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15 Ottobre. Il complottismo sugli infiltrati gioca sempre brutti scherzi

(17 Ottobre 2011)

anteprima dell'articolo originale pubblicato in www.radiocittaperta.it

15 Ottobre. Il complottismo sugli infiltrati gioca sempre brutti scherzi

foto: www.radiocittaperta.it

Qualcuno c'è cascato di nuovo. Nella spasmodica ricerca di versioni consolatorie su quanto accaduto sabato a Roma, il semplice e complesso popolo dei complottisti si è messo alla ricerca degli “infiltrati” che avrebbero rovinato la manifestazione. La morbosità con cui ci si è messi a radiografare tutti i video e le foto apparse in rete (sobillati dalla campagna alla delazione di massa) ha giocato però un brutto scherzo. L'uomo misterioso fotografato vicino ad un gruppo che sta distruggendo la vetrina di una banca in via Labicana e che poi in altro punto osserva il corteo che sfila, non è un infiltrato ma il giornalista de Il Tempo Roberto De Ghio. Oggi ovviamente il giornale storico della destra capitolina, sbeffeggia gli investigatori improvvisati.

Era accaduto anche per la manifestazione del 14 dicembre: prima un ragazzo con il giubbotto beige (poi arrestato dalla polizia) e poi qualcuno che aveva postato una foto in cui si vedevano i manifestanti fermati che avevano degli scarponi uguali a quelli dei poliziotti. Si è scoperto dopo un po' che quella foto era stata fatta in Canada durante una manifestazione che contestava un vertice internazionale. Insomma questa fregola di indicare gli infiltrati alla fine si rivela una bufala inservibile per dare un giudizio politico sui fatti. Non solo. Scopriamo che si sta scatenando una vera e propria alla delazione di massa con l'indicazione di dare ala polizia tutti i filmati sugli scontri che consentano il riconoscimento degli autori. A parte che la polizia dispone di strumenti estremamente più sofisticati per procedere ai riconoscimenti, questa posizione la riteniamo ributtante perchè introduce dentro i movimenti una pratica e una cultura che ne devastano ogni relazione interna assai più pesante di quelli che hanno sovradeterminato l'immenso corteo di sabato dando vita agli scontri. La valutazione su quanto accaduto sabato in piazza, se non vuole scegliere strade esclusivamente autodistruttive e autoconsolatorie, non potrà che essere politica a tutto tondo.

Federico Rucco (Contropiano)

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