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La lettera di risposta

La lettera di risposta

(28 Ottobre 2011) Enzo Apicella
Anche i lavoratori rispondono all'ultimatum europeo. Venerdì 2 dicembre sciopero generale

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Il grande ricatto

dalla Francia

(28 Ottobre 2011)

anteprima dell'articolo originale pubblicato in www.webalice.it/mario.gangarossa

Avvertimenti, richiami all’ordine, ingiunzioni! Ecco che Sarkozy e Merkel passano alle minacce dirette. Dopo la Grecia, è il turno dell’Italia, che i due padrini del capitalismo europeo mettono sotto torchio « esigendo » «impegni fermi in materia di riforme e di riduzione del debito». In altre parole, innalzamento dell’età pensionabile a 67 anni, saccheggio dei servizi pubblici, liquefazione dei bilanci sociali, riduzione dei salari … Tutto questo per permettere alle banche che hanno prestato a tassi usurari agli stati di ricuperare i loro investimenti. Ai popoli tocca pagare, penare, vedere esplodere la disoccupazione e generalizzarsi la miseria.

Qui, in Francia, i ministri già ci preparano. Valérie Pécresse ha appena dichiarato : « Avremo il coraggio di chiedere sforzi supplementari ai francesi se sono necessari », mentre François Fillon, « prepara gli spiriti » come dicono i giornalisti, a « un secondo piano di rigore ». Il « coraggio » d’applicare il rigore ai poveri, e l’assistenza alle banche e ai ricchi !

La collera dei lavoratori greci

I greci hanno dato prova di ben altro coraggio, e quanto salutare, mercoledì e giovedì scorsi, manifestando massicciamente nel corso di uno sciopero generale di 48 contro i nuovi piani d’austerità e l’insieme delle misure antioperaie decise dal socialista Papandréou, per le ingiunzioni di Sarkozy, Merkel e della finanza europea. Centinaia di migliaia di greci hanno sfilato in tutto il paese per rifiutare questo “salvataggio” che consiste nell’applicare loro una pozione mortale. Una pozione che tuttavia non si applica a tutti. I beni della chiesa sono risparmiati, non si parli neppure di toccare il bilancio dell’esercito (il più importante dell’Unione europea proporzionalmente al PIL !), né ai ricchissimi armatori.

Il bastone e la grana (“le bâton et le pognone'”)

La sola preoccupazione di tutti questi « vertici europei », è salvare gli investimenti delle banche. L’ultima soluzione preconizzata per la Grecia consisterebbe, ci dicono, nell’ « annullare una parte del debito ». Buffo annullamento che comincia col far pagare a caro prezzo il popolo greco. Una bella truffa, in realtà, perché, quello che chiamano « annullamento parziale del debito », non è che una semplice procedura di fallimento che permette ai creditori di rifarsi sulla bestia da soma, cioè sulla popolazione greca e i beni pubblici. Le banche francesi e tedesche ci perderebbero nello scambio ? Niente affatto. Si propone loro di accettare questo piano in cambio di una «ricapitalizzazione » da parte dei loro rispettivi stati. In parole povere, si dà loro del denaro pubblico. Per la popolazione il bastone, per le banche la grana!

In Grecia come altrove, la guerra di classe è dichiarata

L’Europa della finanza e dei ricchi ha appena intimato al governo greco (e poi a quello italiano ) l’ordine di scatenare una vera guerra sociale contro il proprio popolo. Al punto che il ministro delle finanze della Grecia si è vantato di fronte ai deputati di condurre « la battaglia di tutte le battaglie»! Al che i manifestanti hanno risposto indicendo « la madre di tutti gli scioperi», e ritrovandosi in 200 000 nelle piazze di Atene il giorno dopo.

Il trattamento riservato oggi al popolo greco è soltanto un assaggio di quello che ci attende qui. A dispetto dei loro battibecchi e rivalità, stiamo certi che i diversi governi europei, a cominciare da quelli di Francia e Germania, s’intenderanno come ladroni per farci pagare la crisi del loro sistema .

Per ora, in Europa, senza dimenticare il grido di rivolta degli indignati spagnoli, che si è diffuso in altri paesi.

la prima risposta popolare è la lotta dei lavoratori greci. Una lotta che non dovrà restare isolata e dalla quale molto preso saremo portati a prendere esempio. Quando i ministri, capi di stato o banchieri annunciano « la battaglia di tutte le battaglie », ci dichiarano la guerra di classe. Ai lavoratori d’Europa il compito di unirsi in una sola lotta, per vincere questa guerra contro i ricchi e i potenti.

Editoriale del bollettino di fabbrica "l’Etincelle" pubblicato dalla frazione di minoranza di Lutte Ouvrière - 25 ottobre 2011
http://www.convergencesrevolutionnaires.org


traduzione di Michele Basso

Convergences Révolutionnaires

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