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La fatalità

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(25 Novembre 2008) Enzo Apicella
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Crema. Tutti sotto un tetto

(27 Ottobre 2011)

Nel corso del Consiglio Comunale di Crema, ieri sera 25 ottobre 2011 verso le 21.00, una quarantina di persone tra il pubblico, hanno esposto due striscioni che chiedevano risposte concrete al problema della casa.

A fronte di quasi millecinquecento case sfitte di cui ottocento circa di proprietà ALER, ogni anno vengono assegnate poche decine di abitazioni, lasciando assolutamente senza risposta le diverse centinaia di richieste dei cittadini, che spesso versano in situazioni assolutamente drammatiche.

Emblematica la situazione di Claudiu Mihai e della sua famiglia, licenziato dalla Isoelectric di Bagnolo Cremasco, sfrattato perché non poteva pagare il canone di affitto. Nel mese di luglio, aveva ottenuto che il Comune, dopo mesi di latitanza, intervenisse a pagare per un trimestre l’affitto di una casa, temporaneamente messa a disposizione da una famiglia cremasca perché assente la persona che la doveva abitare. Da sottolineare che la disponibilità dell’amministrazione comunale è emersa solo come risultato di oltre un mese di lotta, dopo venti giorni di presidio in piazza del Duomo e dopo la resistenza a ben quattro tentativi di sfratto. Il primo novembre Claudiu, con la figlia Corinne di soli sei anni, e il resto della sua famiglia saranno per strada senza più alcuna disponibilità del Comune di Crema a nessun tipo di intervento. Neppure nessuna possibilità di ottenere, nei prossimi anni, una delle millecinquecento case sfitte. Infatti, nella graduatoria provvisoria del bando di assegnazione, che non è ancora chiuso, Claudiu è al centosessantesimo posto in quanto non gli viene riconosciuta la condizione di sfrattato perché lo sfratto è già stato eseguito e quindi estinto e viene considerato possessore di un contratto di locazione, quello provvisorio che scade il 31 ottobre, e non gli viene riconosciuto lo stato di povertà, perché nel 2010, Claudiu ha avuto ben mille euro di reddito. È la vendetta sociale dei potenti di fronte a chi ha protesta e non vuole chinare la testa?

La situazione è esplosa nel Consiglio Comunale, a fronte dell’esposizione degli striscioni, il presidente del Consiglio Agazzi interrompeva i lavori, dal pubblico inviti ad affrontare il problema della casa e a risolvere le situazioni di emergenza, fra cui quella della famiglia Mihai. Dopo più di mezz’ora, il presidente ha invitato la forza pubblica a sgomberare l’aula, senza che ciò accadesse. Dal pubblico si sono elevate grida di protesta ferme e slogan.

Solo dopo parecchio tempo, con l’arrivo dei rinforzi di polizia, guidati dal vice questore Segre, i cittadini interrompevano la protesta uscendo dall’aula al canto di “Bella ciao”.

Non sorprende ormai più nessuno il comportamento unanime del Consiglio Comunale, di fronte al massacro sociale che sta venendo avanti, di cui il caso della famiglia Mihai è solo uno dei più drammatici esempi, di fronte alla vendetta dei potenti che fanno tutto, anche l’incredibile per impedire che Claudiu e la sua famiglia possano avere una casa (un consigliere di maggioranza si è messo esplicitamente a deridere la sua vittima). Neppure un consigliere comunale né di opposizione, tantomeno di maggioranza, si è alzato per solidarizzare con la famiglia Mihai o per chiedere spiegazioni al sindaco o alla giunta.

Crema, 26 ottobre 2011.

TUTTISOTTOUNTETTO
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S.I. Cobas - Coordinamento Provinciale di Cremona

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