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I greci un po’ più che indignati. Il paese paralizzato dagli scioperi

(18 Ottobre 2011)

anteprima dell'articolo originale pubblicato in www.radiocittaperta.it

I greci un po’ più che indignati. Il paese paralizzato dagli scioperi

foto: www.radiocittaperta.it

18-10-2011/13:38 --- Sull’onda dello sciopero generale di 48 ore con manifestazione nazionale ad Atene del 28 e 29 giugno scorsi, il popolo greco prova questa settimana a dare di nuovo uno stop alla macelleria sociale targata Commissione Europea. Gli ultimi dati diffusi dal Ministero del Lavoro di Atene sulla disoccupazione parlano chiaro: un greco su sei, il 16,% della popolazione attiva, è ufficialmente disoccupato, e tra i giovani della fascia 15-24 anni questa condizione interessa il 42% dei potenziali lavoratori. Dati che nascondono una altissima percentuale di lavoratori a tempo e precari che portano a casa a fine mese si e no 400-500 euro.

Si tratta della protesta più articolata e pesante dalla fine dell’estate contro le politiche di massacro sociale imposte dall’Unione Europea e applicate senza battere ciglio dal governo socialista guidato da Giorgos Papandreou. Domani e giovedì la Grecia sarà completamente paralizzata da uno sciopero generale che coinvolge praticamente tutte le categorie di lavoratori, pubblici e privati, in concomitanza con il voto del Parlamento sui nuovi tagli – principalmente il licenziamento di 150 mila dipendenti pubblici nei prossimi due anni - e i nuovi interventi sullo stato sociale posti dalla Troika come precondizione per concedere il nuovo prestito di 8 miliardi di euro.

Ma in realtà le proteste sono già iniziate. La Federazione dei Dipendenti delle Dogane ad esempio ha deciso per oggi un nuovo sciopero di 24 ore dopo quello di ieri, che ha visto chiusi tutti gli uffici doganali del Paese con la partecipazione totale di tutti i dipendenti del settore. I grandi porti del Paese sono rimasti chiusi a causa dello sciopero di 48 ore, il secondo, dei marinai, mentre i lavoratori portuali parteciperanno allo sciopero di 48 ore del 19 e 20 ottobre proclamato dalle due grandi organizzazioni sindacali del Paese - Adedy e Gsee - al quale prendono parte anche gli impiegati statali, quelli delle imprese a partecipazione statale in via di privatizzazione, degli Enti previdenziali, degli ospedali e della pubblica istruzione.

Da ieri sono di nuovo in sciopero di 48 ore anche i dipendenti delle imposte e l'organo rappresentativo degli impiegati di banca ha deciso di aderire allo sciopero di domani e dopodomani mentre i dipendenti della Banca dell'Agricoltura sono da ieri di nuovo in sciopero di 24 ore.

Da ieri è cominciata pure una settimana di occupazioni e di manifestazioni di protesta anche nel settore della sanità. I medici e i lavoratori degli ospedali hanno deciso di occupare gli uffici degli ospedali lasciando però libero l'ingresso ai malati mentre i medici della Previdenza Sociale sono di nuovo in sciopero di 24 ore fino a venerdì.

Domani sarà il turno dei farmacisti e dentisti, mentre fino a giovedì tutte le scuole e le università resteranno chiuse a causa dello sciopero di 48 ore proclamato da tutti i componenti del settore della pubblica istruzione che dalle 7.00 fino alle 10.00 di stamani hanno bloccato gli ingressi del ministero della Pubblica Istruzione nella capitale. Nelle stesse ore, gli impiegati dei palazzi di giustizia occupano le aule dei tribunali. Domani resteranno chiuse anche le panetterie e i distributori di benzina.

Aderiscono alla protesta infine anche i giornalisti che protestano contro i tagli al personale annunciati anche nelle redazioni dei giornali. Così, da oggi e fino a giovedì vi sarà il black out dell'informazione, niente giornali, telegiornali ed aggiornamento dei siti.

Nell'ambito delle mobilitazioni, sono in programma manifestazioni in diverse parti della capitale. Per domani gli aderenti alla Gsee e all'Adedy, oltre alle organizzazioni della sinistra radicale, si sono dati appuntamento alle 11.00 in Piazza di Pedion tou Areos e per giovedì alla stessa ora in Piazza Sintagma. Invece gli aderenti al Pame, il sindacato del Partito Comunista di Grecia, si raduneranno come di consueto in piazza Omonia.

Radio Città Aperta - Roma

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