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Puntuali come un orologio, tornano gli sciacalli

(18 Ottobre 2011)

anteprima dell'articolo originale pubblicato in confederazione.usb.it

Puntuali come un orologio, tornano gli sciacalli

foto: confederazione.usb.it

Nazionale – martedì, 18 ottobre 2011 Non aspettavano altro che una giornata di gravi incidenti, molto simili per intensità a quelli che ogni domenica fanno da contorno alle partite di calcio in tutti gli stadi Italiani, per ritirare fuori l’anima forcaiola e antidemocratica.

L’ex poliziotto (ma davvero ex?) ed ex magistrato Di Pietro ha decisamente gettato la maschera ed è venuto allo scoperto chiedendo non misure speciali qualsiasi, ma addirittura il ripristino della famigerata Legge Reale che chi ha qualche anno alle spalle non potrà che ricordare come una legge che, ben lungi dall’evitare scontri ed incidenti di piazza, ha mandato in galera migliaia di cittadini democratici rei di protestare contro i governi delle stragi negli anni ’70.

A far da contorno il diktat del sindaco di Roma Alemanno che ha deciso di vietare ogni manifestazione nella Capitale, o meglio nella zona dove ci sono i palazzi del potere, Campidoglio compreso, proprio mentre vara il nuovo piano casa fatto di speculazione edilizia, privatizza i nidi, aumenta il biglietto dell’autobus, ecc. ecc.

Il Ministro della Lega della 'secessione-anche-con-le-armi-in-pugno' e mentore dell’esercito padano e delle ronde, coglie l’attimo e fa sue le proposte che gli vengono direttamente dall’interno di quel centro sinistra che si appresta, in un futuro abbastanza prossimo, a governare l’Italia e, quindi, a dover governare i drammatici problemi che derivano dalla crisi e dalla sottomissione ai diktat dell’Unione Europea e della BCE.

A fare le spese per prime di questa follia repressiva sono la manifestazione dei lavoratori Fiat del 21 ottobre e tante altre iniziative di risposta alla crisi che ogni giorno si sviluppano nella città di Roma.

Ma non sarà che si vogliono prendere due piccioni con una fava utilizzando i gravissimi incidenti di sabato scorso? Impedire definitivamente che la protesta torni ad esprimersi direttamente sotto i Palazzi, come avvenuto con lo sciopero generale del 6 settembre e con le mobilitazioni dei giorni successivi mentre la manovra veniva votata prima al Senato e poi alla Camera e contemporaneamente mettere letteralmente fuori legge tutto ciò e tutti quelli che non sono e non saranno compatibili con le scelte di governo della crisi, qualsiasi governo le faccia? L’unica risposta possibile è riprendersi, da subito, il diritto a manifestare e il diritto al conflitto, senza consentire a nessuno, con il passamontagna o con giacca e cravatta, di impedirci di lottare.

USB Unione Sindacale di Base

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