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Indignados

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(16 Ottobre 2011) Enzo Apicella
15 ottobre 2011. 900 manifestazioni in 80 paesi

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15 Ottobre: una risposta alla crisi del sistema

(22 Ottobre 2011)

Per il rovesciamento del modello di sviluppo a favore di un sistema fondato sui beni comuni, la ridistribuzione reddito e il diritto al lavoro, fare pagare il debito e la crisi a chi li ha provocati.

Il 15 ottobre ha visto in tutto il mondo la nascita di un nuovo protagonismo sociale. Milioni di cittadini ovunque, in tutti i continenti, hanno manifestato per difendere i diritti, messi a rischio dalla crisi del sistema fondato su finanza speculativa, competitività e produttività.

In Italia si è registrato il numero più alto di partecipanti, a dimostrazione della straordinaria vitalità dei movimenti e della società civile italiana. Cinquecentomila persone sono andate a Roma portando le loro proposte e la loro indignazione, con l’obiettivo di partecipare alla nascita di un movimento contro la crisi del sistema e chi l'ha provocata.

Con la manifestazione del 15 ottobre e le manifestazioni del 24 Settembre (2° giornata della collera) promosse da Cub e immigrati noi lavoratori abbiamo definitivamente revocato a banchieri, governi, padroni e sindacati concertativi ogni titolo a rappresentarci.

Lavoratori e lavoratici, studenti, ricercatori, precari, famiglie, pensionati, artisti, associazioni, comitati territoriali,  forze sindacali , sociali e politiche : un’Italia plurale ieri si è manifestata contro le politiche di austerità e per cambiare le politiche economiche in Italia ed in Europa.

CUB vede nella riuscita della manifestazione un segnale positivo: la premessa per una forte mobilitazione sui luoghi di lavoro, nelle singole città, nei movimenti contro il degrado delle condizioni di lavoro, la precarizzazione, la devastazione del territorio e per la difesa del welfare.

Proprio perché siamo convinti nella necessità di una mobilitazione radicale, riteniamo un grave errore la scelta di chi ha voluto sovrapporsi alla volontà della grandissima maggioranza dei manifestanti, alimentando lo scontro di piazza. La rivolta sociale è efficace solo se si accompagna alla chiarezza degli obiettivi ed alla capacità di tenere unito il movimento rispettandone la varietà e la ricchezza.

Più gravi sono però le responsabilità di chi ha gestito le forze dell’ordine scegliendo di blindare i palazzi del potere e di attaccare indistintamente, in piazza S. Giovanni, col risultato di seminare panico e feriti tra la folla dei manifestanti presenti.

Quella gestione della piazza fa sorgere il dubbio che si cercasse il pretesto per riesumare legislazioni speciali ed impedire ogni manifestazione di dissenso.
Sia chiaro che ci opporremo alla pretesa del governo di rendere praticamente impossibili le manifestazioni e di blindare le mobilitazioni future.

La permanente gravità della crisi e le ricette capitalistiche che continuano a imporci, sono i motivi che ci spingono a continuare la lotta per  il rovesciamento del modello di sviluppo a favore di un sistema fondato sui beni comuni, la ridistribuzione reddito e il diritto al lavoro, in collegamento con la protesta globale che mantiene e rafforza l'opposizione alle politiche liberiste e guerrafondaie.

Milano 17 ottobre 2011

CUB

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