‘indignados’ catalani

(7 Ottobre 2011)

anteprima dell'articolo originale pubblicato in www.radiocittaperta.it

Barcellona: ondata di arresti contro gli ‘indignados’ catalani

foto: www.radiocittaperta.it

06-10-20111/18:37 --- Oggi alle 19 nuovo appuntamento a Plaça Catalunya per protestare contro i nuovi arresti che hanno colpito nelle ultime ore diversi attivisti del movimento 15-M di Barcellona.

La manifestazione di oggi pomeriggio chiederà la liberazione immediata di tutti gli arrestati, e già sono arrivate molte adesioni, tra le quali tutte le assemblee degli ‘indignati’ dei diversi quartieri della città, la Federazione dei comitati di quartiere e i sindacati di base e di classe.

Nello stesso momento a Barcellona è stata anche indetta, dai sindacati maggioritari, una manifestazione ‘per un lavoro degno’, con un corteo che partirà da Plaça Urquinaona.

Da lunedì sono già 16 gli attivisti arrestati dai Mossos d'Esquadra, gli agenti della polizia autonoma agli ordini del ministro dell’interno catalano Felip Puig. A testimoniare la volontà persecutoria degli arresti basti citare il fatto che oggi 6 dei denunciati sono stati arrestati all'interno del Tribunale di Barcellona, dove si erano recati volontariamente per rispondere alle domande dei magistrati. Ma sono stati bloccati e ammanettati da una cinquantina di poliziotti in tenuta antisommossa che hanno fatto irruzione nel bar interno alla 'Città giudiziaria'. Con fare intimidatorio, i Mossos hanno minacciato ed identificato anche altri presenti, tra questi giornalisti e addirittura gli avvocati che accompagnavano i loro assistiti. Gli ingiustificata violenza dei poliziotti ha provocato addirittura la reazione di un giudice che è intervenuto per chiedere spiegazioni rispetto al loro comportamento.

Secondo fonti di stampa ci sarebbero altri 6 militanti ricercati, anche in questi casi su mandato di Eloy Velasco, giudice dell’Audiencia Nacional, il Tribunale Speciale che si occupa di reati politici e di ‘terrorismo’, eredità diretta del tribunale che durante il regime di Francisco Franco si dedicava alla repressione delle opposizioni patriottiche, di sinistra e antifasciste.

Particolarmente dura la presa di posizione della ‘Federació d’Associacions de Veïns i Veïnes de Barcelona’ – i comitati di quartiere – che parla in un comunicato di “profonda inquietudine per la deriva repressiva contro la dissidenza sociale e per le connivenze con l’estrema destra dei rappresentanti delle istituzioni pubbliche”. Quest’ultimo riferimento si riferisce al fatto che il provvedimento dell’Audiencia Nacional di Madrid è scattato dopo una denuncia realizzata dall’associazione ‘Manos Limpias’ (Mani Pulite) nota per i legami con l’estrema destra nazionalista spagnola.

Tutti gli arrestati sono accusati di ‘attentato alle autorità dello Stato’ – che comporta fino a cinque anni di carcere - aver partecipato all’assedio del Parlamento autonomo della Catalogna lo scorso 15 di giugno: quel giorno decine di migliaia di manifestanti circondarono il 'Parlament', bloccando l’accesso ai deputati e scatenando la violenta reazione della polizia, per protestare contro i tagli al lavoro e allo stato sociale decisi dal governo locale. Una serie di riduzioni di finanziamenti destinati al lavoro, ai servizi pubblici e all’istruzione mai visti negli ultimi 40 anni. Gli attivisti del movimento dei cosiddetti ‘indignados’ parla di una vera e propria vendetta degli apparati dello stato contro un movimento che si appresta a scendere di nuovo in piazza il prossimo 15 ottobre per una democrazia reale e contro la dittatura dell’Unione Europea e delle banche. Quasi duemila persone avevano già manifestato lunedì pomeriggio contro i primi arresti, sfilando in corteo dietro uno striscione che recitava ‘Non abbiamo paura. Né tagli né botte’ e chiedendo le dimissioni immediate di Puig.

Marco Santopadre, Radio Città Aperta

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